Walt ha perciò osato troppo, e da lì in poi è condannato.
In GOT abbiamo una situazione simile, secondo me, nel momento in cui Cersei sale sul Trono di Spade: di azioni sconsiderate lei ne ha compiute tante, eppure sentiamo che soltanto adesso la sua storia si sta veramente avvicinando a un terribile epilogo. E cosa ce lo fa capire? Forse lo sguardo diffidente che Jaime le rivolge, restando nascosto tra la folla il giorno dell’incoronazione; ora che perfino l’uomo che la amava più di se stesso sembra disapprovarla, e probabilmente temerla, sappiamo che la Regina non andrà molto lontano.
In Breaking Bad, il compagno del protagonista è Jesse. Quindi può darsi che se Martin avesse scritto questa scena avrebbe fatto sì che Pinkman assistesse all’esecuzione di Mike e rivolgesse al chimico la medesima espressione delusa e spaventata che Jaime riserva alla sorella: così l’inevitabile caduta di Walter sarebbe stata sancita in primis dall’allontanamento della propria metà .
Sia Cersei che Walt rimangono da soli, e da soli non si sopravvive a lungo.
Il giovane osservava la schiena dell’uomo che gli aveva insegnato tutto ciò che sapeva sulla loro formidabile Blue Sky: lo guardava mentre egli attendeva che Mike morisse, lo guardava come si guarda un pazzo, un mostro, un animale feroce scappato dalla gabbia.
Avrebbe voluto assalire Walt, distruggere quella faccia vecchia e segnata ma ancora così viva… In fondo non aveva mai avuto scrupoli a mandare al diavolo il suo maestro, e nemmeno a prendere a pugni il corpo malato di lui.
Ma adesso non c’era più niente da dire o da fare. E anche se sapeva di essere un criminale, un drogato e un assassino della peggior specie, Jesse quasi temeva che avvicinandosi a Walter sarebbe rimasto contagiato dalla sua follia, e avrebbe smarrito l’ultimo frammento di dignità che gli restava.
Se mai c’era stata amicizia tra loro due, ora essa languiva per terra, accanto a Mike.