Community non è una comedy come le altre. Nel corso delle sue sei stagioni ci ha abituati ad episodi che per trama e realizzazione non hanno niente da invidiare alle migliori produzioni cinematografiche, permeati di un’originalità che raramente ha avuto pari in televisione. Tra guerre di paintball, battaglie nei fortini, indagini poliziesche e universi paralleli, Community e il suo creatore Dan Harmon non si sono mai tirati indietro quando si è trattato di uscire dagli schemi della commedia e sperimentare nuovi generi (questo è solo uno dei motivi per amare la serie).
Gli omaggi di Community alla cultura pop sono talmente numerosi e le citazioni ad altre serie tv così frequenti che non stupisce sapere che vi è anche un episodio che rimanda all’universo ipertecnologico e distopico descritto in Black Mirror. Quest’ultima è una serie televisiva composta da episodi autoconclusivi, creata da Charlie Brooker per Channel 4 fino alla seconda stagione e quindi acquistata da Netflix per le successive. Quello potrebbe invece stupirvi è sapere che la trama di “App Development and Condiments”, ottavo episodio della quinta stagione di Community, è straordinariamente simile a quella di “Nosedive”, puntata di Black Mirror andata in onda oltre due anni dopo.
Scopriamo insieme di cosa tratta l’episodio di Community.
Il 6 marzo 2014 va in onda l’episodio di Community appena citato, la cui trama si sviluppa intorno all’introduzione della versione beta dell’app MeowMeow Beenz all’interno del Greendale Community College.
MeowMeow Beenz consiste sostanzialmente in un sistema di valutazione nel quale ad ogni azione, parola o comportamento di ciascuno, viene assegnato un punteggio da uno a cinque. A partire dalla media complessiva di tutte le valutazioni ricevute, ad ogni individuo viene corrisposto un determinato punteggio che finisce per suddividere la comunità di Greendale in cinque fasce ben distinte: gli Uno, i Due, i Tre, i Quattro e una ridotta élite di Cinque. L’attribuzione a una determinata categoria equivale a una precisa assegnazione nella scala gerarchica che va rapidamente formandosi all’interno del College, che vede in cima i Cinque e in fondo gli Uno, veri e propri paria che vengono relegati all’esterno, esclusi da ogni attività sociale.
Il diffondersi di MeowMeow Beenz all’interno di Greendale comporta trasformazioni sociali tanto rapide quanto radicali nei rapporti tra i membri dell’università. Alimentando lo sviluppo di un sistema estremamente classista, basato interamente sulla dipendenza dal giudizio altrui, il metodo di valutazione descritto in “App Development and Condiments” si rivela una brillante metafora della società contemporanea, che viene estremizzata nel suo continuo ricorso alle apparenze, nell’appello incessante a una meritocrazia inesistente.
Infatti, proprio come accade nella realtà, anche al Greendale Community College le possibilità delle classi inferiori di risalire la scala sociale una volta finiti al fondo sono piuttosto ridotte, ma non nulle: i Cinque infatti ricorrono all’intrattenimento come mezzo duplice di mantenimento dello status quo e allo stesso tempo come ascensore sociale da loro strettamente controllato. L’istituzione di un talent show che permette a pochi membri selezionati delle classi inferiori di diventare un Cinque è l’apice del processo di trasformazione che l’introduzione di MeowMeow Beenz ha scatenato tra i membri del Greendale, il simbolo di una società che si basa su giudizi tanto superficiali quanto volubili.
Nel corso dell’episodio vediamo come i protagonisti di Community diventino simboli del mutamento sociale, vittime che pur tentando di opporvisi ne vengono infine travolte.
Shirley, che è da sempre caratterizzata dalla smania di piacere agli altri, sfrutta il suo essere così ben voluta prima per diventare una Cinque, poi per far sì che chiunque altro non riesca nella stessa impresa. Jeff, complice il suo perenne sentirsi superiore agli altri, inizialmente non dà peso all’applicazione e al nuovo sistema di classi, solo per venirvi poi risucchiato e diventarvene allo stesso tempo complice e vittima. Britta invece si oppone fieramente al nuovo regime, incita alla rivoluzione e ha un ruolo fondamentale nel suo smantellamento. Tuttavia non è migliore degli altri: quella stessa rivoluzione di cui è a capo avrà il risultato di instaurare un nuovo tipo di società dittatoriale, nella quale vi è un’imposizione forzata di uguaglianza.
Se questa trama vi ricorda un episodio di Black Mirror, avete ragione.
Uno degli episodi più riusciti di Black Mirror, lo splendido “Nosedive” (in italiano “Caduta Libera“).
Questo è il primo episodio della terza stagione della serie di Charlie Booker, scritto da Rashida Jones e Michael Schur – penne e interpreti iconici di serie comedy come The Office e Parks and Recreation – e uscito per la prima volta su Netflix il 21 ottobre 2016, ben due anni e mezzo dopo la messa in onda di “App Development and Condiments”.
L’episodio è ambientato in una società in cui le persone possono valutarsi l’una con l’altra ad ogni interazione, assegnando – proprio come accade su MeowMeow Beenz – un punteggio da uno a cinque. Esattamente come in Community, all’attribuzione di un punteggio corrisponde un preciso status sociale e quindi l’accesso a risorse materiali quali automobili, case, o addirittura al sistema sanitario. La protagonista di “Nosedive” Lacie ricorda molto Shirley nella sua ossessione e proprio come il personaggio di Community si trova, dopo l’ascesa, a dover fare i conti con il rapido declino del proprio rating, che la porterà a perdere la testa ma eventualmente la renderà libera dalla sua dipendenza.
La somiglianza della trama di “App Development and Condiments” e “Nosedive” non è passata inosservata e Charlie Brooker si è trovato a dover dare delle risposte agli spettatori.
Il creatore di Black Mirror si sarebbe ispirato a Community nello scrivere il soggetto per Nosedive?
Sembrerebbe di no, anzi Brooker negherebbe di aver mai visto la puntata in questione. Si tratterebbe quindi solo di una straordinaria coincidenza che ci ha regalato ben due meravigliosi episodi di serie tv. E noi non possiamo che esserne felici.