La terza stagione di Bridgerton, l popolare serie prodotta da Shonda Rhimes, arriverà su Netflix il 16 maggio e, finalmente, i fan vedranno sul piccolo schermo lo sbocciare della storia d’amore tra Penelope Featherington e Colin Bridgerton. Per l’occasione, Netflix ha anche ideato un evento a tema spettacolare a Verona, durante il quale ci sono state oltre 100 proposte di matrimonio! Il rapporto tra questi due personaggi è cresciuto nel corso delle stagioni precedenti, arrivando, tuttavia, a un punto di svolta decisivo. Nel finale della seconda stagione, Penelope – da sempre innamorata di Colin, ma non corrisposta – lo sente dichiarare a un gruppo di gentiluomini alla festa della famiglia Featherington che “non mi sognerei mai di corteggiare Penelope Featherington”.
Una frase che spezza il cuore di Penelope e la porterà, come ci svela la trama della stagione 3, a cercare di dimenticare Colin e a costruirsi una propria vita.
Giunta alla sua terza stagione sul mercato matrimoniale, la giovane Featherington ha tutta l’intenzione di trovare finalmente marito. E, il primo passo da fare è sicuramente cessare ogni rapporto – compreso quello epistolare – con Colin Bridgerton. Come viene svelato, infatti, nel corso della seconda stagione (qui potete trovare la recensione), Colin e Penelope erano soliti scriversi durante i mesi estivi, quando il terzogenito della famiglia si dedicava a viaggiare e a scoprire il mondo. Ma, dopo averlo sentito così crudelmente denigrarla, di fronte a diversi gentiluomini, Penelope decide di non voler più rispondere alle lettere di Colin.
Eppure, per Penelope non è facile trattenere lo sdegno e la rabbia ed è da qui che nasce il nostro articolo. Che cosa scriverebbe Penelope a Colin, dopo la fine disastrosa della seconda stagione? Da sempre arguta e abile con la penna (dopotutto Penelope è Lady Whistledown) la giovane Featherington deciderebbe di scrivere su carta ciò che davvero pensa di Colin. Ma questa letterà non lo raggiungerà mai e resterà – nella nostra visione – accuratamente nascosta nel cassetto dello scrittoio di Miss Featherington.
Ecco perciò la lettera mai inviata di Penelope Featherington a Colin Bridgerton
Mr Bridgerton, questa lettera inizierà senza la consueta – e sconveniente, devo aggiungere – formalità che ha sempre visto protagonisti i nostri scambi epistolari. Immagino la sua sorpresa nel leggere queste prime righe. Ma è mio dovere informarla che non intendo più permettere la sopraddetta formalità che sussisteva tra noi. Non soltanto si è rivelata frutto di illusioni e di menzogne, ma ha grandemente danneggiato la mia immagine presso la buona Società.
Se le mie intenzioni non fossero ancora chiare, con questa lettera desidero porre fine a ogni rapporto tra noi, di qualsivoglia natura esso sia. Giacché, è sconveniente per un giovane uomo scrivere a una signorina di buona famiglia, a meno che, certo, egli non desideri corteggiarla. E so, con dolorosa certezza che non è questo il nostro scenario. Perché lei, Mr Bridgerton “non si sognerebbe mai di corteggiare Penelope Featerington”. E come potrebbe? Dopotutto, non sono forse la ragazza da tappezzeria di ogni ballo e occasione sociale? Non sono forse proprio io a essere così indesiderabile che “nemmeno nelle più fervide fantasie” uno degli ammirati fratelli Bridgerton potrebbe anche solo pensare di sposarmi?
Non ho mai pensato che lei, proprio lei, Mr Bridgerton, potesse essere così crudele.E sì, che ha assistito ai tentativi di Miss Cressida Cowper di ridicolizzarmi. Una volta era presente quando Miss Cowper ha pensato fosse divertente rovesciarmi della limonata sul vestito. Detesto i miei vestiti, disprezzo quegli orrendi colori accesi che Mama ci obbliga a indossare. Eppure, non desidero certo vederli irrimediabilmente rovinati da un’immeritata crudeltà.
Non ti avrei mai creduto capace di una simile crudeltà
Dicevo, tu eri lì, Colin Bridgerton – sì, non desidero più quella familiarità, ma mi fai infuriare e devo necessariamente tornare a chiamarti per nome – quando Cressida Cowper ha voluto umiliarmi. Perciò, dovresti sapere cosa ha provato, al sentirme il calore dell’umiliazione avvamparmi le guance. Ricordo anche cosa hai fatto dopo: mi hai preso per mano, hai rifiutato l’invito di Miss Cowper a ballare con lei e hai portato me sulla pista da ballo.
Me, la ragazza da tappezzeria e mi hai regalato un altro momento prezioso da custodire nel cuore, l’ennesimo atto di gentilezza (di pietà?) che ho serbato gelosamente dentro di me. Perciò, mi chiedo, come hai potuto essere così crudele? Ti ho udito, Colin, mentre dicevi a una cerchia di gentiluomini che “non potresti mai corteggiare Penelope Featherington, nemmeno nei sogni più sfrenati“. Non ho mai avuto particolare ammirazione per quei gentiluomini, lo ammetto, ma sentirli ridere di me…
…come hai potuto, Colin?
Non ti ho mai chiesto di corteggiarmi, né mai lo farò. E, speravo che, seppure non potessi avere il tuo amore, almeno avessi la tua amicizia e la tua stima. Ma ciò che hai detto quella notte mi prova che non ho né l’una, né l’altra. E forse non le ho mai avute. Avrei dovuto comprenderlo prima, ma la verità è che ero abbagliata. Da te, dalla tua gentilezza, dai tuoi sorrisi, dai tuoi occhi. Sai di avere gli occhi di un blu straordinario? E, se possibile, essi diventano ancora più splendidi quando sei gentile…Ti ho osservato tanto, Colin, e ho imparato a conoscere ogni sfumatura del tuo sguardo.
So distinguere la tua frustrazione, quando Anthony e Benedict ti ignorano, è dura essere il terzo figlio. Ho imparato che i tuoi viaggi, i tuoi racconti, che amo profondamente, sono un modo per farti notare dalla tua famiglia. Vuoi trovare uno scopo nella vita, Colin Bridgerton, perché non ti accontenti di oziare in questa società così fredda e dura. Desideri coltivare il tuo sogno e viaggiare e conoscere.
Ho compreso di amarti da sempre, Colin Bridgerton
Quanto mi mancano le tue lettere…Oh, so benissimo che mi hai scritto: ricevo le tue missive ogni settimana, una per ogni città che visiti. Le ho ricevute le tue lettere, se te lo stai chiedendo. Ma ho scelto di non aprirne neppure una: l’ho fatto per me, perché se leggessi ancora una volta della tua passione per la scoperta, del tuo entusiasmo per ciò che stai visitando, allora, sarei perduta. Ti perdonerei, soggiogata dall’amore che traspare nelle tue lettere, da te…E non posso più permettermelo.
Hai mai rivolto questa passione a una donna, Colin? Avresti mai potuto rivolgerla a me? So che non è conveniente immaginarlo neppure, per una signorina di buona famiglia…Mama ne sarebbe orripilata…Hai mai immaginato come sarebbe stato baciarmi…Ma, anche queste sono domande di cui conosco già la risposta. Hai amato una sola donna, Marina Thompson, e hai giurato di non amare nessun altra dopo di lei. E di certo, non potresti amare me, dopotutto, io sono “solo Pen, io non conto”.
Non è così che mi hai detto, quella volta, alle corse? Ho creduto che il mio cuore si fermasse. Ma quello è stato solo l’ennesimo colpo, quello definitivo l’ho ricevuto la notte del ballo…Sai da quanto tempo ti amo, Colin Bridgerton? Credo di averti sempre amato. Da quando, per la prima volta, a 7 anni, il mio cappellino ha fatto imbizzarrire il tuo cavallo e tu sei caduto.
E hai riso, guardando la mia espressione terrorizzata. Hai riso e il mio mondo si è capovolto.
El direbbe – anche se, dati i nostri rapporti, dovrei chiamare anche lei Miss Briderton – che passo troppo tempo a sognare. Che dovrei concentrarmi su qualcosa di più concreto, di non lasciarmi intrappolare nella fantasia del matrimonio. Perché il matrimonio è un giogo che priva la donna di ogni libertà. Non sono mai stata davvero d’accordo con El, ma non gliel’ho mai detto. Forse, perché temevo il suo giudizio, temevo che se avesse saputo quanto desideravo essere vista ed essere amata, allora, mi avrebbe dato della frivola e della sciocca e mi avrebbe lasciato. E non è ironico che, alla fine, l’abbia fatto davvero, anche se per altri motivi?
Sinceramente (non più tua), Penelope Featherington
Perciò, Colin, sì, ti amo, da quando ho memoria e ho scioccamente pensato che un giorno ti saresti accorto di me, della mia presenza. Che non sarei stata soltanto Pen, ma qualcos’altro, sarei stata qualcun altro, per te. Erano solo fantasie, sciocchi sogni di una ragazza da tappezzeria…Eppure, Colin, non ho il coraggio di rinunciare a quei sogni, perché sebbene tu abbia deciso che non mi corteggeresti, questo non vuol dire che altri non possano farlo. Che io stessa non possa farlo.
Questa potrebbe essere la cosa più audace che abbia mai scritto, El ne sarebbe orgogliosa. I miei sogni, Colin Bridgerton, i miei desideri restano miei e miei soltanto. Tu hai deciso che non intendi farne parte, ma io non ho intenzione di rinunciarvi. La stagione sta per iniziare e ho tutte le intenzioni di trovare un marito, lasciare questa casa e vivere la mia vita. Senza di te. Così struggente è questo pensiero, così doloroso, ma mai come il dolore che ho provato al sentirti pronunciare quelle parole…Non posso ancora perdonarti per la tua superficialità e la tua mancanza di riguardo.
Ma posso perdonare me stessa, per averti permesso di trattarmi in quel modo. Per avermi dato per scontata, per essermi data per scontata. Ti amo, Colin Bridgerton, ma non lascerò più che il tuo pensiero venga a turbarmi, né che sia tu l’artefice della mia felicità. Da oggi, in poi, sarà mio compito provvedere affinché i miei sogni si realizzino. Ti amo, Colin Bridgerton, ma ti dico anche addio. E dico addio alla vecchia Penelope: voglio fiorire in qualcosa di nuovo, fedele a me stessa e ai miei desideri. E, forse, aveva ragione Lady Danbury su questo: non è bello scoprire di essere qualcosa di diverso da chi pensavamo di essere?
Sinceramente (non più tua), Penelope Featherington