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Storie di personaggi finiti nel dimenticatoio – Breaking Bad: Gale Boetticher, puro al 100%

Breaking Bad
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Ci sono personaggi che restano presenti sulla scena per poco tempo ma che riescono a lasciare un segno indelebile in tutti coloro che li hanno amati e hanno amato la serie che li ha ospitati. Oggi parliamo di Gale Boetticher, indimenticabile compagno di laboratorio di Walter White in Breaking Bad, una delle vittime collaterali dell’ambizione sfrenata di Heisenberg che più ci hanno straziato il cuore.

Conosciamo Gale nella sesta puntata della terza stagione di Breaking Bad, quando viene assunto da Gustavo Fring per affiancare Walter White nella preparazione della blue sky.

Gale è un chimico brillante: si è laureato in chimica organica, con una specializzazione in cristallografia a raggi X, ha conseguito un dottorato in Colorado grazie a una borsa di studio ma ha abbandonato perché ama troppo la vita in laboratorio e vuole preservare la magia della chimica che si avverte solo tra provette, becchi di Bunsen e fornelli.

Viene da chiedersi perché un chimico così brillante finisca a lavorare in un laboratorio sotterraneo, per il principale produttore di metanfetamina del New Mexico e a fianco di Heisenberg, il miglior chimico sulla piazza per quanto riguarda i cristalli blu. Nel mondo del crimine, questo è di sicuro un incarico prestigioso: ma per un uomo colto, che parla fluentemente italiano, ama la musica e la poesia e ha raggiunto notevoli risultati nel suo ambito di studi, potrebbe quasi sembrare un downgrade.

Breaking Bad (640×425)

Ma Gale Boetticher è aperto di mente, un libertario: “Gli adulti consenzienti vogliono ciò che vogliono e, se non sono io a fornirglielo, lo otterranno da qualche altra parte. Almeno con me ottengono esattamente quello per cui pagano”. Così spiega perché fa questo lavoro, quando Walt avanza le stesse perplessità. La fama di Heisenberg si è sparsa anche nel piccolo mondo universitario, e Gale vuole imparare dal migliore: a suo modo, è molto ambizioso e sicuramente ricco di risorse. Vuole tendere alla perfezione, realizzare la meth più pura al mondo, con quella percentuale che tende al 100%

Gale non è stato inserito in Breaking Bad unicamente per rappresentare l’agnello sacrificale, il punto di non ritorno per il personaggio di Jesse (che conviverà per il resto della serie con il rimorso di averlo ucciso) e il punto di svolta per Walt, che proprio grazie alla sua uccisione comincerà il percorso che lo porterà a prendere il posto di Gus Fring come re della droga del New Mexico.

Questo personaggio dai modi gentili, che intenerisce quasi per la sua spontaneità ed entusiasmo in un universo di disillusione e cinismo, è in realtà una sorta di contraltare di Walter White, una proiezione di ciò che il protagonista era all’inizio di Breaking Bad e che ha dovuto sacrificare per “partorire” il suo alter ego Heisenberg.

Anche Walt, all’inizio della serie, è un modesto professore di chimica, che si affaccia alla soglia dei 50 anni con la mesta rassegnazione di chi, nonostante l’impegno, non è riuscito a ottenere ciò che meritava e desiderava. Walt si porta addosso un’aura di mediocrità che genera empatia nello spettatore, che si rivede in quest’uomo che, per arrotondare il suo magro stipendio, lava le macchine dei suoi alunni più facoltosi all’autolavaggio e non può permettere le cure per il cancro.

Anche Gale, con i suoi modi pacati, la sua innocenza e il suo genuino amore per la vita (così diverso dalla disillusione che Walt, invece, manifesta fin dall’inizio) rappresenta alla perfezione “l’uomo medio americano”, quello che, nonostante abbia tutto ciò che gli serve per sopravvivere, non rientra nel crudele novero dei vincenti, almeno per i crudeli canoni della borghesia capitalista americana che Breaking Bad ritrae con spietatezza.

Breaking Bad (640×360)

Gale, dunque, cerca di afferrare il benessere con i mezzi che ha, mettendosi al servizio dei migliori sulla piazza: soprattutto di colui che lui identifica come un mentore e, forse, anche qualcosa di più. “La mia stella, il mio perfetto silenzio”: una dichiarazione di stima e gratitudine in cui molti hanno intravisto un amore platonico ma che rappresenta solamente la riconoscenza che quest’uomo prova per colui nel quale riconosce un suo simile. Un fratello maggiore, una guida, un’indispensabile ancora di speranza per realizzare quella vita e quel sogno che, nella società ritratta nella serie, sembra quasi irraggiungibile con mezzi che non siano al limite dell’illegalità.

C’è poi da considerare il forte impatto simbolico che il personaggio di Gale ha nella serie: oltre a rappresentare una sorta di alter ego benevolo, una proiezione di un Walter White che non esiste più, questo mite e gentile ometto sarà la chiave con cui Hank riuscirà ad aprire l’orrendo scrigno dei segreti di suo cognato. Il libro che Gale regala a Walt, Leaves of Grass di Walt Whitman, e quella dedica (“All’altro mio W.W. preferito, è un onore lavorare con te”), sono la pietra tombale di Heisenberg. L’ascesa e il declino di Walter White, tutte in un unico personaggio.

Gale Boetticher, il braccio destro di Walter White, l’unico compagno di lavoro all’altezza del suo genio, viene sacrificato da quest’ultimo per salvare Jesse e si vendica, indirettamente, proprio attraverso quel libro, che diventa la prova regina per condannare Walt. Un libro che, nelle intenzioni di Gale, doveva rappresentare il tributo di stima al suo maestro, nel quale rivedeva proprio quella figura di “astronomo erudito” di cui Whitman parla in una delle sue poesie più celebri. Gale, probabilmente, aspirava a diventare proprio come Walt, pensando che quel chimico geniale fosse la versione migliore di se stesso: ma è proprio lui, invece, a essere la versione migliore di Walter White.

Uccidendo Gale, Walt smantella anche l’ultimo residuo dell’uomo che abbiamo conosciuto nella prima stagione, oltre a macchiare irrimediabilmente la coscienza di un altro “puro” di Breaking Bad, Jesse Pinkman. Mentre i due si fronteggiano, in quell’adrenalinica scena della 3×13, Full measure, percepiamo lo strazio di Jesse nel premere il grilletto e il terrore di Gale che sa di non avere scampo. Ci sembrano davvero due agnelli costretti a lottare per la propria vita, in una lotta contro natura per la sopravvivenza che nessuno dei due vincerà davvero.

Breaking Bad (640×360)

Gale Boetticher muore, in quel terribile finale di stagione, ma non è l’unica vittima delle scelte di Walt: anche Jesse perderà una parte di sé, l’ultimo barlume di spensieratezza dopo la morte di Jane, e lo stesso Walt comincerà un percorso falsamente in ascesa che condurrà alla più rovinosa delle cadute.

Il “fantasma” di Gale torna a perseguitare Walt nella scena della 4×04 in cui Hank mostra al cognato un video in cui il chimico deceduto canta al karaoke e improvvisa un goffo balletto.

Quella che doveva essere una scena divertente, con sfumature di grottesco, diventa una straziante e inquietante apparizione che colpisce Walt nel profondo: la sua vittima che emerge dalla tomba per perseguitarlo, per ricordargli ciò che ha fatto e promettergli che, presto o tardi, la pagherà.

A tradire Walt sarà la sua sfrontatezza, la stessa che esibisce quando Hank lo provoca chiedendogli se quelle iniziali, W.W., non siano in realtà le sue: “Mi hai scoperto”, esclama alzando le mani. La stessa che lo spingerà a lasciare il libro in bella vista, alla portata di Hank. Il libro in cui la dedica di Gale è scritta con lettere di fuoco.