4) Game of Thrones
Un elemento comune e una differenza con Breaking Bad. L’elemento comune è che la prima stagione è di ottimo livello, ma non quanto ciò che segue. La differenza è che da un certo punto in poi (leggasi le ultime due stagioni) la vena esplosiva di Game of Thrones si ferma. A ogni modo, spesso e volentieri, chi consiglia la serie premette: supera la prima stagione, poi vedrai che decolla. Il motivo non è che la prima stagione sia in qualche modo troppo inferiore alle successive, ma Game of Thrones più di altre serie lascia lo spettatore in uno stato di confusione a causa della grande mole di storie e personaggi. Per decollare, appunto, ha bisogno di tempo. Una stagione, non a caso.
5) The Handmaid’s Tale
Altra serie molto popolare (ma non abbastanza) che – come Game of Thrones e Breaking Bad – ha fatto incetta di premi, è unanimemente riconosciuta come fra le più riuscite del momento. Anche in questo caso, il fatto che esploda nella seconda stagione non implica che la prima sia pessima. Si tratta, come in Game of Thrones e in The Office, del tempo che serve per elaborare le storie e i personaggi, soprattutto da parte di noi spettatori. La prima stagione presenta un quadro chiaro, ma è dalla seconda che iniziano a esserci i colpi di scena devastanti per la trama. Si pensi, inoltre, all’evoluzione del personaggio di Serena Joy (interpretata da Yvonne Strahovski). Il modo in cui nella seconda stagione si arriva addirittura a empatizzare con lei era impensabile anche solo alla fine della prima stagione.