2) Breaking Bad
Breaking Bad, inutile negarlo, ha una prima stagione di altissimo livello. Il punto è che pensando a quella stagione, e confrontandola con ciò che diventano le stagioni successive, diventa legittimo affermare che le prime sette puntate sono state solo un trampolino di lancio per quella che è diventata una delle più grandi opere televisive di sempre. Il miglioramento costante è affiancato e proporzionale alla crescita del protagonista Walter White, all’efferatezza delle sue azioni e in generale alla complessità che acquisisce la trama. Breaking Bad è letteralmente esplosa con la seconda stagione per tutti questi motivi. Noi non possiamo che esserne grati.
3) BoJack Horseman
La serie tv più amata di Netflix ha come protagonista un uomo-cavallo in un mondo di creature animali ma antropomorfe. Ah, ed è un cartone animato. Questa premessa la dice lunga su quanti stereotipi e barriere ha dovuto abbattere questa serie per potersi affermare nel modo in cui ora è apprezzata nel mondo. Ed è effettivamente in salita la strada vedendo la prima stagione: dodici episodi in cui l’autore Raphael Bob-Waksberg sembra titubante (giustamente) sull’inserire troppi filoni dark ed esistenziali nella storia. Per questo si limita a provare a far ridere senza calcare troppo la mano. Con il successo però, inizia a fare ciò che veramente voleva, e racconta a partire dalla seconda stagione, una storia di vero dramma unito a una comicità più cinica e incisiva.