Nel film di Breaking Bad, El Camino, non sono mancate assenze eccellenti, così come sono comparsi personaggi di cui ci eravamo completamente dimenticati. Un rewatch, almeno della seconda parte della quinta stagione, sarebbe stato d’obbligo per prepararsi alla visione di El Camino con le idee chiare: ma il film ci ha agevolato, ripresentandoci i personaggi in maniera piuttosto intuitiva.
Congestionati dall’hype per la presenza di Walter White, di nuovo a fianco di Jesse, anche se solo in un cameo, non abbiamo forse fatto caso all’assenza di alcuni personaggi che sono stati molto importanti per la storia. Tra le tante assenze eccellenti nel film di Breaking Bad non sono pervenuti un gruppo specifico di nomi. Parliamo della famiglia di Walter White, o quello che ne rimane: Skyler, Walter Jr. e Marie Schrader, vedova di Hank.
Come mai nel film di Breaking Bad Vince Gilligan sceglie di non mostrarci quello che rimane della vita di Walter White, ovvero la sua famiglia?
Immaginiamo intanto come sarebbe potuta essere la situazione. In El Camino tutto è irrimediabilmente avvenuto da poche ore: a noi sembra impossibile che siano passati anni, ma tutto è rimasto lì, cristallizzato in quel garage in cui giace Heisenberg, morto. Che sia morto ne abbiamo la certezza: non solo il film ce lo fa intendere diverse volte, ma addirittura Gilligan si è esposto sul destino del suo antieroe.
Dunque la famiglia di Walt, dopo aver pianto la scomparsa di Hank, deve piangere anche la fine del suo capofamiglia. O meglio, noi possiamo solo immaginare come sarà l’atmosfera in casa White: visto che Walt è direttamente implicato nell’uccisione del cognato, non siamo poi così sicuri che la notizia della sua morte sia vissuta come una vera tragedia. Possiamo anzi azzardare che sia stata accolta come una liberazione. Anche la famiglia di Walt ha il diritto di ricominciare: e per farlo deve necessariamente liberarsi del fardello di avere un padre, un marito e un cognato criminale e assassino.
Insomma, le dinamiche di fondo sarebbero sostanzialmente le stesse dietro la storia di Jesse. Anche lui deve ricominciare, ma per farlo deve liberarsi dei suoi fantasmi: questo ci racconta El Camino. Come fanno a conciliarsi insieme, senza sovrapporsi e soddisfacendo la sete di conoscenza dello spettatore, due storyline così imponenti come quella di Jesse e quella della famiglia White?
Ve lo diciamo noi: non possono. E in fondo, non devono. Perché questa è la storia di Jesse.
Walter White, per la prima volta, è solo rumore di fondo, in questo seguito e finale alternativo di Breaking Bad. Ed è giusto che sia così, che la presenza del professore sfiori appena la vita del ragazzo che è sopravvissuto a lui. Imbastire anche una sola scena, in El Camino, in cui comparisse la famiglia di Walt avrebbe rovinato completamente lo spirito del film. E, inoltre, non ci avrebbe comunque soddisfatto: per quanto possa non starci simpatica Skyler, noi vorremmo sapere di più del suo destino, e così di quello di Walter Jr. Avrà ricominciato a farsi chiamare Flynn per togliersi quell’ingombrante nome paterno? E Marie, riuscirà a parlare con la sorella, o sceglierà l’isolamento completo?
Queste e altre mille domande avrebbero meritato un film a parte, di sicuro non un semplice cameo o un’informazione udita di sbieco a un telegiornale. Ma non in El Camino: la famiglia di Walt è troppo intimamente legata alla sua sfera personale e, suo malgrado, al suo destino. Reciso quel legame, da parte di Jesse, le strade si dividono definitivamente. Il film può parlare solamente di lui: anche l’apparizione del professore in un flashback è centellinata e mirata a mostrarcelo, per una volta, in una posizione di inferiorità rispetto al protagonista Jesse.
Walt è fragile, vulnerabile, scosso senza tregua da una tosse che quasi non lo lascia parlare. Jesse è lì per aiutarlo, goffamente, con la sua ingenua generosità, ma è lui il protagonista assoluto della scena. Lui è l’argomento della superficiale conversazione che hanno i due, è dal suo punto di vista che osserviamo tutto e, per una volta, anche quell’uomo in camicia a quadri e con gli occhiali.
E non a caso a dominare la prima parte di El Camino sono personaggi assolutamente marginali nella serie, ma qui centrali perché appartenenti all’universo di Jesse: i suoi amici Skinny Pete e Badger. Se in Breaking Bad li avevamo conosciuti e amati per la loro semplicità e per aver portato un pizzico di evasione e ironia nella serie, qui gli vogliamo bene per gli amici che si dimostrano. Lo stesso principio, con conclusioni opposte, vale per gli altri personaggi marginali nella vita di Walt ma tristemente rilevanti per quella di Jesse: Todd e la sua banda.
Esploriamo l’universo di terrore e paura in cui è sprofondato Jesse, mentre noi eravamo preoccupati per le sorti del professore. Anche questo è un ulteriore segnale della scelta che Gilligan e soci hanno fatto, ovvero di dewaltizzare il film, concentrandosi per una volta sull’eterno secondo di Breaking Bad.
Per la prima volta Jesse Pinkman si prende la scena tutta per sé: il personaggio che sarebbe dovuto morire alla fine della prima stagione è invece sopravvissuto, e si prende la sua rivincita. Non sappiamo se Vince Gilligan vorrà approfondire anche il futuro della famiglia White, ma ipotizziamo di no. Lo abbiamo immaginato noi per voi, prendendo le parti del personaggio più odiato di tutta la serie: Skyler White.