Guardando Brooklyn Nine-Nine (che tra poche settimane tornerà sui nostri schermi con la sua ottava e ultima stagione, come annunciato anche dal trailer) è impossibile non rimanere colpiti dal personaggio del capitano Holt, il robotico capo del novantanovesimo distretto che si evolve incredibilmente nel corso delle stagioni e che ci fa sempre spaccare in due dalle risate con i suoi commenti sagaci e la sua espressione imperturbabile. Raymond Holt è un personaggio a cui ci siamo affezionati stagione dopo stagione, imparando a conoscere il suo passato e iniziando a tifare per lui, condividendo la speranza degli altri membri del distretto che riesca a ottenere il titolo di Commissioner.
Dietro a Raymond Holt, però, si cela l’incredibile talento di Andre Braugher, il bravissimo interprete che gli ha fatto prendere vita fuori dalla carta del copione. Nonostante la lunga carriera e gli studi di teatro presso la Juilliard School (una delle più illustri accademie di arti performative negli Stati Uniti), Braugher si è spesso imbarcato in progetti di altissimo livello ma che hanno avuto poca risonanza, rimanendo poco noti al pubblico mainstream. L’incredibile talento dell’attore, però, è innegabile e per questa ragione oggi vorremmo parlarvi un po’ di lui.
Del capitano Holt sappiamo quasi tutto, ma con questo articolo vorremmo rivelarvi 7 curiosità sul suo interprete.
1) Ha recitato nei panni di un poliziotto prima di Brooklyn Nine-Nine
Prima di approdare sul set di Brooklyn Nine-Nine, Braugher aveva già vestito i panni di un poliziotto nella serie drammatica Homicide: Life on the Street, interpretando il detective Frank Pembleton. Lo show, incentrato su una versione fittizia del distretto omicidi della polizia di Baltimora, ha consacrato la carriera di Braugher, che ha spiccato per il suo talento e ha vinto anche un Emmy come “miglior attore protagonista in una serie drammatica”.
Nonostante i numerosi premi e le numerose nomination ricevuti dalla serie, Homicide: Life on the Street è rimasta un prodotto di nicchia, soprattutto in Italia. Braugher, però, deve moltissimo a questo progetto, grazie al quale il suo talento è stato riconosciuto e, forse, senza il quale non sarebbe poi approdato su Brooklyn Nine-Nine: un vero dramma, dato che ormai ci risulta impossibile immaginare qualcun altro nei panni del capitano Holt.
2) È un grande appassionato di Shakespeare
In un articolo per il New York Times del 2014, Stephen Rodrick ha rivelato diverse informazioni su Andre Braugher soffermandosi, tra le altre cose, sulla grande passione dell’attore per Shakespeare. Che a Braugher piaccia il teatro non stupisce, avendo egli stesso studiato recitazione teatrale e, come si evince dal suo account Instagram, essendo un assiduo frequentatore di spettacoli. La sua passione per il bardo, però, risale a tempi assai remoti, ben prima che l’attore decidesse di voler fare l’attore.
Un aneddoto interessante, che ci dice molto sull’interesse di Braugher per Shakespeare, è che nonostante abbia letto l’intera produzione shakespeariana ha scelto di non leggere Pericle, principe di Tiro, il primo dramma di genere romance scritto dall’autore britannico. “Non l’ho mai letto perché”, ha dichiarato l’attore, “mi piacerebbe vedere almeno uno spettacolo di Shakespeare in cui non so cosa succede“.
3) Inizialmente voleva studiare ingegneria
Finita la scuola superiore, Braugher è stato ammesso alla Stanford University, dove in principio doveva studiare ingegneria. La sua famiglia – in particolare suo padre – premeva molto affinché l’attore intraprendesse una carriera sicura, dato il suo background tutt’altro che benestante (la famiglia Braugher, infatti, viveva in un ghetto di Chicago e i genitori del futuro attore speravano con tutto il cuore nel successo dei figli). Giunto a Stanford, però, è stato proprio Shakespeare a farlo avvicinare alla recitazione.
Al college, infatti, un amico ha riferito a Braugher che il gruppo di teatro dell’università doveva mettere in scena l’Amleto e che era alla ricerca di qualcuno che interpretasse la parte di Claudio. Avvicinatosi così alla recitazione teatrale, il futuro attore ha iniziato a passare sempre più tempo con il gruppo di teatro, appassionandosi sempre di più e continuando poi gli studi presso la Juilliard School.
4) Non si sente a suo agio con l’improvvisazione
Forse risulterà un po’ strano che un attore comico non si senta a suo agio con l’improvvisazione, ma dobbiamo ricordarci che la carriera di Andre Braugher non è sbocciata sui palchi della stand-up comedy. Braugher non è Andy Samberg e sempre nell’articolo per il New York Times viene riportato un aneddoto legato a una cerimonia degli Emmy in cui l’attore avrebbe dovuto fare uno sketch improvvisato insieme al presentatore, Seth Meyers.
Il giornalista racconta che Braugher era molto agitato all’idea di dover mettere in scena lo sketch, proprio a causa della sua ansia da prestazione. “Non sono ancora un talento naturale di fronte alla gente. Sono timido, un eremita. Ma un po’ sto imparando: il mio profilo si sta innalzando grazie allo show [Brooklyn Nine-Nine]. In un certo senso, sono stato obbligato a farmi avanti”.
5) Inizialmente era agitato per il ruolo in Brooklyn Nine-Nine
Brooklyn Nine-Nine è stata la prima comedy a cui ha preso parte Andre Braugher: se per noi immaginare un altro capitano Holt non è possibile (e abbiamo grandi aspettative per l’ultima stagione), per il suo interprete vestire i panni di Raymond non è stato semplice. Ha dovuto adattarsi a un ambiente completamente diverso, scontrandosi anche con le insicurezze e con il dubbio di non essere all’altezza, come ha dichiarato egli stesso.
“È tutto nuovo, non l’avevo mai fatto prima. Sono bravo? Ricordo di essermi voltato verso mia moglie per chiederle ‘Fa ridere?’. E lei mi ha risposto: ‘Sì, certo, non ti sbagli’. Ma io continuavo a guardare la scena e a chiedermi se facesse ridere… Non ero in grado di giudicare.”
Oggi possiamo dire che è un bene che Braugher sia approdato sul set di Brooklyn Nine-Nine, perché la sua interpretazione ha sicuramente contribuito a caratterizzare un personaggio divenuto iconico nel contesto della serie, ma i suoi timori e le sue insicurezze sono assolutamente comprensibili. Speriamo, però, che il successo della comedy sia servito a rassicurarlo del fatto che sì, faceva ridere.
6) Durante le riprese di Brooklyn Nine-Nine tiene il conto di tutte le volte in cui scoppia a ridere
L’arrivo nel mondo delle comedy non è stato semplice per Andre Braugher non solo per le ragioni affrontate nel punto precedente, ma anche per questioni pratiche. Durante un’intervista per Today, infatti, l’attore ha raccontato di quanto sia difficile rimanere seri e non uscire dal personaggio sul set di una commedia (guardando serie esilaranti come Brooklyn Nine-Nine tutti ci siamo chiesti almeno una volta come facciano gli attori a non scoppiare a ridere nel bel mezzo delle riprese).
Beh, non sempre ci riescono, primo tra tutti Braugher stesso, che ha rivelato quanto sia complicato. Il compito dell’attore è reso ancor più arduo dal suo capitano Holt, una delle cui caratteristiche é proprio l’imperturbabilità: Holt rimane serio anche quando sostiene di stare ridendo o di essere triste, perciò il suo interprete deve mantenere il controllo sulla sua espressività ancor più degli altri. Per cercare di limitare al minimo gli sgarri, l’attore ha rivelato di tenere il conto di tutte le volte in cui scoppia a ridere: per adesso il suo record personale sono le tredici volte in cui è uscito dal personaggio nel corso della terza stagione.
7) Ha prestato la voce a un personaggio in BoJack Horseman
Probabilmente pochissimi di voi sapranno che, nella quarta stagione di BoJack Horseman, Andre Braugher ha prestato la voce a uno dei personaggi della serie animata di Netflix. L’attore, infatti, ha interpretato il Governatore della California Woodchuck Coodchuck-Berkowitz. Woodchuck Coodchuck-Berkowitz è una marmotta che vediamo spesse volte nella quarta stagione della serie, sempre in occasione della campagna elettorale alla quale si candida anche Mr Peantubutter.
Secondo alcuni, inoltre, è probabile che il personaggio del Governatore sia ispirato a Barack Obama, una connotazione che deriverebbe anche dalla cadenza data in fase di doppiaggio da Braugher. Nonostante Woodchuck Coodchuck-Berkowitz sia stato un personaggio ricorrente nella quarta stagione di BoJack Horseman, la performance del volto del capitano Holt in Brooklyn Nine-Nine non è neanche accreditata sulla sua pagina Wikipedia in italiano e rimane perciò una piccola chicca per molti spettatori.