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Quanto corre in fretta Come vendere droga online (in fretta)

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369 minuti è la durata complessiva di Come vendere droga online (in fretta), la serie tedesca uscita un po’ in sordina su Netflix nel 2019. Sono poco più di sei ore, una mezza giornata di lavoro, un lungo viaggio in treno, una mattinata di scuola, una sola notte insonne. La serie ideata da Philipp Käßbohrer e Matthias Murmann corre, galoppa, si consuma prima della batteria del cellulare. In attesa della terza parte, su Netflix sono disponibili i primi dodici episodi, sei per stagione. Si tratta di puntate brevi, una mezz’oretta scarsa l’una. Una serie “one bite”, da un boccone, creata apposta per il binge watching.

Moritz Zimmermann è un nerd sfigato di un liceo tedesco qualsiasi. Uno bravo con i computer, ma una frana in tutte le altre cose della vita. Maglioncino col collo alto, capelli spettinati, viso pallido, occhi stralunati di chi passa troppo tempo incastrato in una realtà virtuale che ha poca aderenza con la vita normale. È il protagonista un po’ sui generis di questa serie tratta da una storia vera, quella di un trafficante adolescente di droga online, il diciottenne Maximilian S.

Come vendere droga online (in fretta)

Moritz vuole riconquistare la ragazza che lo ha appena piantato in asso dopo un viaggio scapestrato negli Stati Uniti. E per farlo, prova a inventarsi una startup finalizzata alla vendita online di pasticche di ecstasy, un commercio che si rivela assolutamente proficuo. Insieme a Lenny Sander e, nella seconda stagione, a Dan Riffert, Moritz riesce a mettere su una vera e propria impresa, che però caccerà tutti in guai molto seri e riceverà l’attenzione dei grandi centri di spaccio internazionale. Tre personaggi in cerca di rivalsa – uno sfigato col cuore spezzato, un nerd in sedia a rotelle col cancro e un piccolo dandy insicuro e innocuo – scaraventati in un business dai contorni poco limpidi.

Come vendere droga online (in fretta) è un caos, una baraonda, qualcosa che somiglia molto ad un’allucinazione da MDMA.

Uno sballo vero e proprio. In sei ore si mette in piedi una startup, ci si invischia nel commercio illegale di droga, si assiste a un omicidio, si espandono gli affari, si sfugge alla polizia, si finisce pestati, si affrontano persino i test attitudinali del liceo. È tutto concentrato in questo trip allucinato, una valanga di informazioni che scorrono come su una finestra del dark web. Il ritmo è incalzante, deve esserlo. Altrimenti la serie perderebbe la sua forza e finirebbe per snaturarsi. È un viaggio in autostrada in terza corsia, con la testa fuori dal finestrino. Non mancano certo momenti più statici, ma si inseriscono in un fluido composto che continua a scorrere anche quando il ritmo rallenta. Ogni episodio è una pillola, esattamente come quelle colorate a forma di smile che Moritz e i suoi amici spacciano sul web. È una storia che parla il linguaggio dei giovani e viaggia alla loro velocità, una velocità che divora tutto in fretta e che assorbe anche quei frangenti più drammatici che necessiterebbero invece di una boccata di riflessione.

Come vendere droga online (in fretta)

Il format scelto dagli autori, breve e vivace, è quello più indicato per una serie del genere.

Come vendere droga online (in fretta) ha l’impostazione di una comedy, malgrado la materia trattata. Ha bisogno di procedere spedita, senza pause, altrimenti finirebbe per arrischiarsi in strade troppo scoscese per poter essere percorse con quel passo. A questa serie serve l’alta velocità, un’unica striscia d’asfalto da consumare il prima possibile. È per questo che la seconda stagione in alcuni punti può apparire leggermente stonata. Gli autori hanno voluto darle un tono leggermente più cupo, la componente drammatica è penetrata nelle maglie di un prodotto con l’animo preminentemente comico, e questo ha fatto sì che alcune scelte apparissero un tantino irritanti. Come vendere droga online (in fretta) è un mix micidiale di geek e pop, che trova nella parola tra parentesi – fretta – il suo punto di incontro. Costringerla a rallentarsi potrebbe risultare controproducente, ma staremo a vedere cosa succederà nella terza stagione, confermata da Netflix.

L’episodio breve è molto comune nel genere comedy, ma in questo caso anche le stagioni sono in formato mignon. La stessa cosa succede per tante altre serie, Fleabag potrebbe esserne un esempio. Ma la velocità, l’adrenalina che sprigiona dalla narrazione, non è data solo dalla brevità della serie. È il concentrato esplosivo che si condensa nelle dodici puntate a creare l’effetto di un’unica elettrizzante corsa. Le situazioni grottesche nelle quali finiscono per cacciarsi i protagonisti, la rapidità della rete che li assorbe, i rischi e la tensione che si avvertono in ogni episodio, la paura di essere braccati e scoperti, le decisioni che ogni volta stravolgono tutto e mettono in discussione anche i valori più saldi e autentici. È come ingoiare una pasticca e sballarsi tutto il tempo, lanciare una bomba e stare a guardare l’effetto che fa.

Come vendere droga online (in fretta) corre, ma starle dietro è più semplice di quanto si possa immaginare.

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