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Ma quanto era bello Sinbad – La Leggenda dei Sette Mari?

Sinbad La Leggenda dei Sette Mari
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“Ho girato tutto il mondo, visto cose che nessun altro ha visto, ma nulla, nulla è paragonabile al mare aperto…”

Correva l’anno 2003. E per la prima volta in assoluto le sale cinematografiche proiettavano il film d’animazione Sinbad – La Leggenda dei Setti Mari. Basta un nome, una citazione e subito riecheggia nella mente la colonna sonora, con le musiche travolgenti di Harry Gregson-Williams, mentre scorrono le immagini Sinbad e della sua ciurma pronti a tutto per recuperare il famigerato Libro della Pace, che superano ostacoli con astuzia e lealtà. Un tuffo nel passato. E ci sentiamo di nuovo bambini, proiettati in quella magica e intrigante atmosfera. Di nuovo piccoli, affascinati dalla storia di un pirata disposto a tutto per mantenere la parola data, pronto anche a sfidare una dea.

Il protagonista è un giovane e carismatico pirata, Sinbad (che nella leggenda originale era originario di Baghdad e non della Grecia come in questa versione) alla ricerca dell’ultimo colpo per potersi ritirare dai suoi loschi traffici e godersi il meritato riposo sulle isole Fiji. Il suo obiettivo è proprio il famoso Libro della Pace, che la dea della discordia Eris ha chiesto al pirata come pegno per avergli salvato la vita, e che sta per esser trasportato a Siracusa dal caro amico d’infanzia di Sinbad, Proteo. I due hanno ormai intrapreso strade molto diverse, ma nonostante la distanza fisica e morale, il loro legame non si è mai affievolito. Durante il banchetto a palazzo, Proteo presenta a Sindab la sua promessa sposa: la principessa Marina, dalla quale Sinbad resta folgorato e dalla quale, viene persuaso a non rubare il libro. Sarà Eris stessa, dopo aver preso le sembienza del ladro, a rubare il manufatto in questione. Così, per impedire che scoppi una guerra e che Proteo venga ucciso al suo posto, Sinbad è costretto a intraprendere un viaggio che lo porterà fino ai confini del mondo e nel Tartaro, regno di Eris.

sinbad - la leggenda dei sette mari
Sinbad – La Leggenda dei Sette Mari (640×363)

Sinbad non riscosse grande successo quando uscì. Anzi, secondo alcuni è da considerarsi il peggior fallimento della DreamWorks. A mio avviso, questo cartone animato non è stato capito.

La storia è ben bilanciata. Fin dai primissimi minuti ci accolgono scene ricche d’azione che durante tutta la durata del cartone animato si alternano a momenti più tranquilli, che ci consentono di conoscere personalità e caratteristiche di ogni singolo personaggio. E ciascuno viene presentato attraverso le sue azioni, gli sguardi e soprattutto, i dialoghi. Questi ultimi risultano quasi filosofici, ponderando sulla natura umana, e mai banali.

La dea del caos, Eris, per quanto alla fine si faccia ingannare è in realtà un personaggio affascinante e un cattivo atipico. E lo stesso Sinbad in realtà non è un protagonista come tutti gli altri. Entrambi dovrebbero rappresentare il bene e il male, ma finisco per essere una perfetta rappresentazione dello Yin e lo Yang. Eris è la dea che del Tartaro ha fatto il suo regno, che prospera nel disordine, negli inganni. Ma infondo, anche dentro di lei c’è del bene. O almeno della neutralità. Ricordiamoci che le divinità in realtà, per gli antici greci, erano molto più simili agli uomini di quanto ci si aspetterebbe. E così, Eris non poteva essere solo pura malvagità.

“Sinbad, tu non ce l’hai un cuore, è questo che mi piace di te.”

Eris

E d’altra parte, Sinbad, non è del tutto buono. È un ladro, soffre di gelosia e di invidia, un bugiardo. Frutto lui stesso del caos di cui la dea si è nutrita e di cui si è approfittata, ha finito però per compiere un percorso di scoperta e crescita che ha finito per usare quelle stesse armi che ha da sempre fruttato per il male a fin di bene.
Due facce della stessa medaglia, ma al rovescio. Due personaggi affascinanti, la lotta di due menti che lavorano allo stesso modo, ma su fronti opposti.

Sinbad - La Leggenda dei Sette Mari (640x363)
Sinbad – La Leggenda dei Sette Mari (640×363)

Che dire poi di tutti i sentimenti che emergono durante la visione del cartone animato? Amicizia, onore, amore, vergogna.

La consapevolezza di non essere mai abbastanza e la voglia improvvisa di dimostrare che dietro l’apparenza c’è tanto altro. Il desiderio di cambiare per essere finalmente abbastanza per qualcuno. E scoprire che per la persona giusta non bisogna cambiare poi così tanto, perché è disposta ad accettare anche i difetti.
Anche il rapporto che unisce Sinbad e Proteo ha un ruolo centrale. Quest’ultimo, nonostante fosse deluso dall’amico e non ne condividesse lo stile di vita, non ha mai messo in dubbio il buon cuore e che questi sarebbe corso a salvarlo. Dettagli se poi Sinbad ci ha pensato due volte prima di intraprendere un viaggio potenzialmente mortale! La cosa importante è che sia arrivato in tempo per salvargli la vita e mantenere la parola.

Questo film d’animazione DreamWorks ha in realtà tanto da offrire: spunti di riflessione, avventure mozzafiato e gag esilaranti. Se non avete mai visto Sinbad – La Leggenda dei Sette Mari, o se l’avete amato da bambini e oggi non lo ricordate più, tornate a solcare i mari alla volta del Tartato con questo ladro, Marina e la sua ciurma. Scoprirete un cartone completamente diverso, emozionante e anche profondo.

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