4) Una narrazione innovativa e rivoluzionaria
Nel corso di sette stagioni, si è creato un universo vibrante, innovativo e geniale che raggiunge il proprio apice in tre episodi che hanno inevitabilmente segnato la storia della televisione grazie alla loro originalità e potenza.
Hush è sicuramente uno dei fiori all’occhiello della quarta stagione e dell’intera serie (qui un approfondimento su questo capolavoro di Buffy). L’episodio si svolge quasi interamente senza dialoghi ma grazie alle immagini dal forte impatto, le colonna sonora azzeccata e la comunicazione muta fra i vari personaggi, Hush non solo funziona ma ci offre anche gli esseri più memorabili e più terrificanti di Buffy, i “Gentiluomini“.
Se la forza dell’episodio precedente sta nella mancanza dei dialoghi, quella di The Body sta nell’assordante assenza di musica. L’episodio affronta la morte di Joyce, madre di Buffy, e la devastazione causata da questa perdita. Nonostante i propri poteri e la propria forza, la protagonista è impotente di fronte alla malattia, un demone che purtroppo non può sconfiggere. L’assenza di musica, l’andamento lento, il senso di angoscia e oppressione e l’incredibile interpretazione di Sarah Michelle Gellar sono alcuni degli elementi che hanno reso questo episodio un capolavoro.
Con Once More with Feeling, Whedon ci regala invece uno degli episodi musical migliori di sempre attraverso storyline perfettamente intrecciate e numeri musicali memorabili. Non tutte le serie tv si prestano alla possibilità di introdurre il musical nel proprio percorso ma, grazie al contesto sovrannaturale di Buffy, questo episodio non solo funziona ma riesce anche a portare avanti la trama della sesta stagione.