Nata per la Warner Bros come rimpiazzo temporaneo per la soap opera Savannah, Buffy The Vampire Slayer non ha avuto il migliore degli esordi. Non tanto per colpa del budget basso della prima stagione quanto più per i numerosi dubbi generati dal titolo poco convincente, dallo stereotipo legato al mondo dei vampiri e dal ricordo dell’omonimo film del 1992. Ma, nonostante tutto questo, nel corso di sette stagioni Buffy è riuscita ad affermarsi e a conquistare l’amore di milioni di spettatori diventando così una delle serie tv più iconiche del mondo televisivo.
Dopo il flop della pellicola del ’92, Joss Whedon decide di non abbandonare l’idea della biondina che invece che morire nei primi cinque minuti del film horror è dotata di un potere che le permette di annientare qualsiasi mostro. Ed è così che per la prima volta nella storia dei prodotti orrorifici la figura che normalmente sarebbe stata considerata la più debole si dimostra essere invece la più forte.
Nonostante siano passati 23 anni dalla messa in onda del primissimo episodio di Buffy, questo gioiellino continua a essere tuttora decisamente attuale e impattante. La storia della carnefice di vampiri non solo ha cambiato il linguaggio televisivo ma ha anche influenzato numerose generazioni di spettatori attraverso i suoi personaggi sfaccettati, i dialoghi freschi e innovativi e il confronto con tematiche importanti che fino a quel momento non erano state esplorate nel mondo seriale.
Qui di seguito i 5 elementi chiave che hanno reso Buffy una serie iconica.
1) La freschezza dei personaggi e dei dialoghi
Grazie a un efficace mix di generi, in cui elementi comici si alternano a quelli drammatici e a situazioni apocalittiche, Whedon ha avuto la possibilità di creare personaggi dinamici, complessi e interessanti. Pur trovandosi in un mondo fatto di vampiri, demoni, magia e poteri sovrannaturali, i vari protagonisti risultano essere estremamente umani e reali grazie alle loro scelte, al loro percorso dall’adolescenza all’età adulta e ai loro errori che, per quanto gravi o imperdonabili, sono necessari e determinanti.
Attraverso una scrittura intelligente e consapevole, l’autore è riuscito a creare dialoghi brillanti e spassosi, ricchi di neologismi e di riferimenti alla pop culture che sono stati in grado di portare alla vita i personaggi e renderli non solo originali ma anche talmente autentici da permettere allo spettatore di immedesimarsi e riconoscersi in loro nelle situazioni più disparate: la perdita del primo amore, il coraggio di allontanarsi da relazioni e abitudini tossiche, il riconoscimento della propria forza e fragilità.