Aaron Paul, lo straordinario interprete di Jesse Pinkman in quel capolavoro chiamato “Breaking Bad”, si è espresso più volte sul suo personaggio.
4 anni. 4 lunghissimi anni sono passati dalla fine di Breaking Bad e noi fan, irriducibili, ci struggiamo ancora.
Rivogliamo Albuquerque, il ritmo cadenzato, le follie legate al traffico di droga, Los Pollos Hermanos etc etc…e non siamo gli unici!
Gli attori del vecchio cast e più in generale tutti coloro che non hanno proseguito (per ora) l’esperienza agli ordini di Gilligan sulla nuova nave chiamata “Better Call Saul” non si rassegnano e continuano a vivere nel ricordo di quell’esperienza che per loro ha significato molto più dei 15 Emmy, della gloria e della fama, per loro è stata un’esperienza di vita.
Prendiamo ad esempio Aaron Paul, che prima di allora era semplicemente il figlio squattrinato di un pastore battista che a stento riusciva a pagare le bollette: il nativo di Emmet deve sostanzialmente tutto a Jesse Pinkman, lo sa e non perde occasione di tributare a quel teppista qualche considerazione, talvolta per lodarlo, altre per criticarlo, ma sempre e comunque nel pieno rispetto del complice di Walter White.
Hall of Series ha spulciato tra le interviste, gli interventi e le ospitate di Paul per trovare le 10 frasi che Aaron ha detto sul suo alter ego e ve le ha schiaffate in questo articolo:
diteci se siete d’accordo o no!
10) “Penso sia il mio lavoro migliore”
Sono stati 3 gli Emmy Award che Jesse Pinkman ha portato in dote a questo grandioso attore che, però, prima di quest’esperienza aveva racimolato più che altro provini falliti: in particolare ne ricorda con (dis)piacere uno con J.J. Abrams in cui venne caldamente invitato ad abbandonare in fretta gli studio e uno per una parte in Malcolm, proprio al fianco dei suo futuro compagno d’avventura: difficile dargli torto!