Direttamente da Brooklyn Nine-Nine, è l’umano/robot più divertente della televisione, l’uomo più imperscrutabile di sempre, il capo che tutti vorremmo avere, signore e signori, oggi vi presentiamo Raymond Holt, capitano del distretto di polizia più divertente del piccolo schermo.
In Brooklyn Nine-Nine tutti i personaggi sono spassosi: Jake con le sue battute e i suoi comportamenti infantili, Boyle con le sue stranezze e ossessioni culinarie, Terry con i suoi yogurt, Amy con la sua organizzazione maniacale, ma sopra tutti loro emerge Raymond Holt, interpretato da Andre Braugher.
Involontariamente divertentissimo, rigido, severo e dotato di una serie di idiosincrasie che lo rendono unico al mondo, il capitano del novantanovesimo è un personaggio assai originale e unico nel suo genere.
Holt è infatti tutt’altro che uno stereotipo ed è difficilmente inquadrabile in categorie standardizzate, come vengono presentati spesso i personaggi di troppe serie.
Prima di qualsiasi cosa, infatti, Holt è un uomo.
Certo, a tratti quasi robotico, ma pur sempre un uomo dalle tante sfaccettature.
Saggio, fermo e pragmatico, ma anche molto difficile da inquadrare: l’impassibilità è infatti la caratteristica che più contraddistingue il capitano di Brooklyn Nine-Nine e lo rende unico nel suo genere.
Ricordiamo tutti il suo ingresso nella puntata d’esordio: ci si para davanti un individuo austero e distaccato, una vera e propria maschera di cera, i cui pensieri ed emozioni paiono totalmente impenetrabili. Ben presto capiamo però come dietro alla sua espressione da sfinge, Holt celi in se stesso un animo molto appassionato, che talvolta inaspettatamente esplode creando una serie di gag divertentissime.
Come dimenticare i piccati insulti alla sua nemesi Wuntch, la sua frenesia e competitività durante i colpi di Halloween o l’iconico BOOOOOOONE?
Ma non è finita qui, perché dietro all’espressione apatica e al rigido codice del capitano si nascondono anche una grande sensibilità e cura nei confronti delle persone a cui tiene.
Dopo aver passato gran parte della vita a sentirsi un emarginato a causa del colore della propria pelle e per il proprio orientamento sessuale, solo e senza una squadra alla quale appoggiarsi, Raymond trova nel novantanovesimo un posto dove sentirsi finalmente a casa. Memore degli anni vissuti in solitudine, il capitano cerca in tutti i modi di tenere unito il distretto e proteggere la sua nuova famiglia.
Pur essendo infatti talvolta rigido e severo con gli altri membri del team, il capitano di Brooklyn Nine-Nine cerca sempre di fare del suo meglio per creare nel distretto un clima accogliente, dove tutti siano accettati per ciò che sono, e si sforza di comprendere abitudini e comportamenti lontanissimi dal suo modo di vivere pur di stare accanto ai propri detective.
Holt tiene infatti davvero molto ai suoi colleghi e sottoposti e non esita a mettersi in prima linea per aiutarli, arrivando a rischiare di compromettere la sua carriera pur di mantenerli al sicuro.
Questo avviene per esempio quando, dopo averlo impedito ad Amy, stringe un patto col criminale Murphy per ottenere informazioni che possano consentire il rilascio di Rosa e Jake dalla prigione, ponendosi così lui stesso in pericolo pur di mettere in salvo i due detective.
Questo lato protettivo del capitano di Brooklyn Nine-Nine viene esplorato anche grazie ai due legami più importanti della sua vita. Raymond è infatti innamoratissimo di suo marito Kevin, altrettanto impassibile e controllato, e prova un affetto sconfinato per il suo adorato Corgi, Cheddar. Grazie a Kevin e Cheddar possiamo capire come Holt farebbe di tutto per le persone (sì, anche Cheddar è una persona) che ama, anche farsi catturare da un boss mafioso o buttarsi sul cofano di un auto in corsa.
Raymond è premuroso e attento e dimostra di apprezzare il buon operato dei suoi dipendenti, nonché i loro pregi e qualità, che cerca in tutti modi di valorizzare appieno con amore severo. Holt conosce bene i suoi compagni e adegua il proprio comportamento alle esigenze di ciascuno di loro in maniera da tirare fuori il loro meglio. Per esempio, vedendo le potenzialità di Santiago, decide di tenerla continuamente allerta e di insegnarle tutto ciò che sa così da renderla sempre più efficiente e pronta a qualsiasi evenienza.
Nonostante la sua dura scorza, talvolta il capitano Holt non si esime dal mostrarci il suo lato più dolce e paterno. Basti vedere come sostiene Rosa nel suo difficile coming out con la famiglia, incoraggiandola a essere sempre se stessa e restandole vicino in un momento tanto difficile.
Every time someone steps up and says who they are, the world becomes a better, more interesting place. So thank you.
Ogni volta che qualcuno si fa avanti e dice chi è il mondo diventa un posto migliore e più interessante. Quindi grazie.
Episodio 5×10, Game Night
Raymond è sempre comprensivo e supportivo: si pensi a come, dopo un iniziale tentennamento dettato comunque dalla preoccupazione nei confronti del sergente, il capitano fornisce a Terry il suo completo e totale supporto nel denunciare un poliziotto razzista che aveva ingiustamente abusato della sua posizione (trovate qui una recensione del bellissimo episodio in questione).
Come dimenticare poi tutte le volte in cui il capitano si dimostra orgoglioso di Jake per il suo lavoro e per la persona che è il detective è diventato, comportandosi come quel padre che fino ad allora Jake non aveva mai avuto.
Holt ci permette di capire che anche le persone molto riservate e all’apparenza rigide in realtà provano emozioni come chiunque altro.
Un uomo dalle mille risorse e un personaggio incredibilmente carismatico capace di stare al gioco e di divertirsi insieme al resto del suo team.
Non mentiamo a noi stessi, vorremmo tutti avere un Raymond Holt nella nostra vita: qualcuno capace di metterci in riga e di spronarci duramente a compiere il nostro meglio, ma anche qualcuno che ci sostenga e che sappia come aiutarci nelle situazioni più difficili, una persona alla quale è impossibile non volere bene.
Il capitano Holt è tutto questo, una sfinge dal cuore d’oro.