Vai al contenuto
Home » Bridgerton

5 elementi chiave che hanno fatto di Bridgerton un successo mondiale

bridgerton
Ma prima di continuare con la lettura abbiamo entusiasmanti novità da condividere con te. A breve sarà disponibile Hall of Series Plus, il nostro servizio in abbonamento che ti permetterà di accedere a moltissimi contenuti esclusivi e in anteprima.

Inserisci il tuo indirizzo email e clicca su ‘Avvisami’ per essere notificato quando Plus sarà disponibile.

* campo obbligatorio

Il grande entusiasmo per Bridgerton, la nuova serie di Shonda Rhimes approdata su Netflix il 25 dicembre 2020, è controbilanciato da una non indifferente parte di pubblico che storce il naso davanti al successo eclatante delle vicende di Daphne Bridgerton e del Duca di Hastings. Eppure, la ricetta di questa serie si compone di ingredienti che, miscelati nella maniera corretta, si rivelano del tutto vincenti. Complice l’esperienza della showrunner, che ormai fiuta la fama come un abile seggio, Bridgerton è diventata la quinta serie originale Netflix per numero di spettatori al momento del debutto. Ma non solo: sul web spopolano commenti, quiz, sondaggi a riguardo e i libri di Julia Quinn da cui è tratta la storia stanno andando letteralmente a ruba.

Cerchiamo dunque di svelare questa ricetta segreta, individuando i 5 elementi chiave che ne hanno fatto di Bridgerton un successo mondiale.

1) L’ambientazione

Bridgerton

C’è sempre qualcosa di affascinante in un’ambientazione inglese ottocentesca. Se poi le immagini promozionali di una serie fanno balzare subito in mente Orgoglio e Pregiudizio, il gioco è fatto. Il richiamo ai setting Austeniani ha di certo trainato una parte di spettatori che, seppur consci della abissale differenza tra i due mondi, hanno accolto di buon grado questo parallelismo. In particolare, sono i costumi d’epoca e i balli a far battere maggiormente il cuore. L’incanto degli abiti, diversi per ogni personaggio e spesso dai fiabeschi colori pastello, ha creato subito un’identità visiva per Bridgerton. Impossibile non apprezzare i meravigliosi abiti sull’azzurro e blu di Daphne o le eleganti tenute del Duca di Hastings.

A questo si unisce la magica atmosfera che solo i balli nei sontuosi palazzi inglesi sanno creare. Le moderne canzoni pop suonate al violino durante le scene di questo tipo hanno forse dato una punta trash all’ambientazione, però non ne hanno smorzato il fascino. Il gioco di sguardi tra i personaggi, il tentativo di avvicinarsi a qualcuno, il ritrovarsi all’improvviso a danzare con qualcun altro sono elementi che sanno stuzzicare l’attenzione (ma anche il romanticismo) degli spettatori che rimangono intrappolati in questa affascinante ragnatela ottocentesca.

2) Shonda Rhimes

Bridgerton

Una determinata atmosfera non basta a richiamare l’attenzione e a generare successo se non è gestita e orchestrata da qualcuno di abile. Sarebbe dunque ingiusto non includere la showrunner Shonda Rhimes nell’elenco di elementi chiave che hanno fatto raggiungere a Bridgerton un successo così elevato. Sono due i motivi per cui la Rhimes è stata fondamentale: la sua abilità e il suo nome.

Il primo caso riguarda l’incredibile capacità della Rhimes di non sbagliarne mai una (come abbiamo discusso qui). Shonda è stata in grado di combinare in maniera perfetta gli ingredienti principali delle sue serie, creando un mondo ironico, un po’ esagerato, ma senz’altro godibile: è il comune denominatore di tutti i suoi prodotti, anche se ci si accorge che qualcosa non funziona, comunque non si riesce a smettere di guardare.

In secondo luogo, è stato proprio il nome stesso della showrunner a creare aspettativa e attirare i suoi affezionatissimi seguaci: dopo il grande successo di serie come Grey’s Anatomy, Scandal o How to Get Away With Murder c’erano buone probabilità che Bridgerton raggiungesse livelli simili. Ormai il nome di Shonda Rhimes crea seguito, inutile negarlo.

3) La leggerezza di Bridgerton

bridgerton game of thrones

Spesso si spara a zero sulle serie tv meno impegnative, ma una delle armi segrete di Bridgerton è proprio la sua leggerezza, unita a punte di ironia e situazioni grottesche. A questo proposito occorre fare riferimento anche al periodo in cui la serie è stata aggiunta al catalogo Netflix: 25 dicembre 2020. Di cosa aveva voglia la maggior parte delle persone in un momento del genere, in un periodo di festività “smorzate” e dopo un anno piuttosto tosto? Logico, rilassarsi. E Bridgerton è arrivata al momento giusto, con il tono giusto. Ha dato la possibilità di svagarsi, far viaggiare la mente in un mondo quasi fiabesco, lontano dalle preoccupazioni della realtà quotidiana.

La serie è facile da seguire, tira fuori il lato più romantico degli spettatori e si lascia guardare senza troppo impegno. Da considerare è anche la formula degli otto episodi da un’ora: per gli amanti del binge watching è una serie che si divora in meno di due giorni, ma anche per chi guarda un paio di episodi al giorno non è difficile finirla in poco tempo.

4) Il cast affascinante

Dovevamo dirlo e lo diciamo: l’occhio vuole la sua parte e qui non si è proprio potuto lamentare. Quanti di voi hanno sentito parlare prima del Duca di Hastings e solo dopo di Bridgerton in generale? Il volto di Regé-Jean Page è rimbalzato di social in social, di meme in meme (guardo Bridgerton per la trama vi dice niente?) attirando molta attenzione e suscitando curiosità, probabilmente anche per la poca notorietà che l’attore aveva prima della serie.

Non che il resto del cast sia da meno, sul web impazzano i sondaggi per decidere quale sia il fratello Bridgerton più bello, tra Anthony, Colin e Benedict e le attrici, a partire dalla protagonista Phoebe Dynevor sono davvero incantevoli nei loro eleganti abiti. Non solo l’ambientazione è affascinante, dunque, ma anche i personaggi che la popolano.

5) La dose di mystery

Bridgerton

Non si tratta solo di un grande e caotico romance, Bridgerton ha anche una dose di mystery che ha scatenato la visione attiva da parte degli spettatori. Ognuno di noi, infatti, si è sentito un detective in prima linea alla ricerca dell’identità di Lady Whistledown. C’è chi ha seguito passo a passo le indagini – sbagliate – di Eloise e chi ha seguito un percorso tutto suo, ma il risultato è stato lo stesso: il coinvolgimento in prima persona del pubblico. Indizi, tracce e ragionamenti hanno reso ancor più urgente il binge watching e hanno creato dibattiti sia tra chi ancora non ha terminato la visione sia tra chi invece ha indovinato o meno chi fosse Lady Whistledown.

A questo si aggiunga l’evidente richiamo a Gossip Girl, una serie tv ormai iconica: è come una fusione tra Gossip girl e Orgoglio e Pregiudizio si è letto spesso sul web. e quando si tirano in ballo certi titoli, la curiosità non può che divampare.

LEGGI ANCHE – La spiegazione del finale di stagione di Bridgerton