Sebbene Breaking Bad sia giunta al termine da anni, talvolta, è sempre confortante poter guardare un attimo indietro per ripercorrere sensazioni difficili da abbandonare. Non solo Walter White, il famoso e quasi indistruttibile Heisenberg, è stato capace di farci contemplare la vita da un’altra prospettiva, ma anche Jesse Pinkman.
Quella di Jesse, a conti fatti, è la storia di una crescita emotiva uguale e opposta a quella del professore di chimica, la storia di un uomo che desiderava sentirsi libero dal giogo di una vita insoddisfacente e che vede nella metanfetamina una via di fuga. I seguenti 5 migliori momenti di Breaking Bad diventano dunque fondamentali per comprendere l’esasperazione, la gentilezza e l’indole di questo personaggio.
1) La linea da non superare: quando Jesse salvò un bambino
In Breaking Bad accade spesso che siano i bambini a subire le conseguenze delle infinite battaglie che gli adulti combattono imperterriti con il vano scopo di ottenere un titolo o di sentirsi superiori. Vittime sono il fratello e il figlio di Andrea che diventano preda della spregiudicatezza del Cartello e di Walter White. Tomàs e Brock non sono, inoltre, i primi ragazzini che incrociano la strada di Jesse. Già in una puntata della seconda stagione, intitolata Una lezione indimenticabile, il ragazzo si trova faccia a faccia con un bambino. Si tratta del figlio dei due drogati a cui intende dare una lezione.
La 2×06 di Breaking Bad è una puntata commovente perché ci mostra i danni della droga e la dolcezza del coprotagonista.
In questo episodio Pinkman fa la cosa giusta salvando una testolina rossa e innocente rendendo evidente il limite che non vorrebbe e non oserebbe superare: fare del male ai bambini.