ATTENZIONE: questo articolo contiene SPOILER sulla terza stagione di Cobra Kai.
Il 2021 è iniziato portando con sé una delle serie più attese dell’anno, la cui uscita è stata addirittura anticipata per permettere al pubblico di guardarla senza problemi dal proprio divano. Il 1 gennaio è infatti stata rilasciata da Netflix la terza stagione di Cobra Kai (qui trovate la nostra recensione). Tra alti e bassi, tra momenti di nostalgia e sguardi al passato dei personaggi, questa serie nata per YouTube Premium ha riconfermato il proprio successo, dimostrando di aver catturato il pubblico di tutte le età e di averlo tenuto incollato allo schermo in un ossessivo binge watching per tutti e 10 gli episodi che compongono la terza stagione.
Tuttavia, nonostante i suoi notevoli punti di forza e nonostante tutti gli elementi chiave che ne hanno fatto un successo mondiale, anche questa stagione non è stata esente da punti deboli e ha dimostrato di essere, ancora una volta, un prodotto semplice e senza troppe pretese.
Ma analizziamo insieme ciò che non ha funzionato nella terza stagione di Cobra Kai.
La 2×10 si era conclusa con una rissa a scuola che ha lasciato il pubblico con l’amaro in bocca, e ora ci troviamo di fronte alle conseguenze dell’accaduto.
Miguel (Xolo Maridueña) è in coma e John Kreese, l’immortale Martin Kove, ha definitivamente preso il controllo del Cobra Kai, portando avanti la sua ricerca dei migliori combattenti e spingendo al limite i propri allievi, anche a costo di cancellare la loro umanità. Johnny Lawrence, però, assalito dai sensi di colpa e dall’affetto quasi paterno che prova nei confronti del suo primo allievo Diaz, cerca in tutti i modi di rimediare ai propri errori e gli sta accanto fino a quando, per fortuna, non si sveglia dal coma.
A questo punto, come avevamo già intuito dal trailer della stagione, ha inizio la riabilitazione di Miguel in stile “Johnny”, che con un percorso fin troppo accelerato riprende a camminare quasi come se nulla fosse accaduto, dopo che l’incidente aveva rischiato di fargli perdere l’uso delle gambe. Per quanto la sua riabilitazione lampo sia stata necessaria per dare prova della determinazione e della crescita del suo personaggio, forse questa avrebbe dovuto richiedere un po’ più di tempo o avrebbe dovuto essere rappresentata in modo un po’ più graduale.
La ripresa rapida di Miguel non è però l’unico punto debole di questa stagione di Cobra Kai.
Tanto per ristabilire i collegamenti con la seconda stagione, anche nella 3×10, poco prima della fine, assistiamo a un’altra rissa davvero improbabile, che ristabilisce il livello di una semplice commedia. Come se le autorità a Los Angeles non esistessero e come se fosse possibile entrare nelle proprietà private e mettere tutto a soqquadro senza conseguenze, il Cobra Kai irrompe a casa LaRusso, per dare il via a una lotta a colpi di karate con gli allievi del Miyagi-Do e dell’Eagle Fang Karate (il nuovo dojo creato da Johnny).
Dopo una serie di colpi e di mobili rotti, di cazzotti e di vetri infranti, come se non bastasse abbiamo l’improvviso cambiamento di Falco che, vedendo il suo vecchio migliore amico Demetri venire maltrattato dai suoi stessi compagni di dojo, decide di prendere le sue difese e combattere insieme a lui (dopo che nelle puntate precedenti era stato lui stesso a rompergli un braccio). Ci aspettavamo un cambiamento di questo personaggio, che aveva assolutamente bisogno di redenzione, ma forse andava concesso più spazio alla sua evoluzione, così che non sembrasse completamente incoerente con tutte le azioni che aveva compiuto fino a un minuto prima di fare il suo ingresso con aria strafottente in quella casa.
C’è ancora qualcosa che possiamo dire sull’andamento di questa terza stagione.
A parte il nostalgico sguardo al passato che ci offre sia con il viaggio di Daniel a Okinawa e la lettura delle bellissime parole del maestro Miyagi, sia con la vita difficile di un personaggio come John Kreese, utile per comprendere al meglio le sue azioni, la stagione di Cobra Kai appena rilasciata da Netflix procede in modo un po’ più piatto rispetto alle due precedenti.
Lo sviluppo della trama rallenta e si fa più scontato e prevedibile, rendendo evidente che lo scopo di questi episodi è prepararci a qualcosa di più grande, al prossimo torneo dell’All Valley che presumibilmente avrà luogo nella quarta stagione e nel quale, finalmente, Daniel e Johnny uniranno le forze contro il vero nemico del karate e dei suoi principi, il sensei Kreese.