Dunque, cari amici, qui mi rivolgo a chi come me è ormai arrivato a quella soglia d’età in cui scopre che, quelli nati nel 2000, hanno 24 anni e non 15. Beh, chi si ricorda di questo cartone, nato proprio nei primi anni del 2000? Il protagonista è un bambino di 10 anni che possiede una capacità alquanto singolare. Il cartone è nato in Francia nel 2003 ed è stato distribuito sulla rete France 3 mentre in Italia approdò sulla Rai che, anni dopo, lo avrebbe anche riproposto intorno al 2010-2011. Ma rinfreschiamoci la memoria e vediamo a quale cartone della nostra infanzia mi sto riferendo .
Martin è un bambino di 10 anni che ogni mattina, appena sveglio, non veste i propri panni bensì quelli di qualcun altro. In che senso? Nel senso che ogni giorno, aperti gli occhi, cambia personalità, vita, aspetto e modo di fare, non sapendo assolutamente nulla di chi – o cosa – mai potrà diventare la mattina seguente. Un giorno si sveglia pirata, l’altro giorno pompiere, l’altro ancora un dragone e così via. Non è forse il sogno di ogni bambino? Forse sì, ma non è tutto oro ciò che luccica. Nella vita di Martin, tutto è mutevole, e ogni singolo giorno c’è una novità a cui fare fronte: ed è questo che rende la sua esistenza originale, frizzante e divertente, ma a volte anche impegnativa e sofferente.
Una cosa che però è sempre costante nella vita di Martin, sono Gromò e Roxane, i suoi due migliori amici. Di Roxane, in realtà, lui è follemente innamorato e, dobbiamo ammetterlo, Martin e Roxane, per chi ha visto il cartone, finiscono direttamente fra le prime ship della nostra vita. Eravamo piccoli, eppure abbiamo iniziato subito per loro. E ancora non avevamo visto nulla. Ve la ricordate poi quella puntata in cui Martin diventa un supereroe? Si sveglia come suo solito e scopre che quel giorno sarebbe dovuto essere un supereroe, tutto muscoli e coraggio. Con il suo bel mantello e la tutina, infatti, prende in braccio la bella Roxane e la fa volare per tutti i cieli della città, dopo averla salvata da mille pericoli. Suvvia, eravamo proprio lì davanti alla tv, convinti che anche noi avremmo presto trovato chi ci avrebbe salvato da pericoli inimmaginabili (la maestra delle elementari valeva come pericolo?). Tra l’altro, c’è da dire che – almeno per una volta nella vita di noi telespettatori – l’amore del protagonista, Martin Matin, è niente di meno che RICAMBIATO! Perché Roxane, dopo un lungo corteggiamento, dichiara anche lei il suo amore e, udite udite, tra i due ci scappò anche un bel tenero bacino. Ma insomma, che ne potete sapere di queste primissime, dolci e irresistibili ship? Ecco qui una bella foto per ricordare quell’esaltante momento.
Il piccolo personaggio di Martin, nato da penna francese, ha senza dubbio vestito i panni di chiunque, durante tutta la sua messa in onda; personaggi buoni e cattivi si sono infatti succeduti nella serie – che conta più di 100 episodi – tra risate e lacrime, senza mancare molto spesso di messaggi dalla profonda valenza simbolica. Di sicuro è stata una serie animata davvero di nicchia, ma c’è da dire che il piccolo Martin ci ha insegnato davvero molte cose: ci ha fatto capire innanzitutto quanto nella vita sia importante sfruttare le proprie potenzialità al meglio che si può, dando così maggiore valore a quello che si fa anziché – banalmente – chi si è. Non importa se alcuni giorni le difficoltà possano apparirti come insormontabili, l’importante è che tu ce la metta tutta per superarle! Martin Martin ci ha fatto soprattutto capire che nella vita non si è mai del tutto soli, c’è sempre qualcuno pronto ad aiutarti, se cerchi nel luogo giusto le persone giuste. Ce lo ha fatto capire nel linguaggio dei bambini: attraverso le metafore, i disegni, i mostri e le fate, ma ce lo ha fatto comprendere a pieno e, grazie anche a questo, siamo diventati più saggi. Ogni personaggio si è impegnato per donarli qualcosa che gli mancava il giorno prima, e passo dopo passo è arrivato a scoprire di più sulla vita e su lui stesso.
Ci siamo divertiti molto a ricordare insieme le avventure di Martin Matin e di sicuro ci ha portato alla mente ricordi felicissimi ma, la conclusione di quest’articolo nostalgico, non sarà poi così felice, anzi, vorrei lasciare aperta una questione che tanto scalda i cuori di molti telespettatori in questi ultimi anni:
Perché non si fanno più i cartoni di una volta?
Si badi bene, questa non è la solita frase ripetitiva della zietta fastidiosa, ma semplicemente un dato di fatto, oserei dire quasi innegabile. Comunque, questa vuole essere solamente una considerazione amara del fatto che, nonostante i cartoni di oggi abbiano molta presa sui bambini e insegnino loro tantissime cose importanti – a parlare, a contare, in maniera anche innovativa rispetto al passato – ho come l’impressione che si sia persa quella magia di un tempo, quell’atmosfera legata alle cose semplici, autentiche, senza fronzoli ed esagerazioni. Un amico, un bosco, un laghetto, anche la semplice cameretta di casa o le mura calde della casa della nonna. Insomma, che ci sia la sacrosanta e inimitabile dolcezza della semplicità.