La quarta stagione di Buffy the Vampire Slayer è forse quella che più ha lasciato perplesso il pubblico. Fin dal primo episodio ci siamo sentiti tutti alquanto disorientati, come anche la stessa Buffy, catapultata in un mondo più maturo e accademico dove tutti sembravano aver trovato un proprio ruolo, eccetto lei. Ma d’altronde anche Xander ha vissuto momenti di spaesamento e di sconforto, indeciso e incerto sul suo futuro. E così, con il liceo distrutto, il punto di ritrovo è venuto meno e tra i protagonisti abbiamo visto crescere sempre più la distanza, ci è parso che le cose fossero cambiate e che progressivamente si stessero allontanando. Ognuno è solo, chiuso in se stesso e schiacciato dalle pressioni del mondo adulto su cui affacciarsi, alla ricerca della propria identità. Perfino Giles è costretto a fare i conti con il cambiamento e con i propri obbiettivi.
Il finale però ha voluto proprio riunire il gruppo, grazie al potente uso di un simbolismo che da sempre caratterizza l’intera serie tv (siete sicuri di conoscere tutto su Buffy?). La loro unione è letterale: ognuno offre un pezzo fondamentale di se stesso, fondendo le loro anime per creare un guerriero indistruttibile capace di annientare anche il resistente Adam, una sorta di Frankestein crudele e acuto. Il rituale di congiunzione, che ha attinto all’energia della Prima Cacciatrice, ha sottolineato il ruolo di ognuno di loro. Simboleggia che ciò che rende Buffy speciale come Cacciatrice sono proprio i suoi amici.
La sua vocazione è solitaria: Buffy trova il potere nella singolarità ed è l’unica a dover convivere con la morte. Ma è nella scelta di appartenere a un gruppo e condividere il suo potere che trova la vera forza.
Xander: il Cuore
L’incantesimo stesso è un suggerimento di Xander: “Nessun problema, tutto ciò di cui abbiamo bisogno è Combo Buffy. Lei con la forza della Cacciatrice, la conoscenza plurilinguistica di Giles e il potere stregato di Willow.”
Non nomina se stesso. Questo perché non si sente necessario per la riuscita del piano e per la salvezza del mondo. Non ha abilità speciali, non ha poteri magici o conoscenze date da anni e anni di studio. Non ha nulla. E nella quarta stagione questo suo sentimento di inutilità esplode, rendendosi conto che tutti i suoi amici hanno uno scopo o qualcosa che li renda speciali. Lui è umano, l’unico normale in un groppo di sovraumani. Ma è proprio questo il punto: è umano. E per resistere e affrontare demoni e sofferenze ci vuole un grande cuore per non perdere se stessi e per sconfiggerli. Nell’episodio della prima stagione Nightmares, Xander è il primo ad affrontare la sua paura. È il cuore metaforico di Buffy, a simboleggiare il coraggio e la fiducia che offre. È più che un semplice aiutante, funge da custode dei sentimenti della protagonista. Si prende cura di lei, come se fosse parte di lui.
Willow: lo Spirito
Già nella quarta stagione di Buffy the Vampire Slayer vediamo che Willow è cambiata rispetto alla ragazzina timida e schiva che abbiamo conosciuto nei primi episodi.
E il suo percorso non è ancora concluso. Paure e insicurezze ancora albergano in lei, pronte a venire fuori nel momento meno opportuno per devastarla. Ma grazie alla magia Willow entra in contatto con nuovi aspetti di sé, con il suo vero io e con le sue incredibili capacità inesplorate. Si eleva, la sua assimilazione allo spirito rappresenta il pensiero mistico, immateriale e idealistico. D’altronde è l’anima vitale che tiene unito il gruppo, la sua essenza. Come testimonia il fatto che la Prima Cacciatrice nel successivo episodio raccoglie in sogno le parti di sé offerte durante il rituale: di Willow succhia via l’anima.
Giles: la Mente
La mente di Giles permette a Buffy di parlare in sumero e smantellare la tecnologia di Adam. Il ruolo di Giles però, in quanto mente, ha a che fare soprattutto con il suo ruolo di padre piuttosto che con il suo intelletto. Buffy si rivolge a Giles come fonte di saggezza e conoscenza, ma nella quarta stagione Buffy non sembra aver bisogno di lui allo stesso modo. Il professor Giles si sente messo da parte, rispecchiando i sentimenti che prova un genitore quando il figlio cresce. Ma nel momento della necessità non si sottrae mai ed è sempre in prima linea pronto ad aiutare la sua protetta. Il modo in cui la tratta, con rispetto e fiducia, riflette l’amore di un padre e la sua volontà di aggiungere la sua capacità alla quella della ragazza riflette una persona che comprende la vera natura del viaggio di Buffy e cosa può aggiungere ad esso.
Buffy: la Mano
Quando la prima Cacciatrice appare a Buffy, è una figura solitaria. La scelta della protagonista di fondersi con i suoi amici è un affronto alla tradizione antica, che postula che la “mano” debba essere priva di umanità. Buffy volta le spalle a questo assunto, rifiutando l’idea di un’identità omologata e vuota (qui le 10 volte in cui avremmo voluto essere lei).
In Buffy the Vampire Slayer si percepisce molto questo dualismo: il suo destino isolato, quasi disumano, e il suo desiderio di condividere questa realtà con i suoi amici.
La consapevolezza di essere unica e la certezza di non essere sola. E la costante presenza dei suoi compagni, pronti a offrire se stessi per rimanerle accanto, la aiuta a percorrere la via della Prescelta con maggiori risorse. E in questo finale, viene sottolineato questo aspetto: il rituale ha dimostrato che, a differenza di quelli che erano venuti prima di lei, Buffy non aveva bisogno di agire da sola.