Californication ci ha lasciato ormai da qualche anno. Hank Moody non fa più parte delle nostre vite seriali. La sua geniale sagacia, l’ironia e il cinismo hanno accompagnato un bel pezzo della nostra esistenza e ci hanno fatto dannare dietro quel caotico e imperscrutabile mondo rappresentato dai rapporti amorosi. Ci siamo riconosciuti un po’ tutti in Hank (o forse avremmo voluto), nella sua costante incapacità di dare una sferzata alla vita, di riconquistare definitivamente il suo unico grande amore, di non rimanere travolto dagli eventi. E abbiamo sofferto con lui, ci siamo tormentati per le sue scelte e abbiamo sperato nel lieto fine.
Ma a dirla tutta lo abbiamo anche e soprattutto invidiato (uomini, ci siam capiti): la sua capacità di risultare sempre un “manzo” dallo charme irresistibile e dalla risposta pronta ha rappresentato un modello per tutti noi. Proviamo allora ad andare dietro ad alcuni concetti che hanno reso grande Californication e dannatamente irresistibile il suo protagonista.
1) “La maggior parte degli uomini passa la vita senza trovare nessuno da amare veramente. Magari dicono di sì perché si sentono protagonisti di una commedia romantica, ma sono tutte cazzate.”
La vita, ci insegna Californication, è più complicata di una commedia romantica. A volte due persone che si amano semplicemente non riescono a trovarsi per le infinite colpe ed errori che si sovrappongono. É la vita che si mette in mezzo. Ma si può anche finire per non amare mai. Si può finire per guardarsi dietro e non scorgere nessun sentimento devastante. L’amore va accolto, va coltivato. Se non siamo pronti a esporci non possiamo aspettarci che l’amore cada dal cielo come in un film melenso di Serie B.