Bridgerton è una di quelle serie che inizi a guardare pieno di pregiudizi, aspettandoti la classica serie un po’ trash, ricca di cliché e stereotipi, ma rendendoti poi conto alla fine che non solo non ti sbagliavi, ma che al suo interno c’è molto più trash di quello che avresti mai immaginato.
Attenzione, la sua grandissima qualità però sta proprio in questo, ossia nel rappresentare con estrema leggerezza – e senza tentare di essere qualcosa che non è – un agglomerato di vicende assurde e in alcuni casi “scandalose”.
La trama di Bridgerton
La trama di Bridgerton, la serie statunitense creata da Chris Van Dusen e prodotta da Shonda Rhimes, basata sui romanzi di Julia Quinn, ambientata nel mondo dell’alta società londinese durante la Reggenza inglese, ci racconta un’intensa e travagliata storia d’amore.
Ambientata in una poco realistica Età della reggenza inglese, la serie narra le vicende della famiglia Bridgerton, composta da Lady Violet, i suoi quattro figli Anthony, Benedict, Colin e Gregory e le sue quattro figlie Daphne, Eloise, Francesca e Hyacinthe. In particolare, le vicissitudini della prima stagione sono quelle della protagonista Daphne Bridgerton che, al debutto nell’alta società, incontra il duca di Hastings, Simon, scapolo ambìto, misterioso e assolutamente uno dei più affascinanti del mondo seriale. Per scappare dalle politiche matrimoniali svantaggiose per entrambi, soprattutto per Daphne che deve schivare un disgustoso pretendente, fingono di instaurare un legame ma ben presto scoprono di essere profondamente innamorati l’una dell’altro.
Insomma, fin qui non risulta esserci niente di strano, ma se una serie storica potrebbe annoiare, con Shonda Rhimes il trash e il coinvolgimento sono assicurati.
Prende piede, dunque, una storia d’amore ma soprattutto sessuale, fatta di amplessi assurdi e scene di nudo per la maggior parte superflue. Ma se non ci siamo lamentati per le innumerevoli volte in cui Jacob si toglieva la maglia in Twilight senza che ce ne fosse un reale bisogno, perché dovremmo lamentarci di questo?
Bridgerton è veramente così scandalosa?
Non si può rispondere a questa domanda con una risposta secca. Sì e no. È scandalosa perché fa parlare di sé; è scandalosa perché è una rielaborazione poco comune di una serie storica, ma non possiamo di certo definirla scandalosa in senso negativo.
Bridgerton, che piaccia o no, tiene incollati allo schermo, ci fa perdere il senso del tempo cosicché ci si trovi a terminarla senza neanche rendersi conto delle ore passate davanti al computer o alla tv. E lo sa bene Shonda Rhimes che, pochi mesi dopo l’uscita della prima stagione, aveva rassicurato i fan con queste parole: “Tranquilli, alla fine di questa ci sarà un grande seguito”. E non solo uno, ma ben due.
Infatti, se è vero che la seconda stagione deve ancora partire, per la gioia di tutti è già arrivato un annuncio quasi a sorpresa che conferma la terza.
La famosissima produttrice ha infatti dichiarato: “Il rinnovo per altre due stagioni è un atto di fiducia straordinario, nei mie confronti e anche in quelli di Besty Beers, che si è detta da subito entusiasta dopo aver appreso la notizia con tanto stupore”.
Cosa sappiamo della seconda stagione
La prima informazione che conosciamo è quella divulgata direttamente dalla Gossip Girl Lady Whistledown, che tramite i canali social ha dichiarato:
“Dopo i pettegolezzi degli ultimi giorni, è un onore per me comunicarvi che Bridgerton tornerà ufficialmente per una seconda stagione. Spero che abbiate messo da parte una bottiglia di ratafià per questa deliziosa occasione. L’incomparabile cast di Bridgerton tornerà sul set nella primavera del 2021. L’autrice è stata attendibilmente informata del fatto che Lord Anthony Bridgerton intende dominare la prossima stagione. La mia penna sarà pronta per riferire tutte le sue vicissitudini d’amore. Tuttavia, gentili lettori, prima di lasciar spazio a richieste di sordidi dettagli, sappiate che al momento non sono incline a riferire alcun particolare. La pazienza, dopotutto, è una virtù. Sentitamente Vostra, Lady Whistledown”
Al centro delle nuove vicende ci sarà dunque Anthony, il fratello di Daphne. Purtroppo, un grande assente sarà il duca di Hastings, Simon, ma questo non dovrebbe impedire alla serie di conquistarci lo stesso (anche se la delusione per la sua assenza è tanta, eh!).
L’attore ha dichiarato “Tornerei sicuramente, perché no? Penso che ci siano molte belle storie da raccontare ancora. Ci sono tanti personaggi e ognuno di questi personaggi ha cugini, zii e cani, e penso che alle persone piaccia esplorare tutti questi dettagli”. Inoltre, in questo articolo, Regé-Jean Page ha raccontato un aneddoto molto divertente legato a quando ha dovuto abbandonare il gruppo di WhatsApp del cast.
Bridgerton potrebbe essere scandaloso, ma l’importante è che se ne parli.
Come sappiamo, la serie non eccelle di certo nell’originalità, ma ha alcune scelte che potrebbero risultare interessanti.
Come la storia (quella vera) ci insegna, nel 1813 la maggior parte delle persone di colore era appena uscita da una condizione di schiavitù. All’interno della serie, invece, la scelta di un cast così differente dai libri è stato sia soggetta a critiche da parte dei lettori che di elogi da parte di chi ha visto la serie senza essere a conoscenza della reale caratterizzazione dei personaggi.
Potrebbe quindi trattarsi di una scelta rivoluzionaria, volta a creare una sorta di chiave di lettura moderna e innovativa, per ovviare al fatto che la metà dei temi trattati siano già visti e rivisti, soprattutto nelle opere di Shondaland. Scelta di marketing o originalità? Poco conta, alla fine Bridgerton funziona.
Tuttavia, è bene ricordare come la serie sia stata presentata dalle riviste e dai social media, alimentando le voci e i pettegolezzi che l’hanno resa la serie “storica scandalosa” più vista su Netflix per un lungo periodo.