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10 ottimi personaggi delle Serie Tv che non sono stati sviluppati come previsto in origine

jesse pinkman
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Attenzione: l’articolo contiene spoiler sul destino di Jesse Pinkman e di Hank Schrader in Breaking Bad, su Pretty Little Liars, The Walking Dead, Buffy, Stranger Things, E.R, Lost, Che fine ha fatto Sara? e The Vampire Diaries.

A volte capita che il destino di un personaggio venga modificato in corsa. Spesso attori che sarebbero dovuti apparire solo per un cameo diventano vere e proprie presenze fisse, pensiamo a Chandler e Phoebe in Friends o a Rachel Bilson in The OC, modificando la storyline e il corso degli eventi. In alcuni casi è l’attore, con una performance impeccabile o grazie alla chimica con altri colleghi, a prolungare la vita del suo alter ego sullo schermo. Altre volte è il pubblico che, per lo sconfinato amore che prova, è in grado di salvare un personaggio. Questa è la storia, ad esempio, di Jesse Pinkman. Cosa pensereste se vi dicessimo che il ragazzo sarebbe dovuto morire molto presto in Breaking Bad? Sicuramente avrebbe cambiato il corso degli eventi e la produzione non sarebbe stata quella che conosciamo oggi. Ma quello di Jesse Pinkman è solo uno dei tanti nomi: sappiamo, ad esempio, che anche Daryl Dixon non era destinato a rimanere a lungo nel cast della serie AMCThe Walking Dead o ancora Bob Newby per cui la morte in Stranger Things è stata rimandata più volte. In questo caso si vocifera che sia stato l’attore stesso a ”ribellarsi” al destino del suo personaggio cercando di sopravvivere il più a lungo possibile, almeno fino al momento in cui la morte di Bob fosse stata inevitabile. Astin, allora, aveva un solo desiderio: andarsene da eroe.

Mettetevi comodi, perché quelli su Bob Newby e Jesse Pinkman sono solo degli spoiler. Ne leggerete delle belle.

1- Jesse Pinkman – Breaking Bad

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Jesse Pinkman

Jesse Pinkman, co-protagonista di Breaking Bad interpretato da Aaron Paul e protagonista di El Camino, sarebbe dovuto morire prima, in particolare alla fine della prima stagione. A salvarlo e a prolungare la vita del suo personaggio è stato l’affetto del pubblico che ha convinto gli showrunner a rivedere il progetto iniziale. Gilligan, infatti, aveva un’idea precisa: Jesse sarebbe stato ucciso per mano dello stesso Walt, visti i tanti disastri combinati. Il professore lo avrebbe rinchiuso in uno scantinato e torturato dandogli solo un’alternativa: un fucile collegato a un filo che avrebbe posto fine alle sue sofferenze. Lo avrebbe tenuto segregato per settimane almeno finché non fosse arrivato Walt Jr. per aiutarlo. Ma Jesse, avendolo riconosciuto, avrebbe usato quel fucile per uccidere padre e figlio. Tutto ciò poiché Vince Gilligan voleva dimostrare che nemmeno i personaggi principali sono intoccabili. Ma dal secondo episodio della serie ha capito che la chimica tra i personaggi e gli attori (qui vi raccontiamo che sono praticamente inseparabili: 10 coppie di attori delle Serie Tv che condividono un’amicizia davvero fraterna)era troppa per poter eliminare Paul. Un ruolo fondamentale in questo senso l’ha giocato anche il pubblico che si è affezionato al ragazzo immediatamente, si è riconosciuto nelle sue insicurezze e che ha guardato con tenerezza al suo percorso. D’altronde, potreste immaginare Breaking Bad senza Jesse?

2- Hank Schrader – Breaking Bad

Come Jesse Pinkman, anche Hank Schrader, agente della DEA e cognato di Walt, sarebbe dovuto morire alla fine della prima stagione. Sembra incredibile, vero? Eppure, anche l’agente interpretato da Dean Norris è stato salvato in extremis. La svolta è arrivata nel 2007/2008 momento in cui c’è stato lo sciopero degli sceneggiatori, evento che ha ridotto gli episodi di Breaking Bad da 9 a 7, consentendo di sopravvivere anche a questo personaggio. In fondo, la serie non sarebbe stata la stessa senza l’adrenalina creata dallo scontro tra Walt e Hank: due uomini legati da affetto e rispetto, divisi dal lavoro e dalle scelte di vita. Se gli showrunner avessero sostituito Hank con un agente qualsiasi il prodotto sarebbe stato meno avvincente e coinvolgente, il dramma morale dei personaggi non sarebbe stato così evidente, somigliando a qualsiasi thriller poliziesco. Inoltre, Gilligan non avrebbe potuto girare scena più azzeccata per eliminare Norris dallo show: l’episodio Ozymandias è per molti il culmine di Breaking Bad. È il momento in cui lo stesso Walt si spezza sul serio ed è da lì che comincia una sorta di espiazione. Questo pathos non lo avremmo mai raggiunto se l’agente fosse morto alla fine della prima stagione, momento in cui lo stesso pubblico non si sarebbe affezionato abbastanza a un personaggio intelligente, coraggioso e risoluto. L’unico in grado di piegare davvero il professore di chimica.

3- Alison DiLaurentis – Pretty Little Liars

Jesse Pinkman

Rosewood, 5 anni nel futuro, ritroviamo le Pretty Little Liars riunite ancora una volta. A fine episodio le vediamo partecipare a un funerale ed è proprio a proposito di questo evento che Marlene King, sceneggiatrice della serie, parla in un’intervista. Le è stato chiesto da quanto tempo avessero maturato la decisione di far morire Charlotte nel flash-foward e King, molto onestamente, confessa che sono stati indecisi a lungo su chi sacrificare. Per un momento hanno pensato anche ad Alison DiLaurentis: “Che ci crediate o no, vi dirò un enorme spoiler: per un minuto e mezzo abbiamo pensato anche ad Ali come persona da mettere nella bara nel finale e tornare ai flashback. Ed io ero come ‘Oh mio Dio, no. Non può essere la persona nella bara!’ Non potrebbe mai essere Alison. I fan ci avrebbero odiati e io stessa ci avrei odiati. Era un’idea molto rischiosa, divertente e tagliente”.

4- Carol Peletier -The Walking Dead

Carol

Carol Peletier è stata quasi uccisa nella terza stagione di The Walking Dead, finché Theodore Douglas, T-Dog, ha preso il suo posto. Ma perché i creatori hanno cambiato idea? Perché Melissa McBride, insieme a Norman Reedus (Daryl Dixon) è l’unico personaggio originale ad apparire con continuità dal 2010, inizio della serie. Inoltre T-Dog, sempre a differenza di Carol, non è presente nei fumetti. Lo showrunner Frank Darabont lo ha creato ad hoc per la serie, quindi nel momento in cui si è discusso sulla possibilità di sacrificare uno dei personaggi della prima stagione, la scelta è ricaduta su di lui. Ricordiamo che T-Dog viene ucciso in Killer Within mentre un’orda di vaganti è entrata nel cortile della prigione. Quindi, l’uomo, per mettere in sicurezza i cancelli in modo da bloccare ulteriori ingressi, viene morso a una spalla e, ormai spacciato, decide di sacrificarsi per far fuggire Carol che era al cancello con lui. È in questo frangente che gli sceneggiatori devono prendere una decisione e, parlando della possibilità di sacrificare Carol, Scott Gimple e Greg Nicotero si sono opposti credendo di poter sviluppare meglio il personaggio interpretato da McBride. Carol, infatti, sempre se paragonata a T-Dog, è più profonda: di lei conosciamo anche il background, sappiamo che era vittima di abusi domestici e che ha perso una figlia duranti gli eventi raccontati nella serie. Vedere il suo arco narrativo sarebbe stato più interessante: il personaggio sarebbe risorto riscoprendo, man mano, quanto fosse forte e potesse trasformarsi da vittima in eroe.

5- Spike – Buffy

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Sembrerebbe che il destino di Spike fosse segnato già dall’inizio. Il vampiro, infatti, come racconta l’attore James Masters a Page Six doveva essere un personaggio ”usa e getta” e morire prima per mano di Angel (David Boreanaz). ”Il punto della stagione era che Angel avrebbe spezzato il cuore di Buffy: iniziano a frequentarsi e poi Angel diventa cattivo. Il primo atto malvagio sarebbe stato uccidermi, così hanno costruito il mio personaggio in modo che fosse figo, così che Angel sarebbe sembrato fantastico dopo averlo ucciso”. Ma James è in grado di interpretare il suo vampiro in maniera magistrale trasformandolo da guscio senza anima a personaggio romantico innamorato di Drusilla. A detta di Masters, però, la vita del suo vampiro è stata prorogata solo dall’affetto e dall’apprezzamento del pubblico che, così facendo, ha indispettito Joss Whedon, il creatore: ”Non doveva essere romantico, ma il pubblico stava rispondendo in quel modo e Joss stava impazzendo. Un giorno mi ha appoggiato contro un muro e ha detto ’Non mi interessa quanto sei popolare, sei morto’”.

6- Eleven – Stranger Things

millie bobby brown

Nel libro Stranger Things: Worlds Turned Upside Down, i fratelli Duffer svelano i piani originali della serie cult del momento e alcuni retroscena: Undici e Steven sarebbero dovuti morire molto presto. Il personaggio di Millie Bobby Brown, infatti, avrebbe sacrificato se stessa per ”salvare la situazione” come afferma Ross Duffer, per poi continuare: ”Ma una volta che ci siamo resi conto che lo show sarebbe potuto durare più a lungo di una stagione, dovevamo lanciarlo ancora più alto, perché in fondo sapevamo che non avrebbe funzionato davvero senza Undici”. Infatti, Stranger Things nell’idea originale è stata creata per essere una mini serie conclusa, appunto, con il sacrificio della protagonista. Anche Steve Harrington (Joe Keery) non aveva vita lunga nel progetto originale, poi è stato l’attore a renderlo interessante e amato dal pubblico che lo avrebbe così, inconsapevolmente, salvato. Per continuare la carrellata, anche Bob Newby, come anticipiamo nell’introduzione, sarebbe dovuto scomparire molto prima: ”Sean Astin si è dimostrato così simpatico che la morte di Bob è stata posticipata dal quarto episodio all’ottavo, perché continuavamo a tenerlo in vita. Era importante per noi e anche per Sean che Bob avesse una morte da eroe”.

7- Carol Hathaway. E.R.- Medici in prima linea

Jesse Pinkman

Carol Hathaway è effettivamente morta nel primo episodio di E.R. Lo abbiamo già sostenuto, spesso i creatori cambiano idea in corsa e poi modificano gli episodi per salvare o deviare il destino di determinati personaggi. Nel caso di quest’ultima, interpretata da Julianna Margulies, la puntata non è stata modificata. Incontriamo Carol nel pilot di due ore intitolato 24 Hours. È una responsabile del County General, è competente e ben voluta. A metà episodio la vediamo lasciare il lavoro, ma non prima di aver aperto l’armadietto dei medicinali di cui aveva le chiavi. Poco dopo comparire nuovamente nell’episodio ma in versione paziente: è in overdose. L’idea era di farla morire proprio in seguito a questo incidente. Carol sarebbe dovuta morire sicuramente: gli esami mostravano un livello di barbiturici nel sangue pari a 45mcg/ml (una quantità sufficiente per ucciderla) e inoltre era positiva al test di Babinski che permette di quantificare il danno a livello di sistema nervoso centrale. Se il test ha risultato positivo, come per il personaggio, evidenzia un grave deficit motorio solitamente associato a danni cerebrali diffusi. Non vogliamo darvi una spiegazione medica che va oltre le nostre competenze, ma dimostrare come tutti gli indizi conducano all’epilogo iniziale: mostrati tutti questi dettagli, Carol è clinicamente morta nel primo episodio. Ma, anche in questo caso, l’apprezzamento del pubblico l’ha riportata in vita: la vediamo ricomparire già nell’episodio successivo.

8- Jack Shephard – Lost

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Tutti i fan di Lost sanno che la serie non si è mai fatta scrupoli quando si è trattato di uccidere i personaggi principali. Infatti, gli sceneggiatori hanno quasi ucciso colui che ha finito per diventare il protagonista dello show: Jack Shephard (Matthew Fox). Secondo il pilot, Jack e Kate (Evangeline Lilly) dovevano essere due personaggi principali, ma a metà episodio la morte di Jack avrebbe permesso alla donna, rimasta sola, di prendere il comando. L’idea non ha trovato il sostegno del capo della ABC, convinto del fatto che al pubblico sarebbe arrivata un’idea sbagliata: lo show non avrebbe comunicato che nessuno è al sicuro, bensì che non ci si poteva fidare di autori che uccidono uno dei personaggi principali appena comparso sullo schermo. Un po’ come per Breaking Bad senza Jesse Pinkman, che ne sarebbe stato di una serie come Lost senza Jack Shephard?

9- Elijah Mikaelson – The Vampire Diaries

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La storia del personaggio di Elijah è doppiamente sconvolgente: non solo il vampiro originale sarebbe dovuto morire abbastanza presto nello show, tanto da comparire solo per alcune puntate, ma addirittura a interpretarlo doveva essere un attore più anziano rispetto all’affascinante Daniel Gillies che ha poi ottenuto la parte. A parlarne è la stessa Julie Plec a Entertainment Weekly: ”Questo è un personaggio che presumibilmente esiste per morire, eppure ogni volta che iniziamo a parlarne ci arrabbiamo molto”. Uccidere l’Originale sarebbe stato complicato, in modo particolare ai fini della trama. Chiunque abbia seguito lo show può concordare sul fatto che Elijah Mikaelson sia stato un personaggio importante, anche per il rapporto, mai spiegato apertamente, sviluppato con Elena Gilbert. A proposito di The Vampire Diaries vogliamo raccontare un’altra curiosità: il finale andato in onda non coincide con quello scritto da Julie Plec e Kevin Williamson. Quest’ultimo, infatti, sempre alla stessa fonte, ha raccontato che l’idea era di far morire entrambi i fratelli Salvatore che si sarebbero sacrificati per la donna amata. Così, non solo il triangolo amoroso, pilastro della serie, si sarebbe concluso nel migliore dei modi senza scontentare nessuno riguardo la scelta di Elena dell’uno o dell’altro fratello, ma anche il percorso della protagonista sarebbe stato diverso: sposata magari con Matt Donovan e medico, avrebbe chiuso la storyline originale avendo sempre e comunque degli angeli custodi speciali. A cambiare le carte in tavola, e quindi il destino di alcuni personaggi, è stata Nina Dobrev: la sua decisione di abbandonare lo show alla fine della sesta stagione ha rimescolato le carte in tavola e ha sigillato il triangolo amoroso con la scelta di Damon. La settima stagione, infatti, non è incentrata sul rapporto dei fratelli con Elena, bensì sul rapporto tra i due che, come sappiamo, si rincontrano. E, anche sulla battuta finale, ci sono stati diversi ripensamenti: sarebbe stato meglio un Damon sarcastico fino alla fine o un incontro simbolico che chiude il cerchio con la stessa frase che l’ha aperto? La Plec ha insistito affinché le cose andassero proprio così in modo da distruggere psicologicamente i fan con le ultime due parole che, probabilmente, facciamo ancora fatica a digerire: ”Ciao fratellino”. C’è chi ha pianto e chi mente.

10- Rodolfo Lazcano – Che fine ha fatto Sara?

Jesse Pinkman

Come tanti altri personaggi delle Serie TV, secondo l’idea iniziale del creatore José Chascas Valenzuela, il maggiore dei fratelli Lazcano avrebbe dovuto salutarci molto prima. Rodolfo è il primo figlio di César, ragazzo di Sara Guzman e migliore amico di Alex. La grave colpa del giovane è stata di aver lasciato marcire Alex in prigione nel momento in cui suo padre lo ha accusato dell’omicidio della ragazza. Il fatto di non averlo difeso pesa sulla coscienza di Rodolfo come un macigno nel corso delle stagioni quindi farlo morire nella seconda, come da idea originale, non gli avrebbe permesso di redimersi. Prendere una pallottola nell’episodio finale per seguire l’amico nel centro Medusa, guardare negli occhi Lucia, la fotocopia di Sara, gli alleggeriscono l’anima. Rodolfo spira solo dopo aver espiato le sue colpe.

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