ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler su Christian 2×03/2×04, le ultime due puntate della serie Sky andate in onda venerdì e disponibili su NOW!!
Come si aggiustano le cose rotte? C’è un modo per riparare le utopie danneggiate? È possibile offrire agli spazi angusti uno spiraglio da cui far passare aria nuova? I delicati equilibri che tengono insieme le diverse anime della Città-Palazzo, alla periferia di Roma est, rischiano di frantumarsi alla prima occasione di scontro. Dominare il caos è faticoso. Combinare la diversità, padroneggiare il disordine, trovare una sintesi in mezzo al trambusto, è il destino dei leader. O dei tiranni. Christian 2×03/2×04 ci porta dentro l’utopia coatta del santo picchiatore, esplora quello spazio libero che non è libertà, perché libertà è partecipazione. Città-Palazzo funziona come uno Stato a sé, una monarchia monca che si governa con la forza. O con l’inventiva. Il vuoto di potere che si è aperto dopo la morte di Lino è un terreno di conquista. Un trono vacante è più pericoloso di un trono occupato da un tiranno. Perché, nello scompiglio che segue la capitolazione di un re, non esistono più regole né dogmi: il più forte si prende la Città. La serie Sky Original si è ripresentata al pubblico con un marcato accento crime, reso però più intrigante dalla portata delle riflessioni morali che la trama suggerisce episodio dopo episodio. Christian non è una banale sovrapposizione di faide e lotte tra bande rivali che si consumano nella periferia, lontano dalle luci del centro città.
Questa serie è un racconto mistico che si arricchisce di spunti e che offre punti di vista diversi sul senso del destino e sul fine ultimo dell’esistenza.
In Christian 2×03/2×04 ci sono predestinati, angeli e santi. Ma ogni personaggio altro non è se non una pedina nelle mani di forze sovrannaturali che gestiscono dall’alto il destino degli uomini. La contrapposizione tra il Biondo (Giulio Beranek) e la Nera (Laura Morante) riflette ovviamente l’antinomia tra Bene e Male, l’opposizione tra forze positive e le espressioni del maligno, sebbene riconoscere cosa sia l’una e cosa sia l’altra non è così immediato. L’automatismo mentale che ci porta a dividere subito i personaggi in buoni e cattivi in Christian si inceppa, si inibisce, è ostacolato da uno sviluppo narrativo che ci porta a soppesare le sfumature, a soffermarci sulla sovrapposizione dei diversi livelli. È proprio questo uno degli aspetti più interessanti della serie Sky: la trama è incastonata in un contesto filosofico più ampio, le tinte fumettistiche che caratterizzano la sceneggiatura sono rese più rarefatte dall’innesto di una materia che ha molto più a che fare con il teologico e il soprannaturale che con il mondo dei supereroi. Essere delle pedine nelle mani di forze più grandi significa smarrire il senso del libero arbitrio e affidarsi all’ineluttabilità del fato. Eppure, le cose non sono comunque così semplici. Christian sta provando ad autodeterminarsi come leader. Il suo regno inaugura un tempo nuovo, di forte discontinuità rispetto al passato.
Ascesa e caduta di un’utopia sono gli estremi entro cui inquadrare Christian 2×03/2×04.
Il personaggio interpretato da Edoardo Pesce prova a reinventarsi re, frugando tra le sue aspirazioni migliori. Città-Palazzo è un regno nel quale la droga viene bruciata, data alle fiamme. Non si spaccia più nel grosso quartiere alla periferia di Roma, dove le bande rivali si contendevano la piazza per pochi spiccioli. Lo stop allo spaccio crea però dei problemi di sussistenza alla comunità. Il flusso di denaro illegale che sosteneva gli abitanti di Città-Palazzo viene all’improvviso meno, per cui spetta a Christian trovare una soluzione alternativa per garantire alla sua comunità sicurezza e tranquillità economica. Davide convince l’amico predestinato a volare fino in Marocco per accettare la proposta di un malavitoso siciliano che, in cambio di un miracolo per il padre malato, è disposto a pagare una cifra astronomica. Christian, Davide e Rachele escono per la prima volta dai confini angusti della periferia romana per perdersi nelle distese desolate dell’Africa settentrionale, tre disgraziati disposti a mercificare miracoli per una causa giusta. Solo che Christian decide di scegliere, memore dell’illuminazione del libero arbitrio: il pover’uomo in coma in uno scantinato del Marocco non merita di essere salvato. Il potere di compiere miracoli è un dono e non va sprecato, né mercanteggiato.
Da grandi poteri derivano comunque grandi responsabilità, come tutte le storie di supereroi ci hanno sempre insegnato dalla notte dei tempi.
Il santo picchiatore torna a Città-Palazzo senza un euro in tasca, ma, scavando tra le sue doti di predestinato, riesce a tirar fuori una nuova hero skill: come Gesù moltiplicava i pani e i pesci, Christian riesce a moltiplicare gioielli e monili. Così nel giro di qualche mese, Città-Palazzo diventa effettivamente il regno nuovo che il suo leader aveva in mente, uno spazio libero in cui ciascuno trova il suo posto. Una sorta di Comune socialista, l’isola che non c’è che cantava Bennato. L’utopia coatta si è materializzata in tutta la sua chimerica grandezza, convincendo anche i più recalcitranti a credere nella possibilità di un presente migliore. Ma dove alligna la speranza, basta insinuare il dubbio. Un’ombra, un’esitazione, una punta di inquietudine. Matteo (Claudio Santamaria) è entrato a Città-Palazzo per obbedire al disegno della Nera e, quindi, per sbaragliare l’ordine, per creare scompiglio, per seminare discordia. Facendo leva sui sette vizi capitali, Matteo prova ad alimentare i dissidi e ad attendere con pazienza uno strappo, il passo falso che potrebbe compromettere ogni cosa. Anche le migliori utopie possono essere contaminate e, per quanto ci si impegni ad aggiustare le cose rotte, ci sono fenditure che non possono essere riparate.
L’alba di una nuova era sta già lasciando il posto alla caduta rovinosa di tutto ciò che Christian ha cercato di edificare con pazienza.
Il finale di Christian 2×03/2×04 ci proietta verso un epilogo che potrebbe aprirsi a qualsiasi possibilità. La legge morale e il cielo stellato non ci fanno più paura. Il male si serve del bene come strumento per offrire al mondo la possibilità di sganciarsi dai dogmi assoluti e dalle verità indiscusse imposte dall’alto. Il bene ricorre invece al male necessario per riaffermare se stesso e il proprio dominio sugli uomini. Ma, in questa sottile contrapposizione, dove si nasconde la giustizia? Gli episodi della prossima settimana ci chiariranno quale sarà lo sviluppo di questa seconda stagione di Christian. Una seconda stagione che ci conferma in toto le ottime premesse della prima. La serie tv Sky è davvero un gioiellino del nostro panorama seriale. La complessità delle tematiche trattate si incastra alla perfezione con la semplicità dei personaggi e dell’ambiente nel quale sono inseriti. Riflessioni filosofiche di un certo spessore maturano in un contesto ironico che rimesta nel registro comico molte delle sue migliori trovate. In Christian 2×03/2×04 vengono approfondite le intenzioni dei personaggi e ampio spazio viene dedicato a Esther (Camilla Filippi), l’outsider che stringe un legame particolare e intenso con Matteo e che potrebbe avere un ruolo non irrilevante nei prossimi due episodi.
Come verranno sciolti tutti i nodi nelle puntate della settimana prossima? Abbiamo ancora qualche giorno per fantasticare su quello che potrebbe essere il finale di Christian 2. Per il quale, ci duole ammetterlo, sei episodi sembrano essere davvero pochi considerando l’ottimo appeal della serie.