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Bridgerton 3 – Un confronto onesto tra il libro e la serie nella nuova stagione

Bridgerton
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ATTENZIONE! L’articolo contiene SPOILERS della terza stagione di Bridgerton.

Gentle Reader, You Thought I Was Silenced, But You Thought Wrong. And If There Is One Thing You Should Know By Now, It Is That This Author Cannot Keep Quiet For Long.

– Lady Whistledown

Gentili spettatori e gentilissime spettatrici, la primavera ha portato con sé Bridgerton 3 e con essa l’incredibile e matta voglia di indossare abiti color pastello, andare in giro in carrozza e parlare con un accento britannico. La terza stagione di Bridgerton (che potete vedere sul catalogo Netflix qui) prende nuovamente ispirazione dai libri best-seller dell’autrice Julia Quinn. Anche se si distacca tuttavia notevolmente dal materiale originale (anche se l’autrice ha difeso il cambio di rotta come potete leggere qui). D’altronde, l’intenzione della serie tv di seguire una strada tutta personale lo si era già intuito dalla deriva della seconda stagione.

La storia dei Kanthony, infatti, viene stravolta e riadattata per evitare che si trasformi in una copia della prima stagione (ma protagonisti anche della terza come potete leggere qui). Nel libro, Kate e Anthony sono costretti a sposarsi perché beccati dalle madri in atteggiamenti compromettenti. Non solo. Edwina è un personaggio decisamente meno egocentrico, Kate soffre di veri e propri attacchi di panico durante i temporali (ed esiste una motivazione specifica) e Anthony è ossessionato dall’idea di morire giovane come il padre e lo zio.

Insomma, nel secondo volume, sono presenti numerosi elementi semplicemente menzionati se non addirittura omessi nella stagione corrispondente. Lo stesso vale per la storia dei Polin e la loro controparte televisiva. E poi, a dirla tutta, non sarebbe neppure dovuto essere il loro turno. Il terzo libro, per chi non lo sapesse, dal titolo “La proposta di un gentiluomo” ruota in realtà attorno alla storia di amore di Benedict Bridgerton .

Non vogliamo anticiparvi nulla ma vi lasciamo solo questo indizio per stuzzicare la vostra curiosità: Cenerentola.

La decisione di modificare, tagliare e sostituire scene e situazioni del materiale cartaceo ha fatto storcere il naso ad alcuni ma, a conti fatti, si è rivelata una mossa molto intelligente. I libri della Quinn sono fondamentalmente harmony ambientati nel periodo regency. Storie d’amore dal carattere osé che mescolano insieme il genere storico ed erotico con una punta di ironia. Alla base rimangono, nel senso più positivo del termine, delle avventure romantiche di poco spessore in cui il lieto fine è garantito. Le coppie protagoniste di ogni volume seguono un pattern chiaro e lineare: da una situazione iniziale di rifiuto si trovano a dover affrontare ostacoli più o meno interni, superano le incomprensioni, si buttano nelle loro personali 5 sfumature di grigio meno hardcore e, infine, si scoprono innamoratissimi l’uno dell’altro. Pressappoco, la formula rimane invariata.

La terza stagione, come stavamo dicendo, salta così un libro adattando il quarto e, di conseguenza, la storia d’amore “from friends to lovers” di Colin Bridgerton con Penelope Featherington.

Bridgerton 3 (640x360)
Bridgerton 3 (640×360)

Gentilissimi spettatori e spettatrici eccoci dunque a osservare, con occhio assolutamente critico, la nuova coppia protagonista di questa stagione.

Senza peli sulla lingua diremo, già da subito, che Bridgerton 3 ci piace ma la scelta barbina di Netflix di dividerla in due blocchi, ahinoi, è un grande malus. La storia dei Polin, tra le più amate dagli appassionati lettori della Quinn, viene brutalmente stroncata proprio sul più bello lasciandoci amareggiati per la lunga attesa che ci separa dalla seconda metà. Se da un lato la scelta può persino risultare comprensibile, e più avanti vi spiegheremo perché, dall’altro un prodotto come Bridgerton mal si adatta alla suddivisione in blocchi. Il pubblico di questo show è affamato, avido e, diciamocelo, un po’ voyeur. Non si tratta di una storia da dover digerire lentamente ma da addentare in un sol boccone.

Ma facciamo un passo indietro e concentriamoci sulla coppia del momento. Colin e Penelope sono amici da sempre. Vivono ai lati opposti della stessa strada, fanno parte della stessa fetta di fortunata e ricca società londinese e sono persino anime affini sotto diversi punti di vista. Se, però Colin ha un animo avventuriero e scalpitante, tale da spingerlo sempre fuori dai confini del paese, Penelope scruta il mondo dalla finestra della sua camera, vivendo silenziose avventure al sicuro tra le quattro mura domestiche. Entrambi sono persone gentili, premurose, curiose e inclini alla scrittura. Lui annota le proprie avventure di viaggio con uno stile accattivante e sicuro, lei sbeffeggia il ton londinese con lo pseudonimo di Lady Whistledown. Ma oltre a questo segreto, ce n’è anche un altro che tormenta il cuore di Penelope: l’amore non corrisposto che prova per il terzo figlio Bridgerton.

Poi, un anno apparentemente simile al precedente, qualcosa cambia e Colin si ritrova a provare sentimenti nuovi e sconosciuti per la ragazza della porta accanto. La stessa ragazza che lui ha sempre visto solo come un’amica acquisisce un fascino inaspettato. Da amici ad amanti. Un topos tra i più fortunati del genere romantico che, nel quarto libro di Bridgerton, viene perfettamente incarnato dalla storia dei Polin. Questo sorprendente amore che sboccia è dunque uno dei temi fondamentali anche della quarta stagione. Ma non l’unico. Come si evince dall’ultimo teaser, l’identità di Lady Whistledown sarà al centro della seconda parte. Nel libro i due argomenti vanno a braccetto, rimanendo quasi del tutto legati l’uno all’altra.

Nella terza stagione dello show sembra, invece, che si sia voluto optare per una cesura focalizzandosi prima sul sentimento crescente tra i i due e solo dopo sul segreto di Penelope. Una distinzione che comprendiamo ma che non accettiamo del tutto.

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I Polin in Bridgerton 3

“Per l’amor del cielo, Penelope. Volete sposarmi o no?”

– Colin Bridgerton

Con queste esatte parole, prese direttamente dalle pagine di “Un uomo da conquistare”, si è chiusa la prima metà di stagione.

Quattro episodi in cui i personaggi di Colin e Penelope sono passati dall’essere comprimari a protagonisti assoluti. Al centro delle attenzioni del pubblico da casa e della buona società londinese, i Polin sono finalmente al centro della sala da ballo. La loro storia d’amore è dolce e sincera, lontana dagli atteggiamenti simil tossici di Simon e Daphne e da quei frenemies di Kate e Anthony.

Tutto inizia con la risoluzione da parte di Penelope di dare una sterzata alla sua vita, salvandosi così dal futuro funesto in cui è una zitella che si prende cura della madre. Per riuscire nel proprio intento, Penelope fa l’unica cosa che ci hanno sempre insegnato le rom-com: cambiare acconciatura e outfit. E così, di botto, Penelope è un’altra persona. Un po’ come Clark Kent che senza occhiali diventa di colpo Superman e nessuno lo riconosce più. Il makeover, però, non basta a portare a casa un marito e la ragazza si affida alle mani esperte di Colin per essere plasmata nella perfetta mano da corteggiare. Anche in questo caso, assistiamo a una serie di ostacoli, interferenze e cataclismi biblici per il ton che sembrano distruggere le speranze di Penelope. Fino a che non fa la sua comparsa lord Debling.

Tutto questo è assolutamente inventato. Nel libro non esiste nessun Lord Debling e Penelope si è ormai rassegnata all’idea di restare una zitella. Una delle differenze più notevoli tra la serie tv e il libro riguarda proprio il tempo storico. Se lo show procede in maniera più lineare, di anno in anno, il quarto libro si svolge addirittura quasi dieci anni dopo gli eventi del terzo. Inoltre, contestualmente alle vicende di Penelope, anche Francesca ed Eloise vanno incontro al loro personale lieto fine.

Tutte e tre sono, nella finzione letteraria, donne di ventotto anni, considerate quindi “vecchie” per la società del tempo. Qualcuno potrebbe dire anche per la nostra.

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Cressida Cowper ed Eloise Bridgerton in Bridgerton 3

La seconda notevole differenza tra libro e serie tv riguarda l’identità di Lady Whistledown e, di conseguenza, il rapporto tra Eloise e Penelope.

Una delle scelte più scioccanti di Bridgerton è stata, infatti, quella di rivelare l’anonimato della scrittrice fin dalla prima stagione. Nei libri della Quinn, il segreto di Penelope salta fuori solo nel volume a lei dedicato e per mano di Colin in persona. Dopo averla seguita fino alla City, Colin mette alle strette la ragazza costringendola a rivelare la sua doppia identità. Dopo una accesa discussione tra i due segue la scena nella carrozza, al centro del finale della quarta puntata, e la ben nota frase che abbiamo riportato prima.

Come potete immaginare quindi, gentili spettatori, l’amicizia tra le due ragazze non è in alcun modo stata intaccata nei libri. Anzi, Eloise si mostra molto disponibile e comprensiva quando scopre anche lei la verità. Tutto il contrario avviene invece in Bridgerton dove, anche nella seconda parte, il muro insormontabile che separa le due amiche giocherà un ruolo fondamentale. Escluse queste macro differenze che cambiano notevolmente il tono e la narrazione, sono comunque presenti alcune similitudini che strizzano l’occhio ai fan.

Frasi storiche, riferimenti sottili, flashforward delle future storie d’amore e i momenti erotici che hanno fatto la fortuna delle opere di Julia Quinn.

Nicola Coughlan è una Penelope perfetta. Capace di riportare in scena le stesse paure e ansie della sua controparte letteraria ma anche molto di più. La Penelope dei libri rimane una protagonista da harmony, con tutti gli stereotipi del caso. Nicola (qui tutto quello che c’è da sapere sulla protagonista di Bridgerton 3) perfeziona il personaggio e lo rende tridimensionale aggiungendo dei piccoli dettagli. A oggi, è lei la protagonista migliore di Bridgerton. Lo stesso non ci sentiamo di affermarlo per quanto riguarda Luke Newton (scoprite di più sul protagonista di Birdgerton 3 qui) e il suo Colin. Il terzo figlio Bridgerton è il più impertinente, spavaldo e con un insano appetito. Se Anthony è quello pratico e Benedict quello creativo, Colin si distingue per il suo carattere estroverso, incline allo scherzo e alla battuta. Caratteristiche che sfortunatamente non abbiamo ritrovato molto, per ora, in Luke Newton.

Bridgerton 3 regge quindi il confronto con il libro corrispondente? Per ora si ma aspettiamo di vedere la seconda parte per deliberare.