Questa non è una storia su Breaking Bad. Questa è la storia di Metàstasis, la versione colombiana in lingua spagnola di Breaking Bad. Ed è una storia che mi ha ricordato fin dal principio un iconico dialogo tra il Signor Burns e Smithers dei Simpson, nella puntata della sesta stagione Il film festival di Springfield, che recita così:
Burns – Smithers, chiama Steven Spielberg!
Smithers – Non è disponibile.
Burns – Allora trovami il suo equivalente messicano non iscritto al sindacato!
La morale è: se sei la Colombia, e non puoi avere Breaking Bad, gira una serie alter-ego non iscritta al sindacato (no, questo non è vero, la serie era in regola). Così è nata Metàstasis. Una serie fotocopia (badate bene, non in senso dispregiativo) che già dalla prima puntata si mostra l’esatta riproduzione di scene, personaggi, inquadrature e dialoghi dell’originale. Persino i costumi di scena sono molto, molto simili. L’aspetto interessante è che questo è l’esatto effetto che si voleva ottenere.
Capiamo il contesto in cui la serie è nata.
Il 29 settembre 2013 scocca l’ora fatale per Breaking Bad. La serie, capolavoro di Vince Gilligan, vincitrice di sedici Emmy Awards e una carrellata di altri premi, conclude la storia di Walter White con una puntata seguita da 10,3 milioni di spettatori. Il successo planetario che ha avuto non ha però raggiunto tutti i paesi (ne ha raggiunti “solo” 170) e uno degli esclusi era la Colombia. Angelica Guerra, che al momento delle trattative era direttrice della produzione per Sony America Latina, spiegò che «Breaking Bad è una serie fantastica che non era molto vista in America Latina, in parte per via della scarsa penetrazione della televisione via cavo (la AMC, emittente su cui era trasmessa Breaking Bad, è a pagamento n.d.r.) nella regione. Ma c’è un’universalità nella storia e nei personaggi che abbiamo pensato potesse funzionare molto bene».
Nel caso specifico della Colombia, l’universalità della storia di produzione e spaccio di metanfetamina raccontata in Breaking Bad ben si adatta all’unicum negativo che lo Stato può vantare in materia. Lo spaccato più noto è naturalmente il cartello di Medellin e la storia di Pablo Escobar (iniziate Narcos se ancora non lo avete fatto, datemi retta). Il tema era quindi molto sentito, oltre che attuale, e i presupposti per il successo c’erano.
Ecco come Walter White è diventato Walter Blanco
Nel marzo 2013, prima ancora della fine della serie madre, la casa di produzione televisiva colombiana Teleset acquista dalla Sony i diritti di Breaking Bad. L’intento è adattarla al mercato latino con il prezioso aiuto della sezione Latino Americana della stessa Sony Entertainment Television.
La trama di Metàstasis è identica a quella di Breaking Bad e tutti e 62 gli episodi della serie originale sono stati semplicemente rigirati da capo con nuovi attori, ma con un budget molto inferiore a quello dell’originale (cosa che è molto facile notare già dal pilot). Walter White è diventato Walter Blanco, sposato con Cielo Blanco (che è mora e non bionda, e pare un filo più simpatica) cognato di Henry Navarro e che entra in affari di droga con Jose Miguel Rosas. E sì, c’è anche un Saul Goodman che si chiama Saúl Bueno.
La prima puntata della Telenovela, una copia non copiata
La prima puntata è l’esatta riproduzione del pilot di Breaking Bad. Una copia voluta, tanto che Vince Gilligan è stato attivamente coinvolto al progetto affinché Metàstasis fosse il più fedele possibile all’originale. E a dimostrazione del fatto che non è uno scopiazzamento in stile Dingo Pictures, sono state volutamente evitate incoerenze culturali e alcuni dettagli sono stati adattati al paese di destinazione. Albuquerque è diventata Bogotà e siccome i camper non sono molto conosciuti in America Latina, il primo e iconico laboratorio di metanfetamina di Walter White e Jesse Pinkman è diventato un obsoleto scuolabus.
Non bisogna inoltre stupirsi se la prima puntata sembra girata con una telecamera amatoriale e con mano un po’ malferma. La decisione di provare a replicare le inquadrature cinematografiche di Breaking Bad è ammirevole, ma non bisogna nemmeno dimenticare che il pubblico di riferimento era molto più abituato a spettacoli meno arzigogolati, senza pretese e che non puntavano alla perfezione stilistica. Sto parlando naturalmente delle telenovelas, nate proprio nell’America Latina.
In Sud America le telenovelas vanno molto di moda e sono un fenomeno commerciale, mediatico e di costume. Metàstasis ha dovuto quindi adattarsi al contesto, con elementi più trash rispetto all’originale, ma di impatto per il pubblico latino. Inoltre, la programmazione era giornaliera, come da format.
Dateci un’occhiata, se siete curiosi. Ma non giudicate Metàstasis troppo duramente. È così come doveva essere per il pubblico cui era diretta e, viste le premesse, ne è uscito anche un discreto lavoro.