14. Blood ties (5×13)
Dopo aver tenuto nascosta la verità sul conto di Dawn, Buffy decide di rivelare tutto ad i suoi amici. Successivamente, notando un atteggiamento strano nei suoi confronti, Dawn decide di indagare autonomamente per scoprire cosa le stanno nascondendo; con l’aiuto di Spike ruba il diario con gli appunti del signor Giles, scoprendo dunque la verità sulle sue origini. A questo punto la ragazza scappa in ospedale dove incontra Ben, si confida con lui e gli rivela di essere la Chiave. Subito dopo Ben si trasforma in Glory, che però non ha memoria di ciò che è accaduto pochi minuti prima. Quando Buffy e gli altri trovano Dawn, dopo averla salvata la rassicura dicendole che lei è sua sorella: il loro sangue, il sangue dei Summers, è lo stesso.
15. The Body (5×16)
Quest’episodio è uno dei più toccanti dell’intera Serie, ma non credo di esagerare definendolo un vero e proprio capolavoro. In tutta questa puntata non vi è musica, proprio per aumentare la drammaticità della situazione.
Joyce muore inaspettatamente in seguito ad un aneurisma cerebrale, lasciando sconvolte non solo le sue figlie ma anche tutti gli Scoobies che ormai la consideravano come una madre. Anya, in modo particolare, nonostante sia secoli più grande di Joyce commuove tutti con un toccante monologo sul senso della morte.
Dawn si reca nell’obitorio per vedere sua madre, ma qui viene attaccata da un vampiro e Buffy riesce salvarla appena in tempo; l’episodio termina con le due Summers che osservano il corpo senza vita della loro madre.
Ma io non riesco a capire! Io non riesco a capire perché accadano certe cose. Come può essere? Era una cara persona e all’improvviso ne resta soltanto un corpo vuoto, e io non riesco assolutamente ad accettare il fatto che la morte sia una cosa definitiva. È stupido! È stupido essere mortali. E Xander piangeva, e non parlava. E a me è andato di traverso il frullato e pensavo “Joyce non potrà più bere un frullato di frutta”, mai più. O farsi due uova al tegamino o sbadigliare o spazzolarsi i capelli, mai più. E non c’è nessuno che mi spieghi come mai! (Anya)