ATTENZIONE: l’articolo potrebbe contenere spoiler su Rosa Diaz e Brooklyn Nine-Nine.
Nel corso degli anni, Brooklyn Nine-Nine ha dimostrato di essere una delle migliori comedy in circolazione. Per ben sette stagioni (e un’ottava che uscirà a breve), lo show di Dan Goor e Michael Schur ha saputo infatti equilibrare la sua comicità demenziale con una profondità per niente scontata, spaziando con intelligenza fra arguzia, diversità e attualità. Incredibilmente versatile, la serie è riuscita a conquistare immediatamente il suo pubblico che, grazie ai cold open, gli inside jokes e le storyline ricorrenti, ha finito per sentirsi parte del novantanovesimo distretto. Per familiarizzare con un contesto che ha fatto della schematicità uno dei suoi punti forti. Difatti, sin dalle prime stagioni è chiaro quanto Brooklyn Nine-Nine sia ripetitiva, ma anche estremamente dinamica all’interno dei suoi schemi fissi. Le malefatte di Doug Judy, le rapine di Halloween, i Jimmy Jab Games. L’amore di Terry per lo yogurt e le ossessioni culinarie di Boyle. Tutti elementi ricorrenti che, pur ripetendosi, hanno sempre saputo rinnovarsi.
La stessa considerazione vale anche per i protagonisti: nonostante possano sembrare intrappolati nello status quo, i personaggi non sono mai veramente statici. Episodio dopo episodio, ognuno di loro è andato incontro a un’evoluzione sia a livello lavorativo che personale, colmando così la distanza fra le apparenze e la loro vera sostanza. Jake Peralta e Raymond Holt sono fra gli esempi più evidenti di questo tipo di evoluzione. Ma fra le personalità di Brooklyn Nine-Nine ce n’è una che ha avuto una trasformazione ugualmente interessante: stiamo parlando dell’inarrestabile Rosa Diaz. Mai all’ombra dei protagonisti maschili, Rosa ha dato prova di avere una caratterizzazione forte sin dal primissimo episodio. Indomita, coraggiosa e sprezzante del pericolo, la detective più tosta del novantanovesimo distretto spicca fra tutti per la sua impassibilità, così come per la sua brutale onestà. Un tratto caratteristico che rispecchia una personalità diretta, così come la mancanza di social skills: l’incapacità di empatizzare con il prossimo, gli scatti d’ira improvvisi, gli sguardi truci capaci di terrorizzare anche i criminali più efferati. Tutti elementi che ci parlano di una facciata dura e a tratti spaventosa, capace tanto di scoraggiare l’entusiasmo di Amy quanto di sedurre l’imprevedibile e folle Pimento.
Potrebbe sembrare di trovarci di fronte al tipico esempio di badass che non ha bisogno dell’aiuto di nessuno. Eppure, nonostante possa sembrarlo, la caratterizzazione di Rosa Diaz non è affatto stereotipata.
Ovviamente, è stata scritta come un personaggio forte, indipendente e apparentemente inaccessibile. Ma la sua mancanza di indulgenza è stata gestita con intelligenza, senza ricorrere ai soliti cliché. Difatti, l’impassibilità e la chiusura emotiva non sono il frutto di un prevedibile passato traumatico. È vero, alcune delle sue esperienze giovanili (il tempo passato in carcere minorile e l’essere stata cacciata di casa, per citarne alcune) hanno avuto un impatto su di lei e sul suo modo di interfacciarsi con il mondo. Ma la sua personalità prescinde da esse. Rosa appare così com’è perché è quella la sua natura. La sua più autentica essenza, alla quale è rimasta sempre fedele.
Così come è rimasta fedele a tutte quelle peculiarità che hanno catturato sin da subito l’attenzione del pubblico. Oltre alla difficoltà nel mostrare le sue emozioni (fatta eccezione per la rabbia e frustrazione), Rosa Diaz ci ha colpito grazie al suo passato misterioso, che l’ha consacrata come una delle figure più enigmatiche e imprevedibili dello show. Dopo averla vista sfoderare coltelli e asce dal nulla, probabilmente nessuno si sarebbe mai aspettato di scoprire il suo background da ballerina classica, né la passione per i gioielli fatti a mano. E che dire dei tre anni passati a studiare medicina e la licenza da pilota? Tutti elementi che ci sono stati svelati gradualmente nel corso delle stagioni. Piccole confessioni che però non sono mai state strappate con la forza dal personaggio: ogni nuovo inaspettato dettaglio ci è stato rivelato esattamente quando la donna desiderava farlo, non per soddisfare le curiosità altrui ma per mostrare le sue sfumature a pochi eletti.
Rosa è infatti molto più che un temperamento scontroso.
In lei c’è un genuino desiderio di fare del bene, di contribuire alla sicurezza della città attraverso il suo lavoro, di cui è profondamente appassionata. Dal grande intuito, Rosa non ha le insicurezze di Amy né l’arroganza del Jake dei primi tempi. Ma se nel suo lavoro si rivela sempre all’altezza (basti pensare all’incredibile esempio di leadership nel guidare la sua task force), nella sfera emotiva dimostra invece di avere ancora strada da fare: non solo non riesce ad aprirsi con il prossimo, ma non sa neanche come gestire al meglio le sue emozioni. Sarà solo con il consolidarsi dei suoi rapporti – fra amicizie e amori – che la Diaz riuscirà a rivelarsi per ciò che è veramente. Dietro a un muro fatto di impassibilità e occhiate mortali, c’è infatti una grande sensibilità e fragilità. Un cuore d’oro che non sempre viene mostrato agli altri, ma che brilla con forza soprattutto nelle sue dimostrazioni di amicizia. Il suo lato più dolce lo abbiamo visto infatti in momenti condivisi con i compagni del distretto che, pur conoscendo il suo lato più terrificante, hanno imparato ad apprezzarla per quello che è. Per le sue inclinazioni incomprensibili, così come per le sue tacite e pacate dimostrazioni di affetto.
Nel corso delle stagioni, la donna instaurerà un rapporto unico con ognuno dei suoi colleghi: la solidarietà femminile condivisa con Amy, l’amicizia con Boyle (nata dopo un disagevole tentativo di corteggiamento). Il legame quasi fraterno con Jake, compagno di Accademia e di popcorn al canestro. E che dire della profonda intesa con Holt? Sicuramente una delle relazioni più interessanti e atipiche dello show. Una volta trovata una famiglia di cui potersi fidare, Rosa ci ha mostrato quanto potesse essere umana, quanto potesse lasciarsi toccare dalle emozioni che sembrava volesse costantemente respingere. Prendiamo la storia d’amore con Marcus: per la prima volta la protagonista è veramente vulnerabile, e anche se la loro relazione non avrà un lieto fine, l’esperienza vissuta lascerà un segno indelebile su Rosa, che finalmente capirà quanto non sia così terribile amare e lasciarsi amare.
La stessa vulnerabilità la ritroviamo anche nella love story con Jocelyn, per la quale metterà da parte l’orgoglio e il lavoro per mostrarle quali siano le sue vere priorità. Un momento chiave che ci hanno mostrato quanto Rosa fosse disposta a lottare per ciò e chi ama, nonostante non le sia sempre facile ammetterlo. E anche quanto possa essere capace di una grande dolcezza, un tratto ben celato ma non per questo inesistente. Basti pensare all’amore per Arlo, l’istinto di protezione nei confronti del tacchino portato da Boyle per il Ringraziamento, o a quando, sconfitta dal raffreddore, si è lasciata accudire da Terry e Gina.
Dunque, con il passare del tempo è diventato sempre più chiaro quanto Rosa non fosse solo coraggiosa, ma anche una compagna preziosa.
Ha infatti dato prova più volte di essere una grande amica, capace di sostenere nel momento del bisogno e di dare la spinta necessaria per incoraggiare i suoi amici. Inoltre, pur mantenendo sempre la sua indipendenza, la donna imparerà anche ad accettare l’aiuto del prossimo. Il primo passo per appropriarsi davvero della propria umanità e fragilità. L’esempio che più di tutti ci parla di questa evoluzione è la storyline dedicata alla sua bisessualità, importante sia per l’affermazione dell’identità del personaggio che di quella di Stephanie Beatriz (che fece coming out un anno prima della messa in onda della storyline in questione). Game Night è un punto di svolta determinante per la donna che ci ha mostrato un’insicurezza che ci ha fatto una grande tenerezza. Così come aveva fatto con la profilazione razziale in Moo Moo, Brooklyn Nine-Nine ha saputo raccontarci con intelligenza e delicatezza dell’identità sessuale della protagonista, del sollievo di rivelarsi finalmente per quella che è. E anche del purtroppo realistico rifiuto da parte dei suoi genitori, incapaci di accettare una verità che non comprendono fino in fondo. Ma come la serie ci ha insegnato, la famiglia non è sempre una questione di sangue. Se da un lato Rosa si scontrerà con un muro che non riuscirà ad abbattere subito, dall’altro troverà il sostegno della sua incredibile squadra. Di quella banda di matti che, nonostante gli sguardi glaciali e l’indole vendicativa, sarà sempre pronta a confortarla e incoraggiarla. A festeggiare i suoi successi, così come a darle il tempo necessario per esprimersi.
Forse Rosa Diaz non avrà la vivacità di Jake o l’ottimismo di Terry. Ma episodio dopo episodio ha dimostrato di avere un coraggio invidiabile, una forza di volontà fuori dal comune. Determinazione, temerarietà e quel pizzico di follia che non guasta mai. E soprattutto un cuore d’oro che ci ha mostrato quanto anche una regina dell’impassibilità sia capace di amare. Quanto anche lo sguardo più terrificante possa celare un timido, ma dolcissimo sorriso.