Ognuno desidera essere padrone della propria vita, avere la facoltà di scegliere significa essere liberi. A Buffy questa opzione non è stata data, lei è la prescelta della sua generazione: colei che dovrà combattere il male. Buffy l’Ammazzavampiri è la serie tv che, creata da Joss Wheadon, ha enfatizzato l’immagine di donna coraggiosa e forte che forse solo un’altra eroina ha saputo riprendere. Eppure quella di Buffy è anche la storia di una ragazzina costretta a crescere troppo in fretta. Questa serie ci parla dell’importanza dell’amore e di come sia impossibile essere forti e coraggiosi se si è da soli. Ma qual è la miglior stagione di Buffy l’Ammazzavampiri?
Anche se si è consci dell’ineluttabilità del fato, ci si può trovare impreparati. Molti vorrebbero sfuggire al proprio destino, ma è tutto predisposto. Allora siamo senza speranza? Siamo burattini? No. i momenti cruciali arriveranno comunque, ciò che conta è come si reagirà, e quello a cui ognuno è destinato apparirà chiaro. Ve ne accorgerete…
Il Cantastorie 2×22
Conosciuto ai più anche come fortuna, il destino gioca la sua parte intrecciando vite ed eventi: crudele, casuale e cieco, muove i fili di ognuno essendo. Agisce allo stesso modo nella vita di Buffy, che fin dalla prima stagione trema all’ombra del Maestro e resterà scossa anche dopo averlo sconfitto. Lei era destinata a combatterlo e a morire, anche per pochi secondi. Quella di Buffy è una lotta costante che si ripete ancora e ancora perché così è stato deciso: combattere, salvare, morire, tornare per compiere tutto di nuovo. Un eterno ritorno. La sua vita è venduta alla sofferenza in cambio della serenità data al mondo.
Non ho scelto io di essere così
Buffy
Perdita, dolore, amore e forza si susseguono in un crescendo di emozioni specialmente nella terza stagione.
Sebbene possa sembrare una stagione di passaggio è in realtà fondamentale, perché ci mostra il cambiamento che si attua in Buffy alla fine della seconda stagione. Lei aveva lasciato Sunnydale, ormai certa di non poter più trovare felicità in questa città, lo stesso luogo in cui ha dovuto guardare in faccia il suo vero amore per poi piantargli una spada nel petto. Un addio che ha lasciato aperto uno squarcio nella sua anima che non può essere richiuso. Quel momento ha rappresentato per Buffy la perdita di una parte di sé.
Angel: Che altro ti è rimasto?
Buffy: me
Ha così capito di non poter o dover amare e di essere sola in questa avventura poiché lei è la cacciatrice. Ma è l’inizio della terza stagione che permette a Buffy di accettare amaramente il suo ruolo. Salvando Lily, una ragazza che era stata coinvolta in un affare losco di vampiri, torna da Los Angeles con la consapevolezza di non poter fuggire al fato.
Ma se da un lato Buffy sembra aver accettato di dover salvare il mondo, dall’altro avverte un forte senso di vuoto e di mancanza. Proverà molte sensazioni all’inizio di questa terza stagione, dovute ad Angel ma anche alla difficoltà di non riuscire a sanare il rapporto con Xander, Willow e sua madre Joyce. Buffy li aveva lasciati fuggendo via, ma cos’altro avrebbe dovuto fare? Non avrebbero capito perché per loro Angel era solo un vampiro sanguinario.
La miglior stagione di Buffy l’Ammazzavampiri è la terza poiché – prima di molte altre e più di altre – mostra la parte più distrutta ed esasperata della cacciatrice.
È la migliore perché le emozioni che ci fa provare derivano dall’assistere ai tentativi di Buffy di realizzare l’utopia di un mondo in cui lei può essere una assassina di notte e una normale ragazza felice di giorno. Questo è il passo successivo all’accettazione del suo destino: la ricerca di un’illusione. Lei ha ancora 16 anni e spera comunque di poter, un giorno, trovare una soluzione a questa sua vita tanto assurda.
Questo si evince specialmente quando, incredula e stremata, vedrà Angel riapparirle davanti agli occhi, vivo. Una seconda possibilità, magari. Nonostante ciò, per molto tempo terrà nascosto il vampiro ai suoi amici poiché lei sa che nei suoi confronti loro provano solo odio e non vedono ciò che lei ha visto: un ragazzo che cerca costantemente di redimersi, schiacciato dalle proprie colpe passate.
La redenzione è uno dei temi fondamentali in questa stagione di Buffy L’Ammazzavampiri e sia Angel che Buffy sono coinvolti. Sono entrambi tormentati per aver fatto l’uno del male all’altra, ma adesso possono provare a rimediare.
Cercano di essere amici, sapendo che la passione potrebbe gettarli in un nuovo vortice di disperazione. Cercano di essere ciechi e di provare a vivere una vita serena.
In questo Buffy ancora ci spera, così come molti sperano nel reboot della serie (di cui vi diamo gli ultimi aggiornamenti qui). Nonostante abbia accettato di dover compiere il suo dovere di salvatrice, ancora desidera di essere felice vivendo una vita apparentemente normale: un compromesso, un patto con il destino in cui potersi rifugiare quando il dolore è troppo.
Voi non siete amici. Non sarete mai amici. Vi amerete fino a quando il vostro amore non vi ucciderà, lotterete, vi azzannerete e vi odierete, fino all’ultimo minuto, ma non sarete mai amici.
Spike
Ma non è possibile. La realtà è dura e prima di lei è Angel a esserne consapevole. Loro non possono essere amici né amanti. Noi stessi, tristemente, veniamo messi davanti alla dura verità dal meschino e viscido sindaco Wilkins.
Tu sei immortale, lei no. Non è facile. Io sposai la mia Edna nel 1903 e sono stato con lei fino alla fine. Non era un bello spettacolo: rimbambita, piena di rughe, mi malediceva per la mia giovinezza. Non è stato un periodo felice. A parte il fatto che per ogni attimo di felicità ritornerai malvagio! Insomma, andiamo… che razza di vita le puoi offrire? Non vedo molti pic-nic all’aperto, vi vedo strisciare nell’ombra, nascondervi dal sole…
Sindaco Wilkins
Sono parole che, come dardi, li trafiggono e bloccano il respiro infrangendo la più piccola speranza. Ancora una volta il fato agisce e dà ai nostri due starcrossed lovers solo un ballo. Un ballo in cui potersi estraniare dal mondo ma nulla più. Una musica lenta li accompagna mentre si dicono addio e mentre vivono l’unico istante di normalità prima di tornare alla realtà. Il loro sentimento raggiunge il culmine, loro sono destinati ad amarsi per sempre, a difendersi a vicenda ma a anche a vivere lontani.
La terza stagione è la miglior stagione di Buffy l’Ammazzavampiri poiché è in questa che la nostra protagonista incontra il suo doppio: Faith.
Lei è il suo Mr Hyde che, inebriato dal potere, cerca di dominare la parte razionale, ovvero Buffy. L’una diventa il riflesso dell’altra, potranno agire insieme e Buffy per la prima volta dopo tanto tempo non si sentirà sola. Adesso con Faith ha finalmente qualcuno che come lei porta lo stesso fardello. Qualcuno che lei crede la capisca davvero.
Noi abbiamo il potere.
Faith
L’incontro con la nuova cacciatrice mostra a Buffy un diverso modo di vedere la sua missione, un modo per potersi divertire godendo del proprio potere e della propria forza. Ma quello che si realizza è solo una bomba ad orologeria che presto esploderà in un omicidio. Faith è per Buffy colei che la conduce su una strada ancora più oscura e sregolata, che fa perdere il punto di contatto con ciò che è realmente importante: proteggere, non uccidere. La loro è un’amicizia che non è destinata a durare poiché entrambe hanno il potere, entrambe ne sono consapevoli, ma è il modo in cui cercano di usarlo che le distingue. Questa distinzione porterà Faith alla gelosia, un sentimento che corrompe e che prende il sopravvento sul desiderio più genuino da cui in realtà deriva: essere accettati per come si è.
E tutti mi chiedono: perché non cerchi di somigliare a Buffy? ma nessuno chiede a te di assomigliare a me.
Faith, a malincuore, rappresenta il fallimento a cui Buffy sarebbe potuta giungere se non avesse fatto entrare nella sua vita figure come Willow o Xander.
Cuore e mente sono fondamentali per giungere alla verità, per cercare di capire la realtà e agire di conseguenza. Faith, invece, si è chiusa al mondo lasciando che solo il sindaco, con le sue promesse di potere e di falso affetto, la ghermisse portandola dalla sua parte per usarla a suo piacimento come arma. Faith è mossa solo e soltanto da passioni eccessive che le impediscono di essere lucida.
La terza stagione sarebbe dunque da considerare la migliore non perché sia la sola a mostrarci le difficoltà e le avventure pazzesche della protagonista, miste a una studiata ironia. No. Qui vediamo dipinto il quadro del primo vero addio che Buffy deve pronunciare, con un solo sguardo e neanche a parole. In questa stagione assistiamo allo scontro tra lei e Faith, tra Buffy e ciò che temeva di diventare sin dall’inizio: un’assassina che gode della propria forza.
In questa stagione la nostra protagonista inizia a crescere davvero: da questo momento in poi ci viene mostrata una vera cacciatrice. Inoltre è alla fine di questo arco narrativo che tutti gli studenti la riconosceranno come colei che li ha sempre salvati dai pericoli più assurdi. La terza stagione è la chiusura di un capitolo: l’adolescenza. Buffy da adesso, continuando a serbare il ricordo della ragazzina che era un tempo, cercherà di percorrere la sua strada sapendo che dovrà affrontare molte altre difficoltà.