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Come Vendere Droga Online (In Fretta) insegna davvero qualcosa sul marketing online?

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Partendo dall’assunto che la storia alla quale si è ispirata la serie tv Come Vendere Droga Online (In Fretta) è vera (sì, anche io sono rimasta scioccata quando l’ho scoperto), non tutto ciò che ci viene mostrato corrisponde fedelmente ai fatti verificatisi.

Nonostante ciò, la trasposizione seriale racconta più o meno fedelmente un mondo che da anni ormai frutta, se sfruttato in modo corretto (e quindi no, non vi sto invitando a vendere droga online), ingenti somme di denaro. Per chi non lo sapesse, il digital marketing è quell’attività che utilizza tecnologie digitali online come computer desktop, telefoni cellulari e altri media e piattaforme digitali per promuovere prodotti e servizi. E quale altro metodo potrebbe essere più efficace oggi che viviamo attaccati h24 ai nostri dispositivi?

Ma Come Vendere Droga Online (In Fretta) cosa ci insegna di vero?

Partendo dal presupposto che troppo non ci possiamo addentrare in un’analisi accurata, visto il prodotto di vendita oggetto della serie, possiamo iniziare spiegando qualcosa di più sul misterioso mondo del “Deep Web”, che ha reso di fatto possibile e indisturbata la creazione di MyDrugs (il sito dove Moritz e Lenny vendevano droga indisturbati).

Il mondo oscuro del Deep Web

Come vendere droga online (in fretta)

Il Deep Web, per chi non lo conoscesse, è quella parte di Internet nascosta ai grandi motori di ricerca nella quale si trova di tutto: dalle discussioni filosofiche, ai siti trattanti argomenti terrificanti, passando per attività criminali e perversioni pericolose. Quel luogo in cui, appunto, purtroppo si possono trovare siti atti a vendere prodotti illegali, come accade con MyDrugs nella serie.

Nella realtà, fino a qualche mese fa, chiunque avesse avuto bisogno di merce illegale o di contrabbando, avrebbe trovato senza alcun problema un negozio elettronico in grado di soddisfare le sue necessità: droga, armi, picchiatori, documenti falsi (brividi eh?). Per non parlare della disarmante semplicità con cui venivano elargiti tali servizi, con tanto di assistenza online e sistemi di pagamento sicuri (ricorderete che nella terza stagione vengono introdotti anche i bitcoin, ma ne parleremo più avanti).

Oggi le cose sono un po’ diverse, i negozi specializzati in droghe e altri beni o servizi illegali sono, ovviamente, al primo posto della lista delle indagini da parte delle polizie di mezzo mondo a cui si affiancano spesso agenzie governative. Questo è possibile già vederlo nella serie, anche se sembra tutto molto meno “spaventoso” di quanto lo sia in realtà.

Come cerca di mostrarci Come Vendere Droga Online (In Fretta) si tratta di una sorta di gioco tra guardie e ladri, che segue più o meno un copione consolidato: il negozio apre i battenti, serve migliaia di clienti inclusi alcuni infiltrati delle forze dell’ordine, quest’ultime raccolgono le prove necessarie a muoversi, prendono possesso del server che gestisce il negozio e se sono fortunate arrestano il gestore e chiudono il sito. Ma questo non è mai servito a fermarli totalmente. Infatti, come ci mostrano Lenny e Moritz, nel giro di poco tempo un altro negozio online è pronto a prendere il posto del precedente e grazie a un rapido passaparola i clienti sanno dove dirigersi.

Dal Darknet allo scoperto

Come vendere droga online (in fretta)

Nella serie, i due soci in affari aprono inizialmente la loro attività nel darknet proprio per non dare nell’occhio, ma successivamente si rendono conto che esportare il loro dominio sul web avrebbe fruttato loro molti più soldi di quanti ne stessero guadagnando nel mercato nero.

Chiaramente, proprio per ricollegarci al discorso di prima, oggi per fortuna risulterebbe più difficile sopravvivere così a lungo sul “mercato visibile”, rispetto a quello quasi invisibile del Darknet. Probabilmente i due colleghi sarebbero stati scoperti alla velocità della luce.

Il vero protagonista, poi, è stato scovato non attraverso il sito, ma attraverso la parte più reale e tangibile: le spedizioni.

Il meccanismo perfetto di ordini-spedizioni-pagamenti crollò per un piccolo errore che Max (il vero Moritz) commise nel gestire i pacchi da dover indirizzare ai suoi clienti. L’allora 18enne, infatti, era solito spedire i suoi pacchetti principalmente nei paesi di lingua tedesca, ma alcune spedizioni arrivavano fino in Indonesia, a volte con le poste, altre volte con stazioni di ritiro automatiche o cassette postali e, per gli ordini più grandi, con spedizioni tracciate.

Furono degli errori commessi proprio nelle spedizioni che portarono la polizia a insospettirsi. I traffici di droga si erano moltiplicati nel giro di due anni e le autorità erano in cerca di coloro che riuscivano a gestire questo enorme giro di affari illegale. Fu così che trovarono un pacco che non tornò al destinatario, ma che trovarono in un centro di smistamento postale: una volta aperto scoprirono il bottino. Si presentarono con mandati di perquisizione in varie zone della Germania e in poco tempo scovarono la tana di Maximilian, decretando la fine di Shiny Flakes (MyDrugs).

Come Vendere Droga Online (In Fretta) e il Bitcoin

La serie ha il merito di smentire il fatto che il Bitcoin possa essere anonimo, spiegandone il funzionamento. 

Ma partiamo dalle basi: cos’è il Bitcoin?  

È una criptovaluta, un sistema di pagamento valutario internazionale creato nel 2009 da un anonimo inventore, noto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto.

In Come Vendere Droga Online (In Fretta), si passa dalle prime stagioni in cui venivano utilizzati diversi metodi di pagamento, tra cui il Bitcoin, fino alla seconda stagione in cui appunto resta solo questa crypto-valuta. La seconda stagione si apre con Moritz e Lenny, ai quali si è aggiunto Dan, che interrogandosi su come riscattare i propri bitcoin cercano metodi per convertire il “denaro”.

La voglia di utilizzare i soldi per fare i fighetti a scuola (Dan vuole comprare un’auto) e per pagarsi le cure (Lenny) sono la motivazione che gli fa spremere le meningi per cercare un modo per convertire i Bitcoin senza essere rintracciati.

Dan, il bello della scuola, utilizza una carta di credito con logo Bitcoin e si affida a Kira, che invece utilizza un mixer per nascondere transazioni e dividere i bitcoin. Detto in parole povere: un lungo percorso per convertirli in euro sul conto corrente della banca dei tre ragazzi. Banca, per altro, gestita dalla mamma di Dan.

Ma ha funzionato? Il risultato è che la carta di Dan finisce stracciata perché, a detta di Moritz e Lenny, è tracciabile (ed è esattamente così). Kira dunque usa un metodo alternativo, installa ransomware nei cellulari delle malcapitate vittime che si agganciano a reti wi-fi aperte. A loro chiede un pagamento in Bitcoin pari a circa 1.000 euro.

Insomma, il Bitcoin in questa serie tv è raccontato come uno strumento per comprare droga e pagare riscatti. Il suo ideatore mai avrebbe pensato a questo utilizzo, poiché probabilmente l’invenzione nasceva come semplice sistema di pagamento decentralizzato.

Ma tiriamo le somme. Come Vendere Droga Online (In Fretta) insegna davvero qualcosa sul marketing online?

Sì, ma il suo lato oscuro.

Di fatto, essendo ispirata a una storia vera, Come Vendere Droga Online (In Fretta) rappresenta più o meno fedelmente ciò che è successo veramente al protagonista. Togliendo i vari sensazionalismi presenti nella narrazione, tutto ciò che è apparso fin da subito “esagerato”, la serie ci mostra in maniera leggera e ironica l’uso pericoloso del Dark Web e tenta di spiegare, seppur per scopi sbagliati, uno dei pagamenti più menzionati del XXI secolo: il Bitcoin.

Ps: non prendete spunto, non siete intelligenti come Moritz, e anche se lo foste avete visto quale sarebbe l’inevitabile risultato.

Pps: no seriamente, non prendete spunto.

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