Ormai lo abbiamo detto tante volte: è difficile far piangere, ma ancora più difficile è far ridere. Ma ci sono dei personaggi che hanno un talento innato a fare quest’ultima cosa. Certo, i nomi sono tanti: Gina Linetti di Brooklyn 99, Barney Stinson di How I Met Your Mother, Schmidt di New Girl e chi più ne ha più ne metta. La lista potrebbe essere infinita. se si guarda al magico mondo delle comedy, sono tanti i nomi che vengono in mente, parlando di tempi comici.
Pensate anche solo a Friends: quanti sono i personaggi, anche secondari, che ci fanno spanciare dalle risate? La risposta è semplice: tanti, tantissimi. Ma se dovessimo selezionarne solo alcuni? Non è un’impresa facile, per niente.
Anche perché, a parte Gina Linetti, sono tanti coloro che si affacciano nella nostra testa.
Però tutti pensano a Joey Tribbiani, Chandler Bing, Phil Dunphy. Sono personaggi quasi scontati, tanto ci hanno fatto ridere nel corso degli anni. Ma pensiamo per un momento a quelli meno noti. Andiamo oltre Sheldon Cooper e le sue paranoie, addentrandoci nel mondo dei personaggi secondari, o a coloro che animano comedy un po’ meno note e seguite di How I Met Your Mother o The Big Bang Theory. Scoprirete che ci sono delle sorprese totalmente inaspettate. Anche solo pensando a Brooklyn 99, forse Gina Linetti non è il primo nome che pensate. Potrebbe essere quello di Jake Peralta, invece. O Charles Boyle, che è uno dei quei personaggi pensati proprio per far ridere. Invece Gina non è così. È molto più complessa, ma basta solo un suo sguardo assente per farci sbellicare dalle risate. E oltre a lei ce ne sono tanti.
Perciò, esploriamo insieme quel sottobosco di personaggi delle comedy che hanno degli straordinari tempi comici. E magari non ce n’eravamo neppure accorti.
Kevin – How I Met Your Mother
Il povero Dottor Kevin è rimasto a lungo relegato nell’oblio dei (tanti) fidanzati di Robin. E fra l’altro è uscito di scena in un modo che decisamente non gli rendeva giustizia. L’uomo, dopo aver chiesto a Robin di sposarlo, decide di porre fine alla relazione perché scopre che la donna non desidera mettere su famiglia. Certo, è stata lei a farlo ragionare, facendogli capire che sposandola non avrebbe potuto realizzare il sogno di avere dei figli. Ma la sua scomparsa dallo show, caduta nel silenzio più assoluto, è un vero peccato. Anche perché Kevin era davvero un ottimo fidanzato. Premuroso, gentile, saggio, empatico, romantico. Forse è oggettivamente il migliore dei ragazzi che Robin abbia mai frequentato. Specie se paragonato a individui discutibili come Don, che l’ha piantata in asso per la carriera.
Ma Kevin ha anche altre qualità: è un comico nato. Azzecca sempre il momento giusto per dire una bella battuta e il risultato è eccellente. Anche perché il dottore, forse perché psichiatra e quindi abituato a lavorare con la mente delle persone, è in grado di fare non poca autoironia. Memorabile l’episodio 7×07, Noretta. Qui è proprio Kevin che dà il via a una serie di situazioni esilaranti, quando afferma davanti a tutti gli amici che psicologicamente è normale ricercare nel partner delle somiglianze con il genitore. Da quel momento, tutta la compagnia comincia a vedere i rispettivi compagni come proiezioni dei genitori, dando luogo a delle divertentissime gag. Nella stessa puntata, Kevin ha una crisi di gelosia nei confronti di Ted, che non solo è l’ex ragazzo di Robin, ma è anche suo coinquilino. Il povero dottore dà in escandescenze, arrivando a togliersi i pantaloni e rimanendo in mutande davanti a Ted e Robin, che lo guardano allibiti. La fidanzata cerca quindi di placare il suo nervoso, ma finendo con l’elogiare la dolcezza di Ted e definendolo un “bravissimo ragazzo”. Kevin ha da sempre dei complessi nei confronti del fratello maggiore, che viene esaltato dalla madre a suo discapito. Ed ecco che anche per lui Robin si tramuta nella madre, una corpulenta signora dallo sguardo severo e avvolta in un sari. E il dottore, anziché spaventarsi come il resto della compagnia, esclama in maniera rassegnata: “Ed ecco la mamma, sempre puntuale“. E questa è solo una delle situazioni demenziali in cui si ritrova Kevin, un personaggio ingiustamente passato in sordina (qui troverete altri personaggi delle serie tv terribilmente sottovalutati).
Gina Linetti – Brooklyn 99
Gina è un personaggio leggendario. Segretaria del Novantanovesimo Distretto di Brooklyn, è nota più per la sua tendenza a oziare piuttosto che per la qualità del suo lavoro. Anche se a volte ha dei momenti di saggezza inaspettati. Memorabile, ad esempio, la volta in cui sgrida Jake per la sua incapacità come risparmiatore, elevandosi per una volta a sorella maggiore preoccupata. Oppure quando fa dei colloqui di lavoro per scegliere un nuovo tecnico del computer, ponendo domande all’apparenza assurde e mettendo i candidati in situazioni imbarazzanti. Quelli che sembravano solamente dei capricci della segretaria, però, erano in realtà degli efficacissimi test per scegliere il tecnico ideale. E ci riesce, lasciando tutti, pubblico compreso, a bocca aperta.
Una cosa è certa: nonostante non abbia voglia di lavorare, Gina Linetti non è affatto una sprovveduta.
Il contrasto fra le risate che spesso ci suscita e le sue perle di saggezza è così grottesco da lasciare spiazzati. Ma contribuisce a rendere tutta la bellezza del personaggio. Gina è senza dubbio molto amata dai fan di Brooklyn 99. E infatti non sono pochi quelli che sostengono che, dopo il suo addio, la serie non è più stata la stessa. Nonostante fosse una caratterista, Gina è riuscita a guadagnarsi un posto nel cuore dei fan, diventando una delle icone dello show. E questo lo dobbiamo anche ai suoi incredibili tempi comici.
Gina Linetti è in grado di farci sbellicare dalle risate con un solo sguardo. I suoi modi di fare sempre seccati sono esilaranti, così come i suoi sguardi spenti. E il suo talento comico arricchisce anche altre serie, come New Girl. Nell’episodio crossover Homecoming, vediamo la protagonista di New Girl, Jessica Day, al distretto. Jake Peralta, infatti, le ha preso la macchina per un’operazione di polizia e gliel’ha distrutta. E Jess è a dir poco nel panico, dato che deve affrontare mille pratiche burocratiche per ottenere perlomeno un rimborso. Peccato che davanti a sé trovi un muro chiamato Gina Linetti. Che sicuramente detesta la burocrazia più di lei. La segretaria le sbatte davanti mille moduli da compilare e firmare, con aria infastidita e mezza addormentata. Al punto che in mezzo alla pila di scartoffie butta in mezzo cose inutili come depliant e moduli di iscrizione per tornei di calcetto.
Insomma, Gina Linetti è riuscita a rendere indimenticabile persino l’episodio di un altro show.
Reese – Malcom in the Middle
Reese è il secondogenito della famiglia di Malcom. È un personaggio attaccabrighe, una vera e propria testa calda che spesso e volentieri finisce con l’accapigliarsi con il protagonista.
Come Gina Linetti, la comicità di Reese è pressoché involontaria.
Reese non è un personaggio comico in sé e per sé. Combina guai, distrugge tutto quello che lo circonda, è litigioso, ma fa ridere. Così come Gina fa ridere nonostante sia pigra e burbera. O forse proprio per questo.
Inutile negarlo: Reese fa veramente ridere. Forse anche perché non è particolarmente intelligente, quindi le sue uscite da sprovveduto fanno scompisciare proprio in quanto inconsapevoli. Senza contare che una delle sue battute più iconiche è diventata un meme. Quando Reese mischia insieme il blu e il giallo, vantandosi di aver scoperto un nuovo colore, chi non ha riso nel momento in cui, tutto esaltato, ha chiamato il verde “blallo”? La risposta è: nessuno. E chi dice che non ha riso, mente. Anche perché quella battuta ci è entrata così dentro da conoscerla anche se non si è vista la serie. È una scena diventata virale, anche e soprattutto per la nonchalance con cui Reese dice la battuta, abbinandola a un’espressione di stupore a dir poco memorabile.
Charles – Only Murders in the Building
Only Murders in the Building è una delle serie rivelazione del 2021. E questo non solo per la geniale sceneggiatura, che ricorda il Woody Allen del periodo d’oro, ma anche per i suoi eccezionali interpreti. Steve Martin e Martin Short interpretano due ex celebrità, Charles e Oscar. Uno è un attore in pensione, l’altro un regista di musical ormai sull’orlo del fallimento. Le loro vite cambiano quando scoprono di avere un interesse comune a un’altra inquilina del palazzo, Mabel. La giovane si è appena trasferita e, come loro, è un’appassionata di podcast. E in particolare di podcast che parlano di true crime. Nel momento in cui una morte misteriosa sconvolge l’intero condominio, i tre cominciano ad indagare, scoprendo segreti incredibilmente scottanti.
Bisogna ammettere che i tre protagonisti sanno il fatto loro.
Steve Martin e Martin Short sono due attori già ampiamente rodati. Ma anche Selena Gomez ci stupisce, rivelando un insospettabile talento e delineando un personaggio brillante e intrigante. Insomma, complice anche la bravura degli attori, i personaggi sono davvero stupendi. E non solo: nonostante il dramma di fondo che permea tutta la comedy, il trio fa davvero ridere. E Charles più di tutti. Steve Martin è davvero bravo a costruire un personaggio malinconico, ma che riesce a far cadere la battuta giusta al momento giusto, con un tempo comico perfetto. Ma l’apice si raggiunge nell’episodio finale, in una scena a dir poco demenziale. Charles viene avvelenato, ma fortunatamente non muore. Rimane “solo” in uno stato confusionale, incapace di stare in piedi e parlare. Ma dato che vuole aiutare i suoi amici, per salvarli da un pericolo imminente, le prova proprio tutte. Prima prova a chiamarli usando Siri, ma il telefono fraintende e comincia a suonare su Spotify Fields of Gold di Sting. A quel punto, Charles cerca di trascinarsi fuori casa. La sequenza di lui che rotola fuori dalla porta farfugliando debolmente, con di sottofondo i cori celestiali di Sting, è esilarante a dir poco. Già di per sé Only Murders in the Building è uno show che merita di essere guardato. Ma questa scena, da sola, è già tantissimo.
Susie Meyerson – The Marvelous Mrs. Maisel
Susie Meyerson, come Gina Linetti, è quel personaggio irriverente e un po’ macchiettistico che non si può non amare. Gestore di The Gaslight Coffee House è una donna decisa e senza peli sulla lingua, che decide poi di sostenere l’amica Midge in tutto e per tutto. Quando quest’ultima si dà alla stand-up comedy, Susie è in prima fila per sostenerla. E, anzi, diventa la sua agente.
Susie Myerson è un po’ l’amica di cui tutti abbiamo bisogno: decisa, determinata, cinica e assolutamente senza peli sulla lingua.
E, come Gina Linetti, non si preoccupa minimamente di essere fuori posto. Gina in realtà non ha nulla a che fare con un distretto di polizia frenetico. Ma questo per lei non è un problema, anzi. Sono gli altri che alla fine sono costretti ad adeguarsi ai suoi modi stravaganti e ai suoi ritmi lavorativi estremamente rilassati. Così come Susie poco si sposa con il clima compassato della New York di fine anni Cinquanta. In un mondo di signorine eleganti e dai modi affettati, gonne scampanate e tacchi a spillo, Susie è una nota stonata. Ma è talmente fiera di essere sé stessa che sono gli altri a sentirsi inadeguati a lei. Ed è questo il segreto della sua innata comicità: essere fuori luogo, stravagante e fiera della sua essenza. Susie sbatte la verità in faccia agli altri, senza curarsi minimamente dell’educazione. Se qualcuno la provoca lei, impassibile, mostra il dito medio. E non serve aggiungere altro. Fa già ridere così.
Max – 2 Broke Girls
Ed ecco un altro personaggio la cui arma principale è la schiettezza. Max è irriverente, cinica, ironica e diretta. Forse troppo diretta, a volte. La cameriera gira per la tavola calda con stampata in faccia un’espressione che è un misto fra apatia e insofferenza. E non si fa problemi a cantarne quattro ai colleghi o al suo capo, quando la fanno innervosire.
Inutile dire che gran parte della comicità dello show è affidata a lei. Anche perché i suoi modi di fare spicci e un po’ rozzi contrastano nettamente con l’altra protagonista, Caroline. Ex esponente dell’alta società newyorchese, ora caduta in rovina, la ragazza non ha perso i suoi modi affettati e un po’ snob. Ma questo non le impedisce di diventare amica di Max, oltre che sua socia in affari. Ed è proprio questa loro diversità che le unisce e rende a loro amicizia unica. Inoltre, la delicatezza di Caroline fa risaltare meglio la schiettezza di Max, che così risulta ancora più divertente. In parte il merito si deve all’attrice, Kat Dennings. La donna, infatti, non è affatto nuova ai ruoli comici. Nella Marvel, per esempio, interpreta Darcy Lewis, una studentessa che fa da assistente a Jane Foster per avere crediti universitari. Ed è sempre a lei che è delegato il ruolo di comica, anche nelle situazioni più tese. Tocca sempre a Darcy sdrammatizzare, anche a costo di apparire fuori luogo. E, parlando di serie tv, questa cosa si vede bene anche in Wandavision, dove Darcy, convocata dallo SHIELD, ritorna. Quindi è vero, Max ha dei grandissimi tempi comici. Anche lei azzecca sempre il momento giusto per infilare una battuta sferzante. Ma questo, in parte, si deve anche a Kat Dennings.
Bonnie Plunkett – Mom
Mom è una comedy che però di comico ha ben poco. Almeno, guardando il background dei protagonisti. La serie racconta una realtà triste e anche piuttosto squallida. Christy, giovane madre single, si trasferisce a Napa con i suoi due figli, cercando di cambiare vita e liberarsi di un passato ingombrante. Ma trovandosi con problemi finanziari, si trova costretta ad ospitare la madre, Bonnie, in modo da poter dividere le spese.
Bonnie Plunkett, di fatto, è un personaggio che porta dentro di sé un profondo dramma. Di certo non è una madre o nonna esemplare e ha un passato di dipendenza da alcol e droghe. Ma nonostante questo, ci piace. E fa ridere, tanto. Bonnie è decisa, sveglia, ironica. Entra a gamba tesa nelle vite altrui, sconvolgendole. E anche lei, come Gina Linetti, Max e Susie Myerson, fa dell’essere diretta e ficcante la sua arma migliore. Il suo cinismo, poi, non è cattivo, per questo non ci disturba. Perché nonostante il suo passato turbolento, malgrado il suo non essere un fulgido esempio materno, Bonnie tiene davvero a sua figlia. Ed è questo ciò che conta.