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Ma quanto era bello Mirmo?

mirmo
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Mirmo Mirmo Mirmo zi-bang
per ogni cosa che fai
ti cacci sempre nei guai
che pasticcione!
Camilla per Fabrizio si sa
Ha il batticuore
e con il tuo aiuto sarà
un grande amore!

Correva l’anno 2005. E per la prima volta in assoluto Italia Uno trasmetteva l’anime Mirmo. Basta un nome, il testo della sigla e subito riecheggia nella mente la voce di Cristina D’Avena, mentre scorrono le immagini di Camilla, Fabrizio e tutti i piccoli paffuti folletti protagonisti e di tutti gli altri piccoli folletti che a turno facevano visita alla protagonista e ai suoi amici. Un tuffo nel passato. E rieccoci davanti alla tv a sognare di trovare anche noi presto un amico piccolo da portare sempre insieme a noi e che possa esaudire i nostri desideri più profondi.

Un anime e un manga dai buoni sentimenti, che sembrava una favola descritta in appena 172 episodi. Anche se di questi solo i primi 156 sono andati in onda su Italia Uno, mentre i restanti sono stati trasmessi su Hero. Non che sia una novità per Italia Uno, che sul più bello sospendeva la proiezione degli episodi, lasciando interi cartoni animati a metà o censurandoli al punto da stravolgerne il senso e la trama, così diversa dalla versione del manga in molti casi. Tanti di noi infatti non hanno mai saputo come si concludesse questo anime kodomo (cioè un prodotto, anime o manga che sia, indirizzato a un target di bambini).

Va detto comunque che tra l’anime e il manga ci sono diverse differenze. Soprattutto, nell’opera cartacea l’amore tra Camilla e Fabrizio viene trattato in modo molto più maturo, come il rapporto d’amicizia tra folletti e umani.

Mirmo (640×407)

Ma ricapitoliamo un attimo la trama.

Mirmo è il principe dei folletti, figlio di re Morumo e della regina Saria. Obbligato a sposare la principessa Rima, follemente innamorata di lui ma non ricambiata, il folletto si dà a una breve fuga. Viene così catapultato sulla Terra e gli viene assegnato il compito di esaudire il desiderio più profondo dalla liceale Camilla: fare in modo che il suo compagno Fabrizio si innamori di lei. All’inizio Mirmo non è molto contento e cerca di tirarsi indietro, ma ben presto inizia ad affezionarsi a Camilla e, data la goffaggine di lei che sembra attirare guai come una calamita, decide di impegnarsi per aiutarla e renderla felice. Molto presto altri folletti lo raggiungono sulla Terra. Prima tra tutti Rima stessa, che diviene la follettina di Fabrizio. Ma anche Yacky, rivale di Mirmo e folletto di Alessia (rivale in amore di Camilla) e anche Murmo, fratello minore del protagonista. Ben presto però la vita dei protagonisti viene sconvolta dall’arrivo della Banda Waroomo, folletti criminali intenzionati a spodestare il re e la regina e conquistare il regno.

Proprio a causa loro, in diversi episodi Camilla e Fabrizio vengono trasformati in fatine per poter aiutare i loro piccoli amici nel Regno dei 5 Elementi. E ricordo che quegli episodi avevano davvero un non so che di magico.

Ma come si conclude questo anime?

Nell’ultimo episodio, Camilla e Fabrizio si baciano: il compito di Mirmo è ormai concluso e dovrebbe lasciare la sua amica umana, la quale avrebbe presto perso ogni ricordo dei folletti. Il piccolo protagonista decide di sparire senza salutare, ma non volendo lasciare Camilla assume altre sembianze nel mondo degli umani. La ragazza, non trovando il piccolo protagonista da nessuna parte, chiede aiuto al re e la regina che confessano a Camilla che il protagonista ha assunto altre sembianze per poterle restare accanto. Alla fine, Camilla riconosce in Mirmo un piccolo coniglietto. E proprio quando ormai tutti i ricordi stanno per sparire, il piccolo recupera la magia e torna alla sua forma originale, promettendo di restare per sempre insieme. Nel manga inoltre, Mirmo e Rima si sposano felicemente.

mirmo (640x360)
Mirmo (640×360)

Mirmo è ovviamente un anime per bambini, con situazioni ricorrenti e lieto fine prevedibile. Ma è proprio per questo che lo ricordiamo con tanto affetto, perché racchiudeva quell’essenza fatata che solo gli anni dell’infanzia hanno con la stessa intensità. Non c’erano della vera malvagità, ma solo delle antipatie. Mentre l’amore e l’amicizia avevano la precedenza su tutto il resto. Questo cartone di Italia Uno ci ha fatto sognare di trovare in una tazza un piccolo amico che potesse aiutarci con i problemi della vita quotidiana e che ci sostenesse nei momenti belli come in quelli brutti. Senza contare la passione per i dolci, gelato e cioccolato, che facevano sempre venire una gran fame anche a noi, insieme alla voglia di dividere quegli spuntini insieme ai piccoli folletti.

Anche se forse non è tra gli anime più emblematici di Italia Uno o che hanno segnato l’infanzia di generazioni, Mirmo merita di essere ricordato proprio le sensazioni che riesce a trasmettere anche adesso che siamo cresciuti: i colori, la spensieratezza, l’amore e la speranza che si provano forti e puri quando si è piccoli travolgono lo spettatore in ogni puntata. E alla fine, anche noi come Camilla decidiamo di non crescere e dimenticare del tutto. Ma ci concediamo, almeno ogni tanto, di tornare con la mente a quei pomeriggi in compagni di Mirmo e Camilla.

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