Skyler White è odiosa. È questa una delle poche cose su cui quasi tutto il fandom di Breaking Bad concorda. Non esiste spettatore che non l’abbia pensato almeno una volta. Non esiste persona che approcciandosi a questa serie non abbia sentito qualcuno metterlo in guardia sulla presenza di questo terribile personaggio.
Tutti la odiano, in pochi sanno realmente il perché. Skyler è quel tipo di persona che riesce a rendersi antipatica solo a un primo sguardo, senza bisogno di fare nulla, senza alcuno sforzo.
Per anni l’abbiamo considerata solo ed esclusivamente come l’insopportabile moglie di Walt, la donna oppressiva e petulante che eravamo costretti a sorbirci in ogni puntata, intenta a mettere i bastoni tra le ruote al protagonista e a urtarci con i suoi moralismi e i suoi scleri. Certo, il suo aspetto imponente e lo sguardo sempre pronto a lanciare rimproveri non hanno certo aiutato a farci cambiare idea su di lei.
Skyler è un personaggio con cui è difficile entrare in empatia, una donna che trasmette poca dolcezza e che è difficile da amare. Ma guardandola ad anni di distanza, ripercorrendo la sua storia a mente lucida e con un quadro completo, possiamo forse imparare a comprenderla.
Sì, perché in fondo in fondo ognuno di noi sa che Skyler merita la nostra comprensione, che a dispetto dei nostri giudizi non è lei la vera antagonista di Breaking Bad.
Per anni Breaking Bad ci ha abituati a modificare il nostro metro di giudizio del bene e del male. Tramite la visione di questa serie abbiamo imparato a conoscere una sfumatura diversa del nero, abbiamo capito che l’uomo può talvolta essere semplicemente grigio. Una via di mezzo tra buono e cattivo, qualcosa di molto più complesso, molto meno stereotipato, ma soprattutto molto più vero.
Breaking Bad ci ha permesso di scoprire che anche dentro l’uomo più spietato può esserci del buono, ci ha guidati nel lungo percorso della comprensione, spingendoci fino a farci provare empatia per dei criminali. La figura di Walter White è l’emblema di questo viaggio, il suo racconto ci mostra la nascita di un cattivo, aiutandoci a scoprire come la vita e il dolore possano trasformare l’animo di un uomo.
In questo lungo percorso verso l’empatia, però, qualcosa viene lasciato indietro. Se, infatti, da un lato il nostro cuore si apre alla comprensione verso un uomo spietato e crudele, aiutato anche dalla sensazione di genialità e grandezza che il personaggio riesce a trasmetterci, Breaking Bad ci rende un po’ più difficile amare quei personaggi che nel loro essere grigi si dimostrano più tendenti al bianco.
Così, pur capaci di perdonare Walt di fronte al tentato omicidio di un bambino, ci scopriamo incapaci di capire e accettare una donna che, seppur con fare antipatico e commettendo diversi sbagli, è un metro morale sicuramente più forte del marito. Un paradosso difficile da spiegare, in cui probabilmente cadiamo per lo stesso volere di quelle menti geniali che hanno dato vita a Breaking Bad.
Ma proviamo per un attimo a mettere da parte le nostre simpatie e antipatie, proviamo semplicemente a riflettere e sforziamoci di guardare, per una volta, non il punto di vista di Walt ma quello di Skyler.
Chi è veramente Skyler? Questa domanda deve porsi a punto di partenza della nostra riflessione. Per capirla, per riuscire ad accettarla veramente, dobbiamo infatti sforzarci di entrare nella sua testa, provare a vivere gli eventi dal suo punto di vista.
Sappiamo che innanzitutto Skyler è una moglie. Una donna forte e indipendente che ha saputo costruire una splendida famiglia, mettendo da parte se stessa e le sue ambizioni per tenere sempre caldo il focolaio domestico.
Nel corso di Breaking Bad ci siamo soffermati tanto a pensare alla difficile condizione di Walt come uomo e come marito. Abbiamo visto le sue sofferenze, le difficoltà di un uomo di mezza età che si ritrova a dover badare a una famiglia con enormi sacrifici, scontrandosi con i problemi economici e con le umiliazioni. Lo abbiamo visto scendere a compromessi con il suo genio e le sue capacità per amore della famiglia, provando compassione per la sua situazione. Una compassione che ci ha permesso di comprendere il motivo per cui quell’uomo sia arrivato ad un certo punto a fare una scelta così radicale e a diventare il re della droga.
Nel frattempo, però, abbiamo dimenticato di guardare meglio alla donna che gli è stata accanto. Perché se è vero che Walt ha sofferto, non è meno vero che anche la vita di Skyler è stata piena di ostacoli. Anche lei come il marito ha vissuto un’esistenza piena di problemi e rinunce, anche lei è stata condannata a vivere una vita mediocre. Eppure la donna non si è mai lamentata, ha continuato con forza e coraggio a marciare dritta per la sua strada, rimanendo salda e ancorata al suo ruolo di moglie.
Quando tutto inizia ad andare a rotoli, Skyler rimane ferma nel suo ruolo di moglie e di madre. Ma è soprattutto per i suoi figli che la donna dimostra una dedizione molto più forte di quella del marito, continuando a metterli al primo posto in ogni istante della sua vita.
Io ho bisogno d’aiuto. Io. La quasi quarantenne incinta con una figlia in arrivo che non era stata prevista. E con un marito malato di cancro che ogni tanto sparisce chissà dove, sta via per ore e a malapena mi rivolge ancora la parola, con un figlio lunatico, intrattabile, con un conto corrente sempre in rosso e uno schifosissimo scaldabagno che da settimane ormai perde acqua marrone e fa marcire il pavimento del ripostiglio perché non abbiamo i soldi per farlo riparare!
Una delle critiche che viene rivolta più spesso a Skyler White riguarda il suo cambiamento dopo la scoperta delle attività del marito. In molti non hanno apprezzato la sua scelta di divorziare da Walt, il tradimento di lei, il suo voler tenere il marito lontano e il non comprendere il suo malessere. Ma per capire cosa l’ha portata a tutto questo bisogna tenere a mente che prima di essere moglie, Skyler è soprattutto una mamma.
Proviamo per un attimo a immaginare noi stessi al posto di Skyler. Per anni ha tenuto in piedi la sua famiglia, barcamenandosi tra problemi e sacrifici, facendo il possibile per rendere felice il marito e il loro figlio malato. Quando ormai è troppo grande per pensare di poter diventare di nuovo mamma, ecco che una gravidanza indesiderata arriva a sconvolgere la sua vita. Eppure Skyler non si lamenta, non si dispera. Lo accetta, perché prima ancora che nasca lei riesce già ad amare quella piccola creatura che vive dentro di lei.
Poi, all’improvviso, la sua vita viene colta dalla notizia peggiore che potesse capitarle: il suo compagno di vita ha un cancro incurabile. Tutto intorno a lei sembra crollare. Se le cose dovessero andare male, si ritroverà da sola a quarant’anni a crescere un figlio adolescente e una bambina neonata, senza soldi, senza un lavoro. Ma come se il peggio non camminasse mai da solo, ecco che le cose si complicano ancora di più. Suo marito perde la testa, inizia a comportarsi in modo strano, diventa una persona che lei non è più in grado di riconoscere.
Ed è li che Skyler inizia a crollare. Commette degli errori, diventa petulante e oppressiva, diventa antipatica. Ma possiamo veramente biasimarla per questo? Tutta la sua vita si sta sgretolando intorno a lei, eppure per lo spettatore Walt è l’unico ad essere giustificato nel suo uscire di senno.
Come moglie, Skyler diventa imperfetta. Ma è come madre che la donna continua a dare il meglio di sé.
Qualcuno deve proteggere questa famiglia dall’uomo che protegge questa famiglia.
Quando scopre la verità su suo marito, Skyler capisce che la cosa più importante da fare è proteggere i suoi figli. Non smette di essere una moglie, ma lascia lentamente la presa, arrivando a chiedere a Walt di andare via, e lo fa non per se stessa ma per coloro che per lei sono più importanti di tutto il resto: i suoi bambini.
Da quel momento ognuna delle sue azioni è diretta al loro bene. La scelta di non denunciare Walt, l’aiuto che la donna le fornisce nel riciclaggio, i tentativi di tenere i suoi figli lontani dal padre. Tutto avviene in un’ottica di protezione. Skyler vuole solo che i suoi amati non scoprano la verità sul loro papà, vuole che non soffrano come ha sofferto lei, ma deve allo stesso tempo garantirgli sicurezza economica e protezione da colui che si è rivelato tanto pericoloso.
Skyler agisce per la sua famiglia, senza perdere mai di vista l’importanza del suo ruolo di madre. E non importa quanto questo la renda antipatica e insopportabile, lei mantiene il suo compito e lo fa a qualunque prezzo. Ed è per questo che merita la nostra comprensione. Perché questa donna non ha altra colpa se non quella di essere un’ottima madre.
È qui che troviamo la più sottile differenza tra Skyler e Walter, quella linea che rende l’uomo tendente al nero e la donna rivolta verso il bianco del bene: tutto ciò che Walt ha fatto, lo ha fatto solo per sé e per il suo ego. Dal suo lato, invece, Skyler ha agito solo e sempre per la sua famiglia.