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In un mondo parallelo, a che casa di Harry Potter apparterrebbero i personaggi di Chilling Adventures of Sabrina?

Chilling Adventures of Sabrina
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Cosa succederebbe se i personaggi delle nostre serie tv facessero parte del mondo di Harry Potter? Che ruolo avrebbero e, soprattutto, in quale casa verrebbero collocati? Sono le domande che danno origine a questa rubrica in cui, attraverso un pretesto, si apre un piccolo scorcio sulla loro vita a Hogwarts. Tenendo conto della timeline di Harry Potter, delle varie serie tv e dell’età dei personaggi e cercando di essere il più fedele possibile ai due prodotti, il quarto capitolo fa entrare in questo magico (multi)universo i protagonisti di Chilling Adventures of Sabrina, attraverso la scelta di Sabrina sul firmare o meno il Libro della Bestia.

Ambrose sentì sbattere la porta con forza. Sabrina doveva essere appena rientrata da Hogwarts per le vacanze di Natale. Sobbalzò quando quel suono colpì le sue orecchie, un po’ perché l’ora era tarda e si era addormentato, un po’ perché fu davvero potente. La ragazza non doveva essere molto contenta e il motivo poteva essere solo uno: il Battesimo Oscuro. Sarebbe dovuto avvenire per il suo sedicesimo compleanno la notte di Halloween, tuttavia fu posticipato. D’altronde, non poteva lasciare la scuola a due mesi dall’inizio delle lezioni e senza un valido motivo. E il Battesimo Oscuro non lo era, almeno non agli occhi del mondo magico. Ce n’era già stata troppa di oscurità, non ne volevano altra, ma, finché il tutto rimaneva tra le loro mura, non potevano condannare la congrega di Greendale.

Le sue Zie lo stavano preparando da mesi, non vedevano l’ora che Sabrina firmasse il Libro della Bestia. La giovane, però, non aveva lo stesso entusiasmo.

Ambrose udì i passi della cugina salire le scale. Pochi minuti e avrebbe spalancato la porta della camera e si sarebbe buttata sul letto come se fosse di sua proprietà. E così avvenne. A dispetto di quel che gli era sembrato, però, Sabrina era felicissima. L’ultima lezione prima delle vacanze era stata tenuta da Harry Potter in persona, che aveva mostrato alla classe l’evocazione di un Patronus, come aveva fatto in gioventù con l’Esercito di Silente: a Sabrina pareva quasi di farne parte. Il suo cervo poi era bellissimo e lei sognava di riuscire a produrre il proprio personalissimo Patronus un giorno. Voleva il gatto però, come il suo Salem, simbolo di libertà, indipendenza, empatia, mistero.

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Harry Potter e Sabrina

Ambrose poteva capire quell’emozione, anche lui era rimasto spiazzato quando aveva incontrato Harry Potter. Un vero Grifondoro come lui non poteva mai essere. Del resto, erano altre le caratteristiche che lo contraddistinguevano, come lo stesso Cappello Parlante gli disse: “Mmmmm Ambrose Spellman… sei un tipetto interessante. Di astuzia ne hai da vendere, certo l’egoismo non ti manca e questo potrebbe condurti in Serpeverde”.

Ambrose sorrise perché non gli dispiaceva come opzione, in fondo Zelda ne era una degna esponente. Non poteva essere altrimenti: dedita al suo Signore Oscuro, era una donna fredda, arrogante, che si metteva sempre al primo posto, estremamente astuta, ambiziosa e calcolatrice. La sua mente la usava per scalare le gerarchie della Chiesa della Notte, ma anche per tirare fuori dai guai le persone che amava. Perché, da buona Serpeverde, la lealtà verso la famiglia la definiva e nulla la fermava se doveva proteggerla. Ambrose sarebbe stato felice di onorare così Zelda, ma il Cappello non aveva ancora finito con lui.

“Ti piacerebbe vero? Se mi dici che vuoi andare lì, ti ci potrei anche mettere… ma sappiamo entrambi che il tuo intelletto così acuto, la tua voglia costante di imparare e di condividere quella conoscenza con il mondo intero ti portano verso una e una sola casa: CORVONERO!”.

Niente da fare, il Cappello aveva ragione ancora una volta. Infatti, fu la sua ossessione per la conoscenza, tipica dei Corvonero, a convincerlo a far saltare in aria il Vaticano senza nemmeno considerare se fosse un bene o un male. E Sabrina andava da lui non solo perché si fidava ciecamente, ma perché sapeva quanto apprezzasse la conoscenza. Era uno dei pochi a cui poteva esporre i suoi dubbi su tutto, soprattutto il Battesimo, senza che venisse giudicata: infatti gli occhi di Zelda quando aveva solo minimamente provato a parlare divennero pietrificatori e mortali come quelli di un basilisco.

Lo smistamento di Ambrose di Chilling Adventures of Sabrina

Doveva davvero firmare quel dannato libro? Non poteva finire di studiare assieme ai suoi amici? In fondo le mancavano solo due stupidissimi anni. Da Hogwarts erano passati così tanti maghi potenti: Merlino era una vera e propria leggenda, così come Albus Silente e Harry Potter. La sua storia era ben nota e Sabrina percepiva di avere tanto in comune con la sua versione più giovane, quel Prescelto diviso tra due mondi e diventato l’ossessione di un Signore Oscuro. Tuttavia, per quanto si sentisse vicina a Harry, i suoi modelli erano altri. Da uno degli scaffali di Ambrose, stracolmo di volumi di ogni genere, prese il libro che li raffigurava e iniziò a sfogliarlo, ammirando Morgana, le sorelle Halliwell, Ginny Weasley, Buffy Summers e Willow Rosenberg, Arya Stark e, soprattutto, il suo idolo Hermione Granger.

Era quello il libro che Sabrina avrebbe firmato senza pensarci due volte.

Si buttò nuovamente sul letto di Ambrose, sospirando malinconicamente. I suoi pensieri andarono a quel primo giorno a Hogwarts, quando lo Smistamento le provocò una delle emozioni più belle della sua vita.

Sapeva che cosa sarebbe successo e non aveva paura di dove il Cappello l’avrebbe collocata, a differenza di Harvey, Roz e Theo. Anche se aveva spiegato loro il procedimento diverse volte, quel giorno la tensione la fece da padrone per i tre. Il primo di loro a essere smistato fu Harvey, non un lavoro difficile per il Cappello che trovò quasi subito la sua collocazione: “Attento, fedele, apprezzi il fair play e la pazienza al di sopra del coraggio, gran lavoratore e ti feriscono le ingiustizie. Hai già indovinato? No? Ok, te lo dico io: TASSOROSSO!”. Si accomodò accanto a Teddy Lupin, felice di aver ottenuto il posto perfetto per lui, seppur Grifondoro fosse il suo sogno nascosto. Beh, era un po’ il sogno di tutti in realtà.

Proprio lì, invece, finì inaspettatamente Theo, al tempo Susie.

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Lo smistamento dei personaggi di Chilling Adventures of Sabrina

Un po’ come successe a Neville Paciock, soltanto dopo fu chiaro del perché il Cappello avesse preso quella decisione. Sebbene spesso venisse preso di mira dai Serpeverde, Theo combatteva i suoi bulli a testa alta, con quel coraggio tipico di Grifondoro, rimanendo sempre fedele ai suoi principi. Inoltre, guardarlo provare a entrare nella squadra di Quidditch nonostante le scarse probabilità di riuscita fu una grande lezione. Roz, invece, era una Corvonero nata: intelligente e coraggiosa, non aveva paura di affrontare figure autorevoli per ciò che era giusto. A differenza di Harvey, che aveva reagito al segreto di Sabrina sulla Chiesa della Notte in maniera istintiva, Roz l’aveva accettato, anche se con qualche dubbio, dopo averlo valutato e capito logicamente, come faceva per ogni cosa.

Invece, quando fu il suo turno, Sabrina avanzò sicura di sé verso il Cappello. Era stato appena smistato James Potter e finì in Grifondoro, per la contentezza della casa. Se si fossero aggiudicati anche una Spellman, avrebbero messo un’importante ipoteca sulla Coppa. In effetti, era l’unica che non aveva avuto un componente della famiglia di Sabrina, dato che Ambrose fu Corvonero, Zelda Serpeverde e Hilda Tassorosso. Quest’ultima, infatti, era l’emblema della sua casa: cercava sempre di guidare Sabrina sulla strada della lealtà e della gentilezza e, anche se non era la più coraggiosa o la più astuta, si poteva sempre trovare un piatto di biscotti sulla sua tavola e un abbraccio sincero tra le sue braccia. Nel periodo in cui venne scomunicata dalla Chiesa della Notte, divenne pure un’ottima insegnante di Pozioni a Hogwarts, anche se non durò molto.

Il Cappello fu dunque posto sulla testa di Sabrina e iniziò a parlare.

“Sabrina Spellman, ti aspettavo con ansia. Sei una delle streghe più interessanti da smistare, potresti essere collocata dovunque…”

“Beh, Cap, non ti resta che scegliere una casa. Ma sento di doverti avvertire, questo è quello che sono.” disse Sabrina mentre apriva la sua mente, sorridendo in maniera compiaciuta. Anche il Cappello sorrise, la sfida era accettata.

Hilda di Chilling Adventures of Sabrina come insegnante di Pozioni

“Abbiamo un bel caratterino qui, determinazione senza fine e trasudi un’ambizione che ti divora dall’interno, una lealtà sfrenata verso le persone che ami. Sei consapevole di quello che sei, ma non del potere che hai… Serpeverde potrebbe aiutarti tantissimo in questo”

“E allora mettimi lì, del resto posso scegliere di avere paura dei miei poteri, o posso usarli, e se Serpeverde può aiutarmi, così sia”. La sicurezza di Sabrina era spiazzante anche per il Cappello.

“No mia cara, perché, anche se Serpeverde è molto presente in te, non sei destinata lì: il tuo coraggio ti porterà a sfidare molte cose nella tua vita, persino le tue fondamenta più sicure, solo perché è giusto, ma la tua testardaggine e la tua spericolatezza ti porteranno a non tener conto delle regole, a non pensare, a rischiare tutto, pure te stessa. Sai che ha queste caratteristiche? Harry Potter. Ecco perché la tua casa è: GRIFONDORO!”

Si ricordava ancora perfettamente la conversazione con il Cappello Parlante e quelle parole le fecero capire finalmente che cosa fare. Il suo sguardo deciso spaventò Ambrose perché aveva capito la decisione della cugina. Non sapeva se fermarla o lasciarla andare, ma non ebbe il tempo di pensare e lui non poteva seguirla a causa dei suoi arresti domiciliari. Sabrina andò nel bosco, là dove il Battesimo Oscuro sarebbe presto iniziato. Le sue Zie erano lì, la sua intera congrega la stava aspettando. C’erano pure tre streghe che frequentavano Hogwarts con lei, tutte delle Serpeverde con i fiocchi: Prudence, Agatha e Dorcas. Soprattutto la prima ne incarnava i tratti, con la sua intolleranza tipica dei Mangiamorte, la sua ambizione, il suo egoismo e la costante ricerca di approvazione del padre Serpeverde, Blackwood. Draco Malfoy si era reincarnato in lei, come scherzava sempre Sabrina con i suoi amici.

Tutti gli occhi si girarono verso la giovane strega Spellman, la congrega pendeva dalle sue labbra. Era pronta a dare il suo verdetto.

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Le Sepreverdi Prudence, Agatha e Dorcas di Chilling Adventures of Sabrina

“Voi vorreste che segnassi il mio nome su questo libro, vendessi la mia anima a un uomo e mi sottomettessi a lui… perché questa è la tradizione, perché è questo che insegnano alle donne, giusto? Beh, non è il mio stile. Voglio libertà e potere, voglio il meglio di due mondi senza dover rinunciare a uno di quelli. Sono Sabrina Spellman e di questo nome ne vado fiera. Non firmerò… e nessuna dovrebbe più farlo”.

Il suo discorso fu così scioccante che, se non se ne fosse andata, la Congrega l’avrebbe forzata a compiere il Battesimo. Mai nessuno aveva osato sfidare il Signore Oscuro, mai nessuno aveva rifiutato di dargli la sua anima. Poteva vedere la rabbia negli occhi delle Streghe e degli Stregoni, la paura e lo sgomento per ciò che aveva appena fatto. Le parole non le avrebbero fatto cambiare idea e mai avrebbe accettato di sua volontà di firmare quel libro. Corse via senza dare a nessuno il tempo di replicare e si nascose nel suo posto preferito della foresta. C’era già qualcuno però, appoggiato a un albero: era un ragazzo di Hogwarts. E aveva il sorriso più seducente che avesse mai visto.

Spellman, bellissimo discorso. Sei una ribelle, è così che mi piacciono le streghe”

“Sei Nick, giusto?” Sabrina lo aveva riconosciuto, del resto tutte le ragazze sbavavano per il bel tenebroso di Hogwarts. Tutte, tranne Sabrina. “Giusto per essere chiari, ho un ragazzo. E anche se fosse, credi sia una buona idea? Tra una Grifondoro e un Serpeverde?”

E la grande, temeraria Sabrina Spellman si farà fermare da questi piccoli dettagli? Non ti facevo una Grifondoro così conservatrice, del resto prima non mi sembravi così impaurita”

Sabrina capiva perfettamente le intenzioni di Nick, eppure non riusciva a resistere a quel richiamo. La sfida era lanciata. Quello fu l’inizio di tutto e, per una volta, fu felice di essersi sbagliata.

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