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Come vendere droga online (in fretta) – La recensione della deludente seconda stagione

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Assuefatti al punto da concluderla in solo mezza giornata, la prima stagione di Come vendere droga online (in fretta), ci aveva convinto fin dal primo sguardo.

Un ritmo incalzante e un’atmosfera leggera che ben si sposava con una trama più drama di quanto ci aspettassimo – creando un mix vincente di vicendevoli compensazioni – erano solo alcune delle caratteristiche più interessanti della nuova serie targata Netflix.

Erano, perché poi qualcosa è andato storto: è arrivata la seconda stagione, e nulla è più stato lo stesso.

Scordata quella frenetica cadenza degli eventi – tale da non riuscire a far staccare gli occhi dallo schermo – , perduta per sempre quell’innata ironia capace di rendere esuberante e leggiadra una trama che con la leggerezza ha ben poco a che fare, di Come vendere droga online (in fretta) è rimasto solo il ritratto sbiadito, sbiaditissimo, di quel prodotto innovativo e vincente di cui parlavamo solo un anno fa.

Una pretesa forse, del tutto snaturata, di voler dare spessore a una narrazione ottima proprio perché sprovvista di eccessivi approfondimenti, è quella che ha fatto affondare letteralmente la seconda stagione di Come vendere droga online (in fretta), facendole cambiare registro troppo in fretta e pure un po’ male.

Da geniali ideatori di una start up che si occupa della consegna di sostanze stupefacenti a baroni della droga invischiati in traffici mondiali e con un mandato di cattura su scala internazionale, il passo è davvero breve: troppo breve.

Come vendere droga online (in fretta)

Ispirata a una storia vera, quella di Maximilian S, il cui nomignolo guarda caso era proprio Moritz come il protagonista della serie, Come vendere droga online (in fretta) segue, seppur con molte licenze poetiche, la vera vicenda dello spacciatore under 20 più influente del suo tempo.

Creatore di Shiny Flakes, negozio di droga online, Maximilian gestiva completamente da solo il suo fruttuoso business nel campo delle sostanze stupefacenti, riuscendo a guadagnare milioni di euro in Bitcoin in pochissimo tempo.

Come tutte le storie di successo che posano le loro basi sull’illegalità, i bei giorni andati rimasero per Maximilian un lontano ricordo a cui ripensare nostalgicamente in quei successivi 7 anni di detenzione a cui fu sottoposto una volta scoperta la fonte del suo guadagno.

Se nella prima stagione, la vicenda di Maximilian S. poteva risultare una semplice fonte d’ispirazione per costruire una serie composta da tre sfigati cronici le cui illecite ambizioni li avrebbero presto condotti a una fine certa, la seconda stagione calca la mano su una percepita profondità di cui non sentivamo affatto il bisogno.

Le scanzonate avventure di Moritz, Lenny e Dan hanno lasciato spazio alla brama di potere del protagonista, rendendo così vano quello che ci era sembrato un concept perfetto: una serie dalla trama drammatica, ma dall’esecuzione in stile comedy.

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Se proprio fossimo costretti a puntare il dito su qualcuno, quella falange minacciosa punterebbe sicuramente in direzione di Moritz, la cui sete di potere ha completamente annientato la comicità dello show.

Fastidioso fino a raggiungere l’insopportabile, Moritz, i cui sentimenti per Lisa e per i suoi amici sembravano tenerlo ancora attaccato alla realtà, viene stravolto da un cambiamento caratteriale di cui nessuno ci aveva avvisato. Manipolatore, dispotico e arrivista, è lui il protagonista con cui dovremmo empatizzare?

Giunto fino al punto di mentire ai suoi stessi soci solo per aumentare la produzione e con essa il suo fatturato, Moritz da geniale nerd in dolcevita, si trasforma in un personaggio di un’antipatia rara, di cui non possiamo solo che sperarne l’immediato arresto.

Accecato dal successo, vittima non vedente della sua stessa brama, Moritz giustifica e scusa a se stesso le sue malefatte ammettendo che finalmente ha trovato una cosa che li riesce proprio bene, le cui capacità gli vengono riconosciute globalmente. Perché dovrebbe fare un passo indietro proprio adesso che la strada non gli è mai sembrata più spianata di così?

Anche se questo può significare perdere i suoi affetti, deludere i suoi amici e tradire se stesso, la scelta di Moritz è quella del potere: lo si evince fin dalle prime puntate della seconda stagione e vi si trova conferma nel finale di stagione.

Come vendere droga online (in fretta)

La vera storia di Maximilian S. ora non sembra che apparirci ancor più vivida e presente dopo la fine della seconda stagione di Come vendere droga online (in fretta).

In quella che fin dal primo episodio ci è stata presentata come una macchietta delle docu-serie in stile Netflix, scopriamo andando avanti con le puntate, trattarsi di un‘intervista-confessione post eventi che si va a collocare proprio durante l’inevitabile arresto di Moritz.

Ormai consci dell’esito della serie, sparito anche quel barlume di curiosità, non ci resta che abbozzare un imbarazzato sorriso e chiedersi perché in una stagione così dannatamente altalenante i cui momenti di delirio ne hanno sovraffollato la trama, lo show abbia scelto di lanciare questa bomba togliendoci così ogni dubbio.

Partita all’insegna della noia, proseguita in un elettrico susseguirsi di situazioni grottesche il cui senso continua a sfuggirmi, la seconda stagione di Come vendere droga online (in fretta) comincia ad andare a una velocità folle dal quarto episodio, e a sole due puntate dalla fine.

Distratti come eravamo dalle nuove storyline introdotte, il cui tempo si è andato decisamente a sprecare in favore di momenti trascurabilissimi, dal quarto fino al sesto episodio ci troviamo a doverci confrontare con: l’incontro, relativo scontro e successiva riappacificazione con la gang del defunto Buba; la lotta interna, la perdita e la riacquisizione di MyDrugs, l’omicidio di una collega e la fine in manette del suo protagonista. Ci abbiamo capito qualcosa? Sinceramente, non molto.

I grotteschi nemici, orfani di Buba, e i raccapriccianti balletti del padre di Moritz sono certamente alcune delle cose più catalizzanti della seconda stagione di Come vendere droga online (in fretta). Il fatto che siano stati proprio i due lasciti di quella vincente comicità presente nella prima stagione, a colpirci, è sicuramente indicativo di quale linea questa seconda stagione avrebbe potuto continuare a perseguire, ma che invece ha preferito abbandonare omologandosi, male, a un filone drama di cui avremmo fatto volentieri a meno.

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