Si è appena conclusa l’attesissima celebrazione della 95ª edizione degli Academy Awards e, soprattutto, quella dei Golden Raspberry Awards, meglio noti come Razzie Awards. Quest’ultimi precedono infatti di un solo giorno l’assegnazione dei premi Oscar e celebrano i peggiori attori, sceneggiatori, registi e film della stagione cinematografica precedente, rappresentando quindi i gemelli cattivi dei più prestigiosi premi del cinema mondiale. Il parodistico evento è stato fondato dal giornalista statunitense John J. B. Wilson nel 1981 e, nonostante la dichiarata natura goliardica dei premi lamponi d’oro, non sono poche le polemiche sollevate ogni anno dagli anti-oscar. Le più recenti riguardano la nomination come peggior attrice alla dodicenne Ryan Keira Armstrong (poi ritirata con annesse scuse), o la doppia candidatura ai Razzie di Tom Hanks per il suo ruolo in Elvis, film in lizza anche per gli Oscar con ben 8 nomination. Le due categorie di premi infatti raramente coincidono, seppur non siano mancate negli anni alcune eclatanti eccezioni di attori che hanno portato a casa entrambe le statuette; un esempio lampante è rappresentato dalla splendida Sandra Bullock, che nel 2010 si è aggiudicata un Razzie come peggiore attrice per A proposito di Steve e il giorno seguente un Oscar come migliore attrice per il suo ruolo in The Blind Side. Ancor più sorprendenti sono stati però i casi di attori nominati agli Oscar e ai Razzie per lo stesso ruolo, come avvenuto nel 2021 a Glenn Close, candidata contemporaneamente ai due opposti awards per il suo ruolo in Elegia Americana, uno tra i film più controversi presenti su Netflix.
Glenn Close non è stata l’unica eccezione nella storia degli ambitissimi premi cinematografici; in ben tre occasioni infatti la performance di un attore è valsa contemporaneamente sia una nomination agli Oscar che una ai Razzie.
1) James Coco (Solo quando rido)
Il film del 1981 Solo quando rido (Only When I Laugh) segue le vicende di Georgia Hines (Marsha Mason), un’ex attrice alcolizzata che riesce a riabilitarsi dopo un lungo periodo di cura. La vita sembra procedere finalmente nel modo giusto per Georgia, soprattutto grazie alla vicinanza dei suoi due amici di sempre Toby (Joan Hackett) e Jimmy (James Coco), fino a che la proposta ricevuta da un commediografo di tornare a recitare rischia di farla ricadere nel tunnel dell’alcol.
Tutti e tre gli attori protagonisti hanno ottenuto quell’anno una candidatura agli Oscar per i rispettivi ruoli; tuttavia James Coco è stato l’unico a guadagnarsi anche la nomination ai Razzie per quella stessa performance nei panni di Jimmy, poiché la sua rappresentazione del protagonista gay della vicenda è apparsa un po’ troppo sopra le righe. James Coco è stato il primo e l’unico attore uomo ad aver ricevuto una candidatura sia agli Oscar che ai Razzie per lo stesso ruolo nella storia dei due eventi. Li ha persi però entrambi non aggiudicandosi né il primo né il secondo, vinti rispettivamente da John Gielgud (Oscar come migliore attore non protagonista nel film Arthur) e da Steve Forrest (Razzie come peggior attore non protagonista nel film Mommie Dearest).
2) Amy Irving (Yentl)
Tratto dal racconto Yentl The Yeshiva Boy dello scrittore ebreo polacco Isaac Bashevis Singer, il film del 1983 Yentl vanta di diversi primati, tra cui la candidatura sia agli Oscar che ai Razzie per lo stesso ruolo della sua attrice non protagonista Amy Irving.
Yentl è la storia di una donna ebrea aschenazita interpretata da Barbra Streisand (anche regista del film), costretta a travestirsi da uomo per poter andare a scuola. Questo scambio di genere provoca diversi malintesi e un triangolo amoroso socialmente inaccettabile; Yentl è infatti costretta a sposare la giovane donna Hadass (Amy Irving) che non ama. La protagonista decide quindi di rivelare la propria identità all’uomo di cui si innamora nonché ex fidanzato di Hadass.
Il film ottiene una serie di candidature ai Golden Globes e agli Oscar e, in particolare, Barbra Streisand ottiene il primato di essere la prima donna ad aggiudicarsi un Golden Globe come miglior regista, vinto da allora solo da altre due donne: Chloé Zhao nel 2021 e Jane Champion nel 2022. Il film ha però ottenuto anche tre nomination ai Razzie per la peggior colonna sonora, peggior attrice protagonista e peggior attrice non protagonista. La performance di Amy Irving nei panni di Hadass giudicata non all’altezza per i Razzie, è valsa tuttavia una nomination agli Oscar alla giovane attrice che, così come James Coco, non è però riuscita a vincere nessuno dei due premi.
3) Glenn Close (Elegia Americana)
Il film del 2020 Elegia Americana tratto dall’omonimo libro di memorie di J.D. Vance è stato pesantemente stroncato dalla critica statunitense che l’ha definito il peggior lavoro di sempre del suo regista Ron Howard. Buona parte dei critici ha tuttavia elogiato le performance delle sue due interpreti principali Amy Adams e Glenn Close, seppur quest’ultima abbia ottenuto per lo stesso ruolo anche una nomination ai Razzie Awards a distanza di quasi quarant’anni dalla volta in cui Amy Irving si era ritrovata in lizza per entrambi i premi.
Il film segue le vicende di J.D, ex marine e studente di giurisprudenza a Yale costretto a tornare nel suo paese d’origine nel sud dell’Ohio a causa di un problema familiare. Qui vi ritrova le complesse dinamiche della sua famiglia appalachiana dalla quale era volontariamente scappato anni prima, in particolare il difficile rapporto che ha con sua madre Bev (Amy Adams) in lotta con la dipendenza. Per arrivare ad accettare le sue origini, il protagonista affronta un viaggio interiore aiutato da sua nonna Mamaw (Glenn Close).
La pesantissima stroncatura del film è dovuta alla rappresentazione dannosamente stereotipata che ne viene fuori della comunità degli Appalachi, giudicata irrispettosa già ai tempi dell’uscita del libro. Per alcuni, la rappresentazione della matriarca Mamaw sarebbe addirittura caricaturale, tanto da valere all’attrice del legal drama Damages una candidatura ai Razzie come peggior attrice non protagonista. Di opinione opposta è invece l’Academy, che quell’anno ha ritenuto la performance di Glenn il pilastro che ha tenuto in piedi il film. L’ambitissima statuetta è stata tuttavia aggiudicata da Youn Yuh-jung per il suo ruolo nel film Minari, mentre il Razzie per la stessa categoria è andato all’attrice e modella Maddie Zigler. Neanche Glenn Close è dunque riuscita nell’impresa di portarsi a casa i due opposti riconoscimenti.