Quando Disney annunciò Oceania 2, le aspettative erano altissime: il primo capitolo, uscito nel 2016, aveva rivoluzionato il panorama dei film d’animazione con una protagonista forte, una trama originale e un’immersione autentica nella cultura polinesiana. A otto anni di distanza, il sequel cerca di replicare quella magia. Però, pur offrendo uno spettacolo visivamente magnifico e momenti di grande intrattenimento, manca di quell’originalità che aveva reso Oceania un classico moderno e amato da grandi e piccini (puoi recuperare qui il primo capitolo).
La storia si svolge anni dopo il primo film e ritrova Moana nel ruolo di leader della sua comunità. Sebbene il nuovo viaggio presenti sfide diverse e introduca nuovi personaggi, la struttura narrativa segue un percorso molto simile: una minaccia soprannaturale, un viaggio oltre l’orizzonte e il ritrovamento del coraggio interiore. Non mancano momenti di tenerezza e scene comiche, soprattutto grazie al ritorno di Maui e agli adorabili Kakamora, ma la sensazione è quella di un déjà vu costante. Visivamente, il film è un trionfo. L’animazione si spinge oltre i limiti del primo capitolo, regalando scenari mozzafiato e un’attenzione maniacale ai dettagli. Tuttavia, la mancanza di un forte elemento innovativo fa sì che Oceania 2 sembri più un’estensione priva di contenuto del suo predecessore, che una storia a sé. Per i fan del primo capitolo, il sequel è un ritorno gradito ma non sorprendente, un viaggio piacevole in acque conosciute.
Il ritorno di Moana
In Oceania 2 ritroviamo una Moana ormai cresciuta e rispettata come leader della sua comunità sull’isola di Motunui. La giovane protagonista, che nel primo film aveva dimostrato coraggio e intraprendenza affrontando l’oceano, è ora una guida saggia e amata dal suo popolo. Tuttavia, una nuova minaccia incombe: una tempesta maledetta, causata da Nalo, minaccia di distruggere l’isola e tutto ciò che Moana ha costruito. Questo evento catastrofico diventa il punto di partenza per un nuovo viaggio epico, in cui Moana, spinta dal senso di responsabilità verso il suo popolo, decide di avventurarsi ancora una volta oltre l’orizzonte. In questa nuova avventura, Moana non è sola. Ad accompagnarla c’è Maui, il semi-dio mutaforma interpretato da Dwayne Johnson, il cui ritorno aggiunge umorismo e dinamismo alla storia. Lungo il percorso, Moana intraprende una missione per trovare l’isola perduta di Motufetu, dove spera di spezzare la maledizione e salvare il suo popolo.
Un punto centrale della trama è l’incontro con Mantagi, una dea dell’oltretomba temibile e affascinante, che si erge come l’antagonista principale. Sebbene il personaggio sia ricco di potenzialità e dotato di una caratterizzazione interessante, il film le dedica meno spazio di quanto ci si aspetterebbe, spostando l’attenzione su elementi più leggeri, come i Kakamora. Questi ultimi, con il loro spirito comico e le loro gag slapstick, aggiungono momenti di leggerezza che potrebbero piacere ai più piccoli, ma rischiano a tratti di distrarre dal cuore della narrazione (sapevi che, a proposito di personaggi bizzarri, esiste un sito d’incontri a tema Disney).
Oceania 2: brilla, ma non convince a pieno
Come ogni grande produzione Disney, Oceania 2 brilla per una qualità tecnica e visiva di altissimo livello. L’animazione è un vero capolavoro, con scenari mozzafiato che catturano la bellezza e la vastità dell’oceano. I dettagli delle onde, del cielo e delle isole sono resi con una maestria senza precedenti, alzando ulteriormente l’asticella per i film d’animazione. La colonna sonora, pur non riuscendo a eguagliare l’impatto delle iconiche canzoni del primo film come How Far I’ll Go, riesce comunque a regalare brani emozionanti e coinvolgenti, grazie anche alla combinazione tra sonorità polinesiane autentiche e arrangiamenti moderni.
Tra le nuove canzoni spicca il pezzo principale di Moana, un inno al coraggio e alla leadership che richiama tematicamente How Far I’ll Go, ma con un tono più maturo e riflessivo. Maui ha di nuovo il suo momento di gloria con una canzone divertente e piena di autoironia, che riprende il suo stile irriverente e conquista facilmente gli spettatori. Tuttavia, alcune tracce rischiano di sembrare troppo simili a quelle del primo film, dando l’impressione che manchi un vero slancio innovativo.
Un altro punto di forza è la protagonista
Moana è rimasta un personaggio carismatico e determinato, simbolo di forza e leadership. Il suo sviluppo come guida della comunità aggiunge profondità al suo arco narrativo, rendendo il film un racconto di crescita e responsabilità (non perderti le 10 migliori colonne sonore Disney). Anche il ritorno di Maui e il loro rapporto dinamico rappresentano un elemento vincente, combinando umorismo e momenti di sincera complicità. Tuttavia, il film soffre di una narrazione prevedibile e fin troppo simile al primo capitolo. Sebbene la missione e gli antagonisti siano nuovi, la struttura della trama non introduce elementi davvero sorprendenti. Inoltre, la caratterizzazione della dea Mantagi, potenziale villain di grande impatto, viene sacrificata a favore di sequenze più leggere e comiche, come quelle con i Kakamora. Questo sbilanciamento rischia di ridurre il coinvolgimento emotivo e l’epicità complessiva, rendendo il sequel meno memorabile rispetto all’originale.
Oceania 2 diverte i piccoli, ma non stupisce gli adulti
Uno degli aspetti più apprezzabili di Oceania 2 è l’attenzione riservata ai personaggi secondari, che arricchiscono la narrazione con sfumature emotive e tocchi di leggerezza. Tra le nuove aggiunte spicca Simea, la giovane sorellina di Moana, il cui entusiasmo contagioso e spirito avventuroso portano una ventata di freschezza alla trama. Simea non solo rafforza il legame familiare della protagonista, ma diventa anche un simbolo delle nuove generazioni che guardano al futuro senza dimenticare il passato. Tornano anche i vecchi amici, come il maialino Pua e il gallo Heihei, amatissimi dal pubblico del primo film. Le loro gag slapstick continuano a strappare risate, soprattutto ai più piccoli, mantenendo il tono leggero del film nei momenti più seri (ecco i 10 peggiori film Disney di sempre, secondo IMDb).
Oceania 2, come detto, è un’esperienza visivamente affascinante. Tuttavia, per gli spettatori più attenti, il film rischia di sembrare un déjà vu. La trama, pur arricchita da nuove tematiche e personaggi, segue schemi narrativi fin troppo simili al primo capitolo, mancando di quel senso di scoperta che aveva reso l’originale così coinvolgente. Nonostante ciò, resta una piacevole visione per staccare dalla routine quotidiana e immergersi in un mondo magico, che solo la Disney può creare. Noi vi lasciamo con i 15 migliori easter egg dei film Disney.