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Bridgerton sopravvivrà all’addio del Duca?

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Bridgerton, la serie targata Netflix e creata da Shonda Rhimes (già produttrice di Grey’s Anatomy), è stata messa sulla piattaforma streaming il 25 dicembre 2020 e ha riscosso un immediato successo.

Appena uscito, lo show è schizzato in vetta alle classifiche delle serie tv più viste durante l’anno. In soli 28 giorni, ha totalizzato 82 milioni di visualizzazioni, diventando il più grande successo fra i prodotti originali Netflix.

Ma di cosa parla Bridgerton?

Bridgerton

La serie, basata sui romanzi di Julia Quinn, è ambientata nell’Età della Reggenza inglese e racconta le vicende di una nobile famiglia londinese, i Bridgerton, appunto. I membri sono Lady Violet, la capostipite rimasta vedova e i suoi otto figli: Anthony, Benedict, Colin, Gregory, Daphne, Eloise, Francesca e Hyacinthe.

Nonostante sia una serie in costume, si nota immediatamente che Bridgerton si svolge in un mondo utopico, dato che non viene fatto mistero delle numerosissime inesattezze storiche. Obiettivo dello show, infatti, non è quello di ricostruire un’ambientazione accurata, bensì concentrarsi sulle vicissitudini personali e amorose dei protagonisti. È dunque evidente che il romantico mondo ottocentesco in cui si muovono i personaggi è solo una cornice particolarmente suggestiva.

Il fatto che Bridgerton, poi, sia ambientato in un mondo dove l’obiettivo principale delle fanciulle di nobile famiglia fosse quello di trovare marito, giustifica gran parte della trama. Viene infatti mostrata una realtà frivola e vacua, nella quale i rampolli delle famiglie aristocratiche si dilettano in ricevimenti, balli e corteggiamenti, che devono seguire delle regole sociali ben precise.

Bridgerton

La maggior parte della prima stagione si concentra su Daphne, la maggiore delle ragazze Bridgerton. È una giovane donna di grande grazia e bellezza, che non passa affatto inosservata nella ristretta cerchia aristocratica con cui ha a che fare. Infatti, quando è in età da marito, Daphne viene letteralmente circondata dai pretendenti, che assediano la sua casa armati di mazzi di fiori e cioccolatini. La ragazza non ha però fatto i conti con il protettivo fratello maggiore Anthony, che scarta tutti i pretendenti non ritenendoli all’altezza della sorella. Ed ecco che i baldi giovani cominciano a perdere interesse, rivolgendosi a candidate più abbordabili.

Ed è qui che entra in gioco l’attrazione principale dello show: il Duca di Hastings

Bridgerton

Il Duca di Hastings è l’ultimo rampollo di una famiglia nobile e particolarmente ricca, giunto in città come ospite dell’affascinante Lady Danbury. Dato il suo bell’aspetto e la sua ricchezza, oltre all’elevatissimo rango, il duca viene prevedibilmente preso d’assedio da tutte le fanciulle in età da marito e rispettive madri. Il punto è che Simon, questo il nome del gentiluomo, non intende sposarsi. Ed ecco che giunge a un accordo con Daphne. Se i due fingessero di frequentarsi, lui avrebbe di nuovo la sua pace, mentre lei riacquisterebbe l’interesse dei pretendenti, che la vedrebbero come una preda ancora più appetibile. Inutile dire che l’inganno funziona alla perfezione, se non fosse per un particolare: alla fine i due si scoprono innamorati.

La love story di Bridgerton non è nulla di originale in realtà. Nonostante i diversi alti e bassi, il lieto fine è piuttosto scontato. Ciò che attrae realmente il pubblico sono gli intrighi e il mistero che avvolge la figura del Duca: perché non vuole sposarsi? Per quale motivo si rifiuta categoricamente di fare figli?

È poi piuttosto ovvio che ad attirare l’interesse degli spettatori c’è anche l’aspetto fisico di Simon. Essendo uno show che ha come scopo il puro intrattenimento, non si fa problemi a scegliere dei protagonisti particolarmente piacenti. E Regé-Jean Page, interprete del Duca, ne è la piena conferma. A questo si aggiunge appunto l’aura di mistero che avvolge il personaggio e il fascino innato da bad boy dal cuore tenero. Figura piuttosto scontata, ma decisamente ben costruita, se si considera che il suo obiettivo è proprio quello di piacere e attrarre.

Nonostante ci siano diverse storyline in Bridgerton, quella che coinvolge Daphne e Simon è senz’altro quella che piace di più al pubblico, anche perché è quella indagata più a fondo. Le vicende degli altri fratelli, come la relazione clandestina di Anthony con una cantante d’opera, o le aspirazioni artistiche di Gregory, passano inevitabilmente in secondo piano. Anche se è piuttosto chiaro che si tratta solamente di accenni di trama che servono per preparare il terreno alle stagioni successive.

È ormai appurato che la seconda stagione sarà incentrata sulle vicissitudini di Anthony, il fratello maggiore. E non solo: Netflix ha confermato che ci saranno una terza e una quarta stagione, che si concentreranno sugli altri Bridgerton. I romanzi di Julia Quinn, infatti, sono una collana dedicata a tutti gli otto fratelli.

Qual è il problema? Il Duca di Hastings non sarà presente in Bridgerton 2

Regé-Jean Page, infatti, non farà più parte del cast della serie. Inutile dire che l’annuncio ha scatenato non poche polemiche da parte dei fan, alle quali Shonda Rhimes ha puntualmente risposto.

La domanda che però ci perseguita è: la serie ha concrete possibilità di sopravvivere senza il Duca di Hastings?

È vero che Simon Bassett costituiva l’attrazione principale della serie, ma non è certo l’unica. Anche senza di lui, gli intrighi e i pettegolezzi che tanto piacciono al pubblico rimangono. Senza contare che va avanti anche la storyline di Lady Whistledown. Questa figura misteriosa sconvolge la nobiltà londinese scrivendo dei libelli che vengono stampati e fatti circolare per le strade, raccontando ai quattro venti i segreti più reconditi delle famiglie aristocratiche.

Al pari di un’antesignana di Gossip Girl, questa dama dall’identità segreta si diverte a creare scandali e seminare zizzania. Nonostante al termine della prima stagione ne venga svelata l’identità, rimane un personaggio estremamente interessante, in grado di dettare il bello e il cattivo tempo a colpi di penna. Inoltre, non è da escludere che proprio come in Gossip Girl l’identità di Lady Whistledown possa essere liquida e passare da una persona a un’altra. D’altronde, chiunque può celarsi dietro una firma.

Già questa linea narrativa ha tutto il potenziale per continuare a mantenere vivo l’interesse degli spettatori. Senza contare che, seppure solo accennate, anche le figure degli altri fratelli risultano piuttosto interessanti. Non è certamente un caso che Anthony e la sua relazione segreta siano il secondo elemento meglio approfondito dello show. La lente di Shonda Rimes ha già inquadrato il secondo protagonista, suscitando l’immediata curiosità del pubblico. In effetti, è innegabile che le storie d’amore travagliate siano una garanzia. E quella di Anthony è proprio una relazione che ha tutti i presupposti per fallire miseramente, anche se tutti tifiamo per il lieto fine.

Il maggiore della casata, infatti, è follemente innamorato della bella Siena, soprano al teatro dell’opera. La donna lo ama a sua volta, ma la relazione è particolarmente complicata. I due, infatti, non possono uscire alla luce del sole, dal momento che Anthony è il maggiore di una famiglia nobile. Il ragazzo deve necessariamente sposare una sua pari, per portare avanti il buon nome della casata e certo Siena non è la candidata ideale.

Tuttavia, Siena insiste perché lui viva liberamente la sua relazione ed esca allo scoperto con la famiglia, elevandola al di sopra dello status di semplice amante. Nella prima stagione i contrasti fra Daphne e Simon sono intervallati dai continui tira e molla di Siena e Anthony. E come Friends e Scrubs insegnano, gli alti e bassi di coppia sono intramontabili.

Una seconda stagione di Bridgerton incentrata su simili vicende, dunque, ha tutte le carte in tavola per avere successo

Di fatto c’è tutto ciò che serve per l’intrattenimento: colpi di scena, storie d’amore, mistero, pettegolezzi. Gli ingredienti dello show rimangono gli stessi, cambiano solo i personaggi. E nulla impedisce che Bridgerton partorisca personaggi interessanti come il Duca. Simon Bassett è stato giustamente approfondito per esigenze di trama, così che gli altri interpreti maschili sono passati inevitabilmente in secondo piano. Ma questo non impedisce che man mano che la narrazione proceda possano acquisire ulteriori sfaccettature e risultare più attraenti.

In sostanza, se Bridgerton si gioca bene le sue carte, non c’è motivo per cui non possa andare avanti anche senza la presenza dell’affascinante Duca di Hastings. Gli ingredienti per una bella serie di intrattenimento ci sono e i presupposti perché possa continuare a divertirci e appassionarci rimangono. Con o senza Regé-Jean Page.

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