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La spiegazione del finale di Che fine ha fatto Sara?

Che fine ha fatto Sara?
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Attenzione: l’articolo, chiaramente, contiene spoiler sul finale di Che fine ha fatto Sara?

Che fine ha fatto Sara? È la domanda cardine della serie messicana, divisa in tre stagioni, che ha letteralmente tenuto il pubblico con il fiato sospeso nel momento dell’uscita. La risposta all’interrogativo, però, è tutt’altro che semplice. Da subito ci siamo chiesti: Sara Guzman è viva o morta? Nella prima stagione sembrerebbe quasi certa la sua scomparsa, il pubblico assiste all’incidente in paracadute e scopre che suo fratello Alex è in carcere perché sospettato del suo omicidio. Così le domande nella nostra mente si affollano: chi ha tagliato le cime del paracadute? Sarà stata donna Mariana, gelosa del fatto che Sara avesse conquistato i suoi due (e no, il numero non è una svista) uomini? Sarà stata, invece, Marifer che si è sentita abbandonata dalla sua migliore amica? O Nicandro a cui la ragazza ha manomesso i freni della moto? Con il progredire delle puntate assistiamo a delle intricate trame farmaceutiche segrete, finché ci arriva un pugno dritto nello stomaco: Sara non è morta, è “solo” intrappolata in un centro medico dove sarebbe vittima di esperimenti. La situazione quindi è totalmente stravolta: non siamo più di fronte a un caso di omicidio bensì a uno di persona scomparsa. La terza stagione prende il via, infatti, dall’apertura della bara della ragazza, chiaramente vuota. Speriamo, quindi, che Sara possa essere ancora viva e che, finalmente, Alex potrebbe trovare la pace riabbracciandola. Ma poi scopriamo che la ragazza, che non muore nell’incidente con il paracadute, viene rapita in quell’occasione e chiusa in un ospedale psichiatrico in cui ora non c’è traccia di lei. Quindi, è inevitabile che sia comunque morta, siamo al punto di partenza. Abbiamo fantasticato e inventato teorie per più di venti puntate su chi potesse averla uccisa senza sapere che a uccidere Sara è Sara (anche qui non è svista). Ci spieghiamo meglio: nell’ultima stagione veniamo a conoscenza del progetto Medusa, uno studio portato avanti da Reinaldo, amico di vecchia data di César Lazcano e padre di Nicandro. Lo studio ha l’obbiettivo, a detta del fondatore, di “curare” omosessuali e schizofrenici. È intuibile il motivo per cui sia stata scelta proprio Sara come cavia da laboratorio: la ragazza presentava sintomi di malattia mentale, come il padre naturale, e farla sparire a seguito del grave incidente facendo credere a tutti che fosse morta non avrebbe destato sospetti. Non è l’unica, però, a essere stata intrappolata nel progetto Medusa: nella stessa struttura Reinaldo tiene prigioniera sua figlia Daniela perché omosessuale e, negli ultimi episodi su richiesta di donna Mariana, anche Chema per la stessa motivazione.

Quindi, come finisce Che fine ha fatto Sara?

Che fine ha fatto Sara?

Abbiamo già spoilerato che Sara Guzman è nel centro Medusa dove viene rinchiusa e torturata per anni, anni in cui dà alla luce Lucia, la figlia avuta con César (nemmeno qui avete letto male). Lucia viene sottratta alla madre molto presto: questa e altre sevizie portano la ragazza al punto di rottura. Così assistiamo al suicidio di Sara che, con un coltello da macellaio, si pugnala all’addome. Quindi almeno la risposta alla domanda del titolo è stata data: Sara è morta. Ma perché si è suicidata? Non solo per le torture subite ma anche per rendere vano il lavoro di Reinaldo e Nicandro, in modo che non ottenessero il risultato sperato.
A questo punto, archiviata la questione più urgente, ci siamo chiesti non solo quale relazione ci fosse tra schizofrenia e omosessualità ma anche quale fosse la fantomatica cura di cui parlava Reinaldo e ci siamo resi conto di una cosa fondamentale: la serie non dà nessuna risposta in merito e affronta i temi citati solo come escamotage per giustificare le azioni di quello che non possiamo nemmeno definire medico. Almeno sappiamo che Reinaldo e Nicandro hanno ciò che meritano. Alex, infatti, si sporca davvero le mani commettendo due omicidi, senza remore, scoperta la verità su Sara. Così in un primo momento uccide Nicandro a sangue freddo poi, armato fino ai denti, decide di fare irruzione nella struttura del progetto Medusa. A noi non sembra una buona idea, ma il ragazzo vuole vendetta a tutti i costi essendo letteralmente accecato dalla rabbia. È un Alex diverso, visibilmente sconvolto, che uccide qualsiasi persona si metta tra lui e il suo obbiettivo: Reinaldo. Nell’impresa non è solo: con lui ci sono la sua ragazza Eliza Lazcano che, capendo di non riuscire a fermarlo decide di assecondarlo, e Rodolfo. Ai due fratelli viene assegnato il compito di ammanettare e sorvegliare gli ostaggi mentre il ragazzo avrebbe messo sottosopra tutta la struttura pur di arrivare a vendicarsi del medico. Alex riesce a catturare Reinaldo e, nonostante quest’ultimo lo implori di risparmiargli la vita con la promessa di raccontargli di sua sorella, Alex impassibile decide comunque di andare avanti con il suo piano. Proprio in quei momenti alla festa si aggiunge un improbabile César Lazcano di ritorno dopo la fuga, perché al verde, che cerca di salvare la vita del suo vecchio amico medico ricordando al giovane, da dietro un vetro, che la vendetta lo porterà nuovamente in prigione. Ma Alex non sente ragioni e decide di friggere letteralmente il dottore collegandolo a una macchina elettrica con il voltaggio al massimo.

Ma la puntata, ahi noi, non è finita. Nel trambusto, anche Chema e Daniela, figlia di Reinaldo, riescono a scappare e a raggiungere dopo molti gli sforzi i fratelli Lazcano accampati nella hall.
Ovviamente, Eliza e Rodolfo si distraggono alla vista Chema e danno le spalle ai prigionieri. Uno di loro si libera e, prima che gli altri possano intervenire, spara a Rodolfo ferendolo a morte.
Assistiamo agli ultimi momenti di vita del figlio maggiore di César, momenti in cui immagina Sara che lo accoglie a braccia aperte. Ma l’immagine che ha di Sara è semplicemente quella di Lucia che si avvicina per dargli un bacio sulla fronte. A dirla tutta, la scena è un po’ strana e no sense. Non è l’unica, Che fine ha fatto Sara? ci ha già abituati a momenti come quello descritto, ma questa è un’altra storia che, se avete guardato la serie, non ha bisogno di spiegazioni.

E César? César fa una scelta che, inizialmente e solo inizialmente, non sembra appartenergli: all’arrivo della polizia si prende la colpa di tutto: dall’omicidio realmente commesso di Abel Martinez alla frittura di Reinaldo. Sembrerebbe che il padre dell’anno, quello che non ha mai trattato bene i figli e che ha mandato ingiustamente in prigione Alex per metà della sua vita, voglia farsi perdonare. Mentre viene trascinato via, ammanettato, ha una richiesta per il giovane Guzman: “Prenditi cura di mia figlia”. Quindi, il personaggio che non ci saremmo mai aspettati potesse redimersi, a quanto pare non solo avrebbe salvato il giovane da un altro giretto in carcere, ma sembrerebbe abbia fatto ammenda per una vita di ingiustizie e azioni deplorevoli. Lo crediamo senza secondi fini per qualche minuto, poi scopriamo che César Lazcano è sempre e comunque César Lazcano: l’uomo che non fa mai niente per niente. Infatti, il prigioniero ha un tumore al pancreas e un’aspettativa di vita di due mesi. Non sappiamo se e quando morirà perché la serie si conclude con i dolori lancinanti che lo perseguitano in carcere.
Le ultime inquadrature si soffermano su Alex, Eliza, Lucia e Chema finalmente liberi che camminano insieme alla luce del sole dopo aver mostrato agli agenti le tombe di tutte le vittime dell’assurdo progetto e aver dato una degna sepoltura a Sara.

Parla Valenzuela, il creatore di Che fine ha fatto Sara?

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Onestamente, ora che la serie si è conclusa, dobbiamo ammettere che nessuno avrebbe scommesso sul suicidio della protagonista, motivo per cui il sito Tudum, partner di Netflix, ha intervistato José Chascas Valenzuela, il creatore della serie. Alle domande sul finale di stagione, sulla possibilità che fosse stato cambiato in corsa, l’intervistato dichiara: Sapevo esattamente come e perché è morta Sara, anche prima di scrivere il primo episodio per la prima stagione. Perché l’unico modo per scrivere una serie di questo tipo, in cui la storia è frammentata e i pezzi del puzzle sono dappertutto, è tenere a mente l’immagine del puzzle completo prima di romperlo”.

A proposito di César, per stessa ammissione dell’autore, nella sua testa era già ben delineata anche l’evoluzione di questo personaggio su cui abbiamo delle riserve: parliamo di un uomo che non ha esitato a trattare male i suoi figli, a tradire sua moglie, ad avere relazioni con le compagne di suo figlio Rodolfo e a uccidere. Ma dobbiamo ammettere che, nonostante si sacrifichi perché malato, decide effettivamente di scontare la pena al posto di Alex, quindi lo vediamo quasi trasformato nell’ultima stagione, capace di aiutare e di sacrificarsi per lo stesso ragazzo che anni prima aveva incastrato per omicidio. “Avevo bisogno che César iniziasse davvero male e poi avesse molto con cui lavorare nelle tre stagioni e spostasse l’ago della bilancia dal male assoluto della prima stagione alla redenzione finale. Doveva ancora pagare i suoi crimini”. L’unico cambiamento rispetto al piano iniziale riguarda la morte di Rodolfo. Il giovane, infatti, secondo la prima bozza, sarebbe dovuto morire nella penultima stagione, ma così il suo arco narrativo non si sarebbe concluso. Rodolfo, morendo nell’ultimo episodio si sacrifica per Lucia, la figlia di Sara, e si redime per non aver salvato Alex.

Arriviamo al succo dell’intervista con la domanda sul suicidio della protagonista. Anche qui Valenzuela dichiara di aver avuto un’idea ben precisa. Inspiratosi all’opera teatrale Fuenteovejuna di Lope de Vega in cui un gruppo di abitanti uccide un leader militare e si prende la colpa collettiva, il produttore ha voluto comunicare la stessa morale nella serie: Una delle cose che volevo affermare nella terza stagione era che Sara alla fine è stata uccisa da tutti. È stata uccisa da Reinaldo nella sua ossessione di sperimentarla, ma è stata uccisa anche dalla famiglia Lazcano, dagli abusi di César, dal tradimento della sua amica Marifer, dall’indolenza di sua madre che non è stata in grado di aiutarla in tempo. Alla fine, l’hanno uccisa tutti”. Infatti Sara, nel momento in cui sta per pugnalarsi, dice chiaramente a Reinaldo “L’unica cosa di cui hai bisogno sono io”. Secondo il creatore questo “È stato il suo ultimo atto per separarsi da quel dolore che il mondo intero le stava causando”. Un finale indubbiamente tragico che si contrappone, tuttavia, alla speranza della vita che continua incentrata sulla nuova famiglia formata dalla coppia Alex-Eliza, Chema e Lucia.

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