Vai al contenuto
Home » Breaking Bad

Il peccato originale di Breaking Bad

breaking-bad-parabola-cristiana-walter-white
Ma prima di continuare con la lettura abbiamo entusiasmanti novità da condividere con te. A breve sarà disponibile Hall of Series Plus, il nostro servizio in abbonamento che ti permetterà di accedere a moltissimi contenuti esclusivi e in anteprima.

Inserisci il tuo indirizzo email e clicca su ‘Avvisami’ per essere notificato quando Plus sarà disponibile.

* campo obbligatorio

Walter White osserva Jesse andare via, poi si rifugia nell’unico posto al mondo in cui è riuscito a essere veramente se stesso. Contempla gli strumenti di una vita, li tocca per il puro gusto di farlo, con tenerezza, ma con la solennità di chi sta dicendo addio a una persona cara. C’è un sorriso appena abbozzato sul suo volto, restituisce la malinconia di chi sente riaffiorare tanti bei ricordi e ne prova nostalgia.

In lontananza si sentono le sirene della polizia, Walt non gli dà alcuna importanza. Ha occhi soltanto per la sua creatura. Accarezza la cisterna, gli dà qualche pacca amorevole, poi indugia con la mano, come se stesse trasferendo la sua anima a quell’oggetto, simbolo del suo potere, del suo talento e della sua essenza. Poi si abbandona al suolo, sull’acciaio resta un apostrofo di sangue, una firma, mentre Walter White, giacente a forma di ‘T’, consegna il suo spirito a quel laboratorio. È compiuto.

Sulle note di Baby Blue, nel luogo in cui ha rivelato se stesso, il destino di Walter White si è compiuto

L’ultimo fotogramma di Breaking Bad (640×360)

Il finale di Breaking Bad non è effettiva redenzione per il suo protagonista. Walter White ha devastato la sua famiglia, con le sue azioni ha indirettamente causato la morte del cognato e un incidente aereo. È responsabile diretto della morte di Jane Margolis e dell’avvelenamento di un bambino. Nefandezze atroci che però non valgono il prezzo delle sue ambizioni. Walter White ha abbracciato l’idea di essere stato la persona che è diventato dopo il cinquantesimo anno di vita e la strada che un evento traumatico come il cancro gli ha spianato. Walter White ha abbracciato l’idea di non poter sprecare più il suo enorme talento, ovunque questo l’avesse portato. Walter White ha abbracciato l’idea di essere Walter White.

Il tema del doppio in Breaking Bad aggiunge una sfumatura di complessità rispetto alla letteratura precedente. Walter White e Heisenberg non sono prettamente il good e l’evil della stessa persona. Heisenberg è il chimico e il suo amore puro al 99,1% per la scienza, Walter White è l’uomo, dapprima modesto e morigerato professore di un liceo, successivamente produttore di metanfetamina, imprenditore, criminale. Walt voleva che il suo talento lasciasse un traccia, avesse un valore, indipendentemente da dove questo l’avesse portato. La sua ambizione ha prevaricato il rimpianto per le conseguenze delle sue azioni. E l’amore per ciò che ha fatto è rimasto intatto, incontaminato, fino alla fine.

No, in Walt non c’è redenzione, nemmeno nelle sue ultimissime azioni prima di morire. Alla sua famiglia, ai figli biologici, ha lasciato soldi, ovvero il modo più immateriale in cui puoi dimostrare affetto. Una sorta di freddo risarcimento danni che, tuttavia, non restituisce alcuna volontà di ricongiungersi – anche solo platonicamente – a loro. A Jesse Pinkman, suo figlio spirituale, la persona più vicina nella seconda parte della sua esistenza, ha donato la libertà. La sua vita da produttore di meth ha un valore talmente più prezioso della sua precedente esistenza che ha voluto regalare all’uomo che ha tentato di plasmare a sua immagine e somiglianza l’ultimo residuo di amore autentico.

Ed è questa la principale differenza con la fine degli altri due protagonisti dell’universo Breaking Bad: Saul Goodman e, appunto, Jesse Pinkman

Better Call Saul 6×13 (640×360)

Anche Saul è rimasto fedele a se stesso, in un certo senso. Il suo ultimo inganno è stato quello di convincerci di essere fino in fondo quello scarafaggio della metafora di Lalo, capace di sguazzare in ogni forma di sporco pur di sopravvivere. Saul Goodman, Slippin’ Jimmy, Gene Takavic non sono diverse facce della stessa medaglia, James McGill. Rappresentano la stessa faccia, seppur in differenti contesti, di un uomo sempre alla ricerca della strada più subdola, della scorciatoia morale con cui arrivare al risultato finale: un parassita che passa da un involucro all’altro sviluppando una continua e ineluttabile antibiotico-resistenza.

Saul riesce a convincere lo stesso Walter White, nel flashback dell’ultimo episodio di Better Call Saul, di essere sempre stato così. Lo sconcerto del chimico, il modo in cui chiede quasi scandalizzato: “So, you’re always like this?” è un momento particolarmente significativo per com’è collocato all’interno del finale, poiché rappresenta l’ultimo switch per Saul affinché venga finalmente a patti con i suoi rimpianti. Lo fa in nome di un amore, anche questo autentico. Un amore che travalica tutte le sue maschere e che arriva là dove non è arrivato quello di Walt per la sua famiglia.

Arriviamo così a Kim, quel gigantesco elefante nella stanza della coscienza di James McGill: l’unica variabile che può sconquassare la sua ambizione e fare breccia nel suo talento. L’unica ragione per smetterla di sopprimere i rimpianti e mandare a monte un accordo legale perfetto. Kim Wexler è l’unico vantaggio morale che Jimmy possiede nei confronti di Walter White. Walt è morto prematuramente, ma è morto in un laboratorio di chimica, là dove lo hanno condotto ambizione e talento. James/Saul morirà non dove era destinato a stare perché per mezzo di Kim non ha sprecato l’ultima chance di fare la cosa giusta.

Anche in El Camino l’ultimo flashback di Jesse è proprio quello con Walter White

Jesse Pinkman in El Camino: a Breaking Bad movie (640×360)

Si riesce ora a intravedere la funzione quasi profetica svolta dal protagonista di Breaking Bad? Se il ricordo di Saul tira fuori in Jimmy McGill l’ultimo barlume di amore a cui appigliarsi per riappacificarsi con un’idea più umana di giustizia, quello di Jesse in El Camino ribadisce il manifesto di Heisenberg. Pinkman torna al momento – l’ultimo? Forse, addirittura, l’unico? – in cui Walt mostra un interesse sincero, paterno per lui. Ne esce fuori un discorso altrettanto onesto, privo di sovrastrutture e secondi fini, scevro da ogni abuso psicologico che Jesse subirà dal suo mentore.

You’re really lucky you know that? You didn’t have to wait your whole life to do something special..

Walt ha devastato l’anima di Jesse, ma, malgrado ciò, Pinkman si è attaccato a ogni singolo brandello tentando di ricomporla. Ogni singola volta. Jesse non era tagliato per sguazzare nel lato oscuro, come Walter e come Saul. Se diamo per assodato che esistano più forme di amore, Walt le ha recise tutte. Quella genitoriale, che in parte incarnava egli stesso. Quella spirituale, che inevitabilmente assume le sembianze di Jane. Quella carnale, rappresentata da Andrea. Per non parlare dell’amor proprio del ragazzo, mortificato più e più volte, quando non vittima di autosabotaggio.

Walt ha disintegrato l’anima di Jesse, ma quel giorno, nel ricordo di Jesse, è stato per un attimo il padre che Jesse meritava. Che i suoi stessi figli avrebbero meritato. E Jesse Pinkman, che ha sempre preservato sufficiente purezza da non abbandonarsi a quella degradazione morale che Walter White e pure Saul Goodman hanno abbracciato, non ripensa ai momenti più bui del rapporto con il mentore; l’ultimo ricordo di Walt è un ricordo positivo, affettuoso, in cui questi gli consiglia di non sprecare il suo talento. Qualsiasi sia il suo talento, Jesse sceglie di ascoltarlo.

E mentre segue il consiglio del padre putativo se ne allontana inesorabilmente

Il loro ultimo ricordo di Walter è ben distante dall’uomo che abbiamo conosciuto in Breaking Bad e questo non sembra affatto una casualità

Sia James McGill che Jesse Pinkman hanno visto la loro vita devastata dall’incontro con Walter White. Entrambi, a loro modo, ne hanno subito fortemente l’influenza, entrambi si sono ritrovati a seguirne le gesta, piegandosi al suo volere. Walter White è stato l’innesco. In lui hanno visto l’occasione per trasformare la loro vita in qualcosa di straordinario (nel senso, letterale, di fuori dall’ordinario),

Sia Jimmy che Jesse, tuttavia, se ne sono distaccati nel finale. Solo la parabola di Walter White ha avuto un epilogo coerente, drammaticamente coerente, con le sue scelte morali. È come se Walt se ne fosse fatto carico, prendendosi la croce, destinatario unico di tutto il male dell’universo di Breaking Bad. Con il suo sacrificio, simbolico e letterale, ha estirpato il peccato originale e mostrato loro la via della salvezza.

Per Jimmy la salvezza sa di ultima sigaretta con la donna che ama. Per Jesse ha il profumo di libertà e di libero arbitrio. Rinnegando il loro demiurgo occulto, hanno rispettato le sue ultime volontà.

Denis VCom Manzi