Quello che vogliamo proporvi in questo articolo potrà sembrare il quesito più semplice del mondo, ma non lo è. Tutti, guardando Breaking Bad, ci siamo trovati a prendere le parti di Walter, svariate volte. Meno di frequente abbiamo preso le parti di Jesse, quasi mai di Skyler. Un po’ è la Serie Tv, così com’è, che ti porta a identificarti più facilmente col “cattivo” piuttosto che con le figure positive che gli girano intorno.
Un po’ è colpa della cultura seriale “maschilista” di cui risente anche Breaking Bad, incapace di sfornare grandi personaggi femminili con cui simpatizzare, creando donne fatte apposta per risultare antipatiche.
In ogni caso, quasi nessuno giustifica Skyler: tutti, o quasi, giustificano Walter. Perché? Qual è la fondamentale differenza tra questi due atteggiamenti, e chi ha ragione? E soprattutto, chi ha ragione tra Walter e Skyler?
Partiamo subito col dire che, probabilmente, tra i due coniugi non si salva nessuno. Entrambi hanno le loro colpe, le loro mancanze, e forse sarebbero scoppiati anche senza la meth di mezzo. Avremmo visto allora una Breaking Bad con un ménage familiare andato in pezzi, e non un romanzo di formazione che vira prepotentemente nella tragedia.
Fin dall’inizio Walter dice che tutto quello che fa lo fa per la sua famiglia. E noi ci crediamo. E allora perché non siamo sorpresi, quando alla fine dice “I did it for me”?
Forse perché sappiamo che le cose che contano si fanno solo per se stessi. È l’atto di egoismo estremo di Walt, o l’eroico atto di autoaffermazione di un uomo che noi sappiamo essere destinato a morire dalla puntata uno? Come sempre, la verità sta nel mezzo.
Walter fa quello che fa perché aiuta economicamente la sua famiglia.
Ma continua a farlo, anche quando tutto inizia ad andare in pezzi, perché non sa stare senza.
Il potere, il senso di riuscita, di rivalsa, sono una droga più potente di quella che nasce dalle sue mani.
Walt porta la sua gloria a un livello estremo, fino a dare la vita. Ma lungo la strada per arrivare alla sua fine lascia una scia di cadaveri, non ultimo quello del cognato. Suo figlio lo disprezza, sua moglie prova terrore e ribrezzo per lui, sua figlia non lo conoscerà mai, persino il suo socio lo odia. Per tutti lui è un assassino. Ne valeva la pena?
Skyler, d’altro canto, è per certi aspetti più complessa di Walt. Lui, almeno, sappiamo cosa vuole. Walter ha quasi sempre una certa coerenza comportamentale: Skyler è tutt’altra pasta. Lei lavora su due fronti: proteggere se stessa e la sua famiglia, proteggere il lavoro di Walter. Due fronti che non possono coesistere a lungo.
Quindi si esaurisce periodicamente, odia Walter, tenta disperatamente un’evasione dalla sua vita, ma poi ritorna sempre in plancia di comando.
È il suo ruolo.
Non si può paragonare il tradimento di Skyler con Ted a tutte le atrocità commesse da Walter. È disonesto pensare di controbattere a un omicidio o tentato omicidio con l’obiezione “Skyler ha tradito Walt”.
Skyler cerca di evadere da una situazione senza uscita, e quando rompe con Walt ha sempre qualcosa che la tira indietro: il figlio che la odia, lo stesso marito che la tormenta, la famiglia a cui non può spiegare. Fuggire è l’unica opzione, e fugge con Ted, fugge con la bambina, fugge attraverso ciò che lei, come madre e donna, può gestire e comprendere.
Quando le cose si rompono definitivamente, quando Walter grida esterrefatto a Skyler: “Noi siamo una famiglia!”, non gli resta altro che affondare, metaforicamente, quel coltello con il quale la moglie l’ha ferito. Togliendole la figlia. Compiendo l’atto di vigliaccheria e cattiveria estrema.
Di fronte a tutto ciò, di fronte all’incredibile groviglio di cattiverie e tradimenti compiuti da questa coppia, chi ha ragione? Walter, se diamo più valore al perseguire le proprie ambizioni contro tutto e tutti. Skyler, se vogliamo proteggere gli affetti più cari, o quantomeno salvare la facciata. Al netto di questa scelta estremamente soggettiva, però, mi sento di sbilanciarmi: per me ha ragione Skyler.
Sarà che è l’ho sempre amata, pur con tutti i suoi lati oscuri. Sarà che Skyler, sul piatto della bilancia, ha la coscienza sicuramente meno macchiata di quella di Walt. Non ci sono morti nel suo curriculum, o tentativi di uccidere bambini. A dare il colpo di grazia all’equilibrio familiare non è certo lei. Semmai, sono sempre suoi i tentativi di tenere tutti uniti.
Anche se lo sforzo la distrugge, anche se, nell’economia della Serie, Walt subisce un’evoluzione (o meglio, una degenerazione), e Skyler un’involuzione. Ma anche a costo di nuotare controcorrente, Skyler cerca di andare avanti. Fino a quando non ne può più. Fino a quando è troppo.
Non giudichiamo Skyler. Non giudichiamo Walter. Ci troviamo sul più mortale dei campi minati, e sappiamo che la scelta è tra la perdita di ogni integrità morale e la perdita di ogni affetto. Facciamo un respiro profondo, ascoltiamo la nostra coscienza, e scegliamo. Io ho già scelto. Voi chi salverete?