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Cosa ha reso veramente originale Breaking Bad

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Sono passati ormai quasi 4 anni dalla messa in onda di Felina, l’ultimo episodio di Breaking Bad. La Serie, creata da Vince Gilligan, aveva già fatto incetta di premi fino a quel momento, ma con la quinta e ultima stagione si è consacrata, risultando per molti (addetti ai lavori e non) la migliore Serie Tv di quegli anni. La popolarità (e le idee) hanno permesso a Gilligan di creare con Gould uno spin-off sulla storia di Saul Goodman, Better Call Saul; ma in cosa consiste la specialità di Breaking Bad? In molti risponderebbero istintivamente “l’originalità”.

Ma a questo proposito è importante fare una differenza tra speciale e originale; per il primo aggettivo, il vocabolario Treccani dice “Non comune, fuori dall’ordinario, di genere particolare” e, in generale, qualcosa che costituisce “un’eccezione alla norma”; in merito a “originale”, invece, leggiamo: “Ciò che non dipende o non è ispirato, suggerito da altri esempi o modelli, che non ha somiglianza con altre opere analoghe e ha quindi una sua novità, un carattere proprio”.

Notiamo dunque che la principale differenza sta nel fatto che un’opera originale non è mai stata prodotta in precedenza, una speciale invece può fare riferimento a qualcosa che già esiste ma avere delle caratteristiche che la distinguono e la elevano. A ogni modo, Breaking Bad è sia originale che speciale. Vediamo perché.

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Inevitabile partire dall’aspetto contenutistico. Breaking Bad non è la storia di un criminale o la storia di un gruppo di criminali; la serie di Gilligan è un’opera sulla decadenza e sul cambiamento. La lettura dell’intero senso dell’opera può essere trovata paradossalmente in una delle prime scene della prima puntata, quando Walter spiega alla classe cosa sia la chimica:

“Tecnicamente, la chimica è lo studio della materia. Ma io preferisco definirla lo studio dei cambiamenti. Pensateci bene. […] È la vita: crescita, decadenza, poi trasformazione. Ed è davvero affascinante”.

In queste frasi, Walt descrive perfettamente cosa succederà a lui e agli altri personaggi durante tutta la Serie. In particolare, l’utilizzo dell’espressione decadenza è emblematico quanto quello della parola cambiamento; Walt vivrà una crescita, una trasformazione e una decadenza, un declino. I legami, come dice lui stesso durante la lezione, si creano e ricompongono continuamente. Anche questo avviene spesso in Breaking Bad: non la definiremmo una Serie sui legami? Spezzati, disintegrati, ricomposti. Walt è un professore di chimica frustrato che diventerà uno dei più pericolosi criminali degli Stati Uniti: lo avremmo mai detto guardando la prima puntata? La risposta che ci diamo definisce l’originalità di quest’opera.

Ma non è ancora sufficiente, in realtà. Si potrebbe obiettare, infatti, che la decadenza di un protagonista è uno sviluppo già visto in passato in altre opere. Veniamo dunque alla questione centrale.

L’originalità di Breaking Bad sta nel modo attraverso cui viene raccontata la parabola discendente dell’uomo comune.

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La genialità di Gilligan, infatti, è stata quella di creare nella sua mente (poi trasportata in scena) l’idea secondo la quale il protagonista dovesse gradualmente diventare l’antagonista della storia. La cattiveria di Walter White infatti, da sempre latente possiamo dire col senno di poi, esplode con forza nella quinta stagione, in cui vediamo un uomo divorato dal suo stesso ego, lontano anni luce dal professore della prima stagione.

Ma l’avverbio gradualmente deve essere interpretato nel senso più autentico e preciso del termine: tutto ciò che avviene nella Serie (e nessuno è escluso da questa catastrofe crescente) è un effetto collaterale logico e conseguente dell’evoluzione (o involuzione) della personalità dei personaggi.

Trovo al riguardo interessante il sottotitolo attribuito dalla versione italiana, che ha chiamato la Serie “Breaking Bad – Reazioni Collaterali”; Gilligan, affidandosi alla genialità e, in questo caso, specialità dei suoi interpreti (Bryan Cranston è infatti in ottima compagnia), riesce a fare evolvere le caratteristiche dei suoi personaggi puntata per puntata, creando una base psicologica da cui attingere sia per gli spettatori che per i protagonisti. La comprensione delle ragioni dei personaggi che è indotta in alcuni spettatori è data proprio dal fatto che chi guarda è emotivamente e psicologicamente coinvolto da ciò che vede: questo è merito della scrittura dei soggetti e degli eventi, mai piatta mai scontata.

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Terza e ultima questione: Breaking Bad è una climax. Sia in merito alla tensione, costantemente in crescita, sia riguardo la qualità delle stagioni che cresce man mano che passano le puntate. Non solo: i personaggi vedono una continua crescita delle problematiche, delle difficoltà nelle relazioni interpersonali e un forte cambiamento del modo di vedere le cose; in particolare, è il protagonista Walt a cambiare progressivamente la prospettiva sugli obiettivi che si pone per nutrire le sue convinzioni e il suo crescente ego.

Vince Gilligan ha dunque creato con Breaking Bad qualcosa di originale attraverso mezzi (l’interpretazione degli attori, la grandezza di alcune musiche, il suo modo di stare dietro alla telecamera) speciali: per questo l’abbiamo amata. Per questo non la dimenticheremo mai.

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