Il 31 maggio 2009 andò in onda l’ultimo episodio della seconda stagione di Breaking Bad (che trovate in streaming qui su Netflix). Il titolo è “Albuquerque” e si tratta di uno degli episodi più iconici e belli dell’intera serie. Alla fine dell’episodio precedente Walt, in quello che secondo noi è il momento in cui tutto cambia e il protagonista rivela inequivocabilmente la sua vera natura, lascia morire Jane per overdose senza intervenire. Al risveglio Jesse cerca di fare di tutto per salvarla ma è ormai troppo tardi. Oramai è tardi anche per il padre Donald, che era stato ispirato dalle parole di Walt a cercare di fare di tutto per salvare Jane.
Più tardi Walt, in attesa di essere operato ai polmoni grazie ai tanti contributi donati per la struggente raccolta iniziata dal figlio, rivela di avere due cellulari. Skyler scopre così tante menzogne che, nei mesi precedenti, il marito le aveva raccontato. Questo è il momento in cui comincia la crisi nella coppia e le cose tra loro si incrinano irreversibilmente. Alla fine dell’episodio c’è un’altra scena iconica: a causa delle distrazioni di Donald per la morte della figlia, si verifica una collisione tra due velivoli. Sulla casa di Walt cade anche l’orsacchiotto viola senza un occhio.
L’episodio Albuquerque è indubbiamente uno dei più memorabili di tutta la serie di Breaking Bad. Si tratta anche di quello in cui Mike fa il suo debutto
Jesse, disperato per la morte di Jane, contatta Walt, il quale a sua volta chiede l’aiuto di Saul. A quanto pare, come vi abbiamo rivelato in passato, in quel momento Bob Odenkirk era impegnato con le riprese di How I Met Your Mother. Con ogni probabilità era impegnato nelle riprese di L’ultima sigaretta, uno degli episodi più divertenti della quinta stagione, durante il quale il personaggio di Odenkirk (Arthur Hobbs) fa il suo ritorno e dichiara di non ricordare Marshall, al quale anni prima aveva fatto una sfuriata notevole. Questo impegno dell’attore porta gli sceneggiatori di Breaking Bad a inventare un nuovo personaggio per l’occasione, un assistente di Saul Goodman che possa aiutare Jesse a evitargli guai a causa della morte di Jane. Fa così la sua comparsa Mike Ehrmantraut.
A quanto pare fu talmente d’impatto il lavoro dei registi e la bravura di Aaron Paul che rimase molto colpito dalla serie, e visto l’affetto degli sceneggiatori nei suoi confronti diverrà parte stabile di Breaking Bad.
Mike inizialmente sembra un personaggio molto freddo. Non sembra affatto interessato a legare con un Jesse in stato di grave shock. Eppure poco dopo va a recuperare il ragazzo e lo porta in un centro di riabilitazione. Le differenze caratteriali tra lui e Walter sembrano subito chiare. Nonostante la sua apparente freddezza e la sua professionalità, pian piano si legherà sempre più al giovane Jesse. È il primo inoltre a capire perfettamente che tipo di persona sia Walter White e come stia utilizzando Jesse solo e unicamente per i suoi scopi. Al contrario il ragazzo è affezionato all’ex professore e vede in lui una figura da seguire.
Si viene così a creare un contrasto tra due figure importanti per Jesse. Tra un Walt che vuole mostrarsi a tutti i costi come una figura paterna ma lo fa solo per scopi personali, e un Mike che si affeziona sempre più al ragazzo ma non vuole ricoprire un ruolo simile
Da quel momento comincia una convivenza forzata. Una convivenza tenuta assieme da Saul Goodman e Gustavo Fring. Walt è indispensabile per la produzione della metanfetamina, ma il suo carattere lo rende problematico.
È impossibile dimenticare un dialogo fondamentale che avviene durante la terza stagione. Si tratta del penultimo episodio. Il titolo fa riferimento proprio a un tema del dialogo tra Mike e Walt, “Mezze misure”. Mike racconta dei suoi giorni da poliziotto in cui doveva spesso avere a che fare con un uomo che picchiava la moglie. Un giorno decide di malmenarlo e minacciarlo affinché smettesse. Qualche settimana dopo, il marito uccide comunque la donna. Mike ricorda così a Walter di non alzare troppo la testa e di non forzare le cose con Gustavo Fring.
Si tratta di un dialogo di grande importanza perché rimarca la distanza tra questi due personaggi. Mike non è certo uno stinco di santo. Prende ordini da Fring e sa quale sia il limite. Vuole tornare a casa dalla nipotina, la cosa più bella rimastagli dopo la morte dell’amato figlio. Svolge il suo lavoro in modo razionale, comprendendo come far sì che la situazione non degeneri.
Walt, al contrario, vuole emergere e non sopporta il fatto di sottostare al proprietario dei Los pollos hermanos.
È chiaro che, prima o poi, le cose sarebbero andate male. Walter White non avrebbe accettato in eterno il ruolo di subalterno e, a quel punto, anche Mike ne sarebbe stato coinvolto. Alla fine dell’episodio Jesse, su ordine di Heisenberg, uccide Gale, commettendo un atto terribile che rappresenterà un punto di non ritorno
È durante la quarta e quinta stagione però che il rapporto tra Jesse e Mike si fa più stretto. L’ex poliziotto prende il ragazzo sotto la sua ala e gli insegna il mestiere, cercando di riportarlo nei ranghi dopo alcuni comportamenti ritenuti pericolosi. Jesse impressiona il compagno, il quale comincia così ad affezionarsi. Partecipando alla missione in Messico conferma le sue capacità e la sua lealtà. Proprio in questi momenti si inserisce un Heisenberg che sta seriamente rischiando la vita. Subdolamente mente al ragazzo per salvarsi la vita, individuando in Gus il responsabile dell’avvelenamento di Brock. Riuscirà così a convincerlo a commettere un tradimento. È disposto a tutto pur di salvarsi e comandare.
Da questo momento Heisenberg sale alla ribalta. È riuscito a mantenere il legame con Jesse, manipolandolo. Grazie all’aiuto del ragazzo riesce a convincere Mike ad allearsi, anche se fino a prima era intenzionato a uccidere Walter.
Alla fine però, sentendosi braccato dalla DEA, Mike decide di uscire definitivamente da questo mondo. Cosa che decisamente invece non desidera Walter. Gli scontri tra Walter e Mike sono quasi quotidiani. Ormai è evidente la distanza che li separa.
Arriva così il momento dell’ultimo scontro tra due grandi personalità di Breaking Bad. Tra un uomo che non cede e l’altro che ha capito che è finita. Tra chi ha deciso di cambiare tutto per emergere e chi invece non ha mai desiderato nulla di diverso. E tra chi ha sfruttato Jesse e chi ha cercato di aiutarlo
“We had a good thing, you stupid son of a b***h! We had Fring. We had a lab. We had everything we needed, and it all ran like clockwork. You could’ve shut your mouth, cooked, and made as much money as you ever needed. It was perfect. But, no, you just had to blow it up. You and your pride and your ego! You just had to be the man. If you’d done your job, known your place, we’d all be fine right now!“
“Le cose andavano alla grande, stupido figlio di pu**ana! Avevamo Fring, avevamo un laboratorio, avevamo tutto quello che ci serviva e tutto stava funzionando in maniera perfetta. Tu avresti potuto tenere la bocca chiusa, cucinare e guadagnare più soldi di quanti ne avresti mai potuti spendere. Era perfetto. Ma no! Tu dovevi mandare a pu**ane tutto. Tu e il tuo orgoglio e il tuo ego. Dovevi essere tu il capo! Se avessi fatto il tuo lavoro sapendo rimanere al tuo posto, tutti staremmo bene adesso!”
In un moto di rabbia, Walter uccide Mike. Lui stesso si rende conto, pochi minuti dopo, di quanto la sua reazione sia stata folle ed esagerata. Si conclude così il percorso di un personaggio che, come abbiamo detto in passato, sembrava destinato a diventare un perfetto antieroe. Mike rimane dunque in attesa della morte, forse pensa al figlio e alla nipotina. I contrasti tra loro erano iniziati subito e non si erano mai placati. Era difficile pronosticare, purtroppo, una conclusione diversa. Il personaggio interpretato da Jonathan Banks ormai era talmente amato che sul set venne portato il lutto al braccio.
Il contrasto avrà conseguenze anche su Jesse, la vera vittima del loro scontro. Diviso tra due figure di riferimento, entrambe tutt’altro che raccomandabili. Solo una però è realmente interessata al suo bene. Purtroppo ha vinto l’altra. Quella che ha sempre cercato di sopraffare chiunque si ponesse sulla sua strada. Incluso Mike Ehrmantraut.