L’articolo contiene spoiler su Breaking Bad e il personaggio di Marie Schrader.
Ogni volta che prendiamo il mondo di Vince Gilligan tra le mani iniziamo a girarlo, ruotarlo, cercando sempre angolature diverse per trovare spunti di riflessione mai discussi prima d’ora. Un prodotto così completo e complesso ha creato una ramificazione di eventi e relazioni tali da rendere ogni suo personaggio interessante, ma non sempre amato.
È noto a tutti come il personaggio di Skyler White, moglie di Walter, sia uno di quelli più odiati nella serie. Al di là del fatto che sia condivisibile o meno, il tutto ha senso, la storia è scritta per farci mettere nei panni o comunque dalla parte di Walt e la moglie appare ai nostri occhi come uno dei tanti ostacoli, quello più ricorrente, per arrivare al fine ultimo del racconto.
Sono molte le critiche mosse verso Skyler dai fan della serie, non perché sia scritta male o incoerente, ma perché interpreta il suo ruolo talmente bene da generare un sincero malcontento ogni volta che si frappone tra il marito e il suo scopo. A volte questo odio si è addirittura trasformato in qualcosa di inaccettabile da parte dei fan, ma non è quello di cui vogliamo parlare oggi. La parentesi per descrivere questo personaggio e il malessere generale del pubblico verso di lei è necessaria per rafforzare il concetto seguente: esiste un personaggio più odiato di Skyler White.
Non Gus Fring, non Hector Salamanca ma Marie Schrader.
Non serve allontanarsi molto da Skyler, passando alla sorella Marie si trova la risposta a chi è vittima di cotanto odio da parte dei fan. La domanda però è interessante: perché proprio Marie?
Cognata di Walter e moglie di Hank per completare il legame di parentela con la famiglia, Marie Schrader non è esattamente il prototipo di personaggio principale. Ha il ruolo più defilato e lontano dalla scena tra le due coppie menzionate e per gran parte della serie sembra quasi una persona anonima in tutto e per tutto.
Si nota poco, in ombra dietro soprattutto alla sorella. Un rapporto che è causa di molti dei problemi dei fan con Marie. I suoi intenti iniziali di aiutare Walt e Skyler sono spinti da un animo gentile ma col proseguire degli episodi notiamo lati più negativi di lei. A partire proprio da un complesso di inferiorità verso la sorella a cui tanti fan della serie risponderebbero in un solo modo: “Se ti senti inferiore a Skyler, meriti di essere odiata“.
Un’opinione che non condividiamo ma che dà seguito a molti ragionamenti sul suo personaggio. Più volte nelle stagioni la vediamo passare da quella con cui Skyler poteva confidarsi a quel piccolo diavoletto sulla spalla della sorella. Marie mischia l’intenzione di apparire gentile e migliore rispetto a lei a un atteggiamento spinto a metterle pulci nell’orecchio sul marito.
Un binomio non proprio ideale per essere amati.
Crede di essere superiore a Skyler e crede che il suo matrimonio lo sia altrettanto. Una volta che notiamo queste ombre nel suo carattere anche tutti i tentativi di aiutare Walt sembrano avere un secondo fine. Come a dimostrarsi in grado di sostentare entrambi i nuclei familiari, essere il pilastro che regge tutti e a cui tutti devono essere grati. Al contrario di Hank che, per quanto molto più diretto e burbero, sembra mosso da intenzioni più genuine verso i cognati.
Il personaggio di Marie Schrader ha tutti i difetti che i fan hanno rivisto in Skyler ma ancora più evidenziati. I suoi discorsi col tempo iniziano a sembrare sempre di meno delle parole di supporto e sempre di più delle lamentele e delle critiche. Non perde un’occasione per criticare Walt o insinuare dubbi nella moglie, minando ulteriormente il loro già fragile rapporto di coppia.
È un ostacolo che non viene quasi mai affrontato a muso duro in quanto le sue azioni e il suo apporto alla serie è trasversale. Ora attraverso Skyler, ora attraverso Hank, ora attraverso anche Junior. Non ha quasi mai il coraggio di dire fino in fondo quello che pensa e quelle poche volte che lo fa viene rimessa al proprio posto da Skyler.
La scoperta della sua tendenza alla cleptomania, inoltre, è molto più di quanto sembri in apparenza. Non è solo un arco narrativo per caratterizzarla, ma soprattutto un percorso atto a evidenziare parti del suo carattere che avevamo già intravisto e discusso. Dalla voglia di mettersi al centro dell’attenzione a quel brivido di fare qualcosa di sbagliato in modo subdolo e nascosto per non affrontare le conseguenze.
Con questo non vogliamo sminuire in alcun modo la cleptomania, materia ben più complessa di così.
Lo chiariamo onde evitare fraintendimenti: quel che stiamo dicendo è che la svolta di quel personaggio è atta a evidenziare lati caratteriali già presenti in lei, non ovviamente che ogni cleptomane lo sia per quei motivi sopracitati. Questo è uno dei tanti momenti dove Breaking Bad utilizza un espediente narrativo come il tumore di Walt per raccontare un parallelismo nel carattere di quel personaggio. Un lavoro sopraffino su più livelli che valorizza la scrittura di questa serie.
È curioso, però, fermarsi a ragionare sui difetti che abbiamo elencato di Marie Schrader e dire che questi la rendono probabilmente il personaggio più odiato di tutto Breaking Bad. In un mondo di assassini, spacciatori, mafiosi e corrotti, il personaggio che più attira la rabbia dello spettatore è una cleptomane con invidia verso la sorella e senso di superiorità.
Così questa serie ha distorto la nostra concezione e visione. Siamo finiti in un mondo in cui l’odio verso un personaggio nasce dagli atteggiamenti occultati e sottilissimi. Proprio come per Walt che, nonostante tutto, ammira persone come Gus Fring, come Hector Salamanca, come Mike Ehrmantraut. Criminali che si mettono a loro volta sulla strada del protagonista ma che, sotto tutto l’odio e la rivalità che Walt prova per loro, vi è un rispetto per l’ideale di grandezza che hanno.
Noi, come lui, abbiamo imparato ad apprezzare alcune sfumature specifiche dei personaggi, al di là dei percorsi di vita inaccettabili che compiono. Da icone della serie, passando oltre la loro indole e trovando pregi e lati positivi in ognuno di essi. Per questo grandissimo movimento culturale creato da Breaking Bad, Marie Schrader è più odiata di tutti loro. Non smettiamo mai di essere affascinati da come un prodotto ci venda il suo contenuto, di come il cambio di prospettiva di una storia possa reindirizzare amore e odio in modo così diverso.
Alterando bene e male, flettendoli così tanto da mischiarli e confoderli.
Marie Schrader, il faro che attira rabbia e ira in un prodotto così contorto da lasciarci dubbi. Forse il pubblico la odia così tanto perché in un mondo come questo, quella più vicina a pregi e difetti semplici e umani è proprio lei.
La pecora grigia in un mondo di pecore nere, non di certo angelica ma ben lontana dal marciume di quel mondo. Lei che è riuscita a non venir trascinata in quel pozzo senza fondo dove tutti gli altri sono finiti. Lei che si è erta sopra il resto del gruppo come quella dei reati piccoli quando tutti si sono macchiati di cose ben più gravi. Voleva risplendere ed elevarsi, ci è riuscita. Se oggi odiamo Marie è proprio perché ha raggiunto il suo scopo.