4) LA FORTE COMPONENTE INTROSPETTIVA
Breaking Bad è (prima di tutto forse) un soggiorno lungo cinque stagioni nella mente di Walter White. Nei meandri più oscuri dell’Io di un uomo che sembra in fin di vita ma in realtà è appena nato. Una tale componente introspettiva non è affine a tutti i palati, per alcuni può avere addirittura un effetto soporifero destreggiarsi tra i turbamenti etici di un uomo, nel suo passaggio da preda a predatore. Ciò che per i fan di Breaking Bad è un viaggio alla scoperta dei luoghi oscuri che l’animo umano può attraversare, per chi non è rimasto folgorato dalla serie è un intermezzo superfluo, una pausa dagli sviluppi pratici del racconto.
Chi ha ritenuto Breaking Bad noiosa potrebbe essere giunto a questa conclusione perché nei confronti di Walter White c’è una contemplazione quasi sacra, anche comportamenti rituali come la sua colazione diventano oggetto di attenzione. Io nella mente di Walter White ho trovato rifugio nei giorni in cui forzare un sorriso e rispondere cordialmente a domande sciocche rappresentavano un peso quasi insostenibile. Mi chiudevo dentro i vicoli del suo essere e diventavamo cattivi insieme.