Brooklyn Nine-Nine è immediata, diretta.
Forse è questo uno dei suoi tanti punti di forza: saper cogliere la realtà nuda con i suoi problemi, con i suoi difetti e rielaborarla, per poi presentarla rivestita di ironia, in modo da farci riflettere su quello a cui abbiamo appena assistito. Nonostante molto spesso vengano presentate situazioni esagerate e comiche, quello che appare nello sfondo è un ritratto realistico della nostra quotidianità. Non parliamo solamente delle questioni sociali di oggi, ma anche della capacità di sapere raccontare l’amore per come è: terra terra.
Differentemente da molte altre sitcom, dove al centro della storia è presente un amore travagliato tra la coppia di punta, in Brooklyn Nine-Nine la situazione è molto diversa.
Gli scrittori ci hanno omaggiato con un amore tutt’altro che complicato o difficile, anzi. Hanno optato per un sentimento buono, dolce e spiazzante nella sua semplicità. Lo hanno fatto con una coppia impensabile: Amy Santiago e Jake Peralta.
Jake e Amy sono colleghi e soprattutto amici
Sono partner abituati a lavorare insieme e a coprirsi le spalle a vicenda, nonostante essenzialmente siano diversi, molto diversi.
Quando si inizia a guardare Brooklyn Nine-Nine, si capisce fin dai primi momenti che un giorno il geniale detective infantile e l’intelligentissima organizzatrice staranno insieme. È un dato di fatto, voluto sia dalle caratteristiche intrinseche dei personaggi, sia anche dalla chimica che è presente tra Andy Samberg e Melissa Fumero. Le attese non sono disilluse, perché davanti ai nostri occhi, puntata per puntata, si delinea una romance che nasce da uno delle più alte forme d’amore che l’uomo possa provare: l’amicizia.
Per superficialità si rischia di classificare la loro storia insieme a tutte quelle altre che abbiamo visto e a cui siamo abituati. Per un breve periodo c’è l‘amicizia, a un certo punto l’amore viene dichiarato, per qualche motivo segue la rottura e il tutto oscilla in un frustrante e infinito tira e molla. Fino all’attesissimo lieto fine.
Perché, dopotutto, come può esistere una serie senza una tormentata storia d’amore al suo interno?
Ed è proprio lì che i geniali scrittori di Brooklyn Nine-Nine si prendono gioco di noi, in modo subdolo e quasi anche infimo. Mostrandoci come, ancora una volta, ogni cosa è possibile nel mondo delle serie tv.
Siamo testimoni del profondo legame che cresce ogni giorno tra i due protagonisti, in modo naturale, senza forzature. E quando finalmente si mettono insieme, pensiamo che da un momento all’altro l’equilibrio creatosi si romperà, portando in rovina anche la serie. Perché è quello che molto spesso frega la credibilità e le potenzialità dei personaggi: quando non hanno ancora raggiunto l’oggetto del proprio desiderio, sono incompleti, sempre alla ricerca di qualcosa. Ed è proprio in quella mancanza, in quel tentativo che risiede il nostro interesse. Noi vogliamo seguirli. Quando però trovano la pace con la loro dolce metà, sembra quasi che quel vuoto venga finalmente colmato. A un tratto diventano completi e perdono quella scintilla che li caratterizzava in precedenza. E di conseguenza anche il nostro interesse.
Si sa, quando un personaggio ha raggiunto il suo obiettivo anche la storia finisce con lui. Finito, sembra che non possa dare nient’altro di più.
Ma Jake e Amy dimostrano che le cose possano andare in modo diverso.
Sull’ esempio di Monica e Chandler, i due trovano un equilibrio incredibile, un accordo tra i loro difetti e le loro manie. È il ritratto di una relazione vera, dove le cose non sono idillicamente perfette, anzi tutto il contrario. Nonostante ciò, loro non smettono di amarsi. Anzi, riescono a trovare la modalità per far conciliare caratteri così differenti. Si accettano così come sono e non perdono se stessi nell’altro. E sono pura aria fresca per la serie.
Vogliamo ricordare la breve litigata sul dove trasferirsi? Oppure Amy che finge di apprezzare Die Hard solamente per non ferire Jake? Oppure quest’ultimo che inizia a leggere Harry Potter perché la giovane investigatrice è una fan?
La coppia portante di Brooklyn Nine-Nine ha saputo conquistarci non perché sembra preannunciare catastrofi o amori impossibili, ma perché la loro è una relazione vera. Stabile, fatta di difetti e di incomprensioni, di affetto e di compromessi. Si basa su due persone che oltre a essere amanti sono amici, colleghi, partner. E come si può rompere un legame del genere?
Come si può non tifare per un duo così?
Non sono quel tipico amore impossibile, quasi irrealistico, che concentra tutto l’interesse sul prima. Loro sono il DOPO. Dimostrano gli alti e i bassi all’interno di una relazione, un dietro le quinte dove davvero l’amore per l’altro viene messo alla prova. Jake e Amy insieme non sono la fine di Brooklyn Nine-Nine, anzi costituiscono un nuovo inizio e, allo stesso tempo, una solida base.
Ed è proprio perché sono reali, vivi, così noi che non possiamo fare a meno di amarli.