Se c’è una serie che nel corso della sua storia ha saputo in più occasioni giocare con gli stereotipi e gli stilemi classici delle love story, questa è stata Community, comedy pioniera di un approccio meta-seriale e pilastro avanguardistico dal punto di vista dell’umorismo. Una serie dai tantissimi spunti e dal grande genio, ma con una storia assai travagliata che l’ha portata a subire degli importanti cali a livello di qualità di scrittura delle proprie storie. Un esempio? L’odiatissima storyline inerente alla nascita e allo sviluppo della storia d’amore tra i personaggi di Troy Barnes (Donald Glover) e di Britta Perry (Gillian Jacobs) nel corso della quarta stagione, un rapporto parecchio forzato e poco credibili che ha sconvolto gli equilibri interni al gruppo di studio e che non ha fatto altro che peggiorare l’andamento di una serie che pareva aver perso la propria anima.
Ma perché questa coppia non ha funzionato a dovere? E perché questa relazione costituisce, a parer nostro, uno dei punti più bassi di tutta Community? Restate con noi per scoprirlo.
Attenzione: allerta spoiler su tutta la serie. Buona lettura!
Partiamo da questo presupposto: nonostante ci abbia sconvolti, questo improbabile pairing non è andato a scalfire il nostro amore per Troy e per Britta in quanto amici e in quanto singoli individui, anzi! Nel corso della serie, infatti, abbiamo adorato tante delle loro interazioni, dalle confidenze alla socializzazione durante i corsi di danza e di teatro, ma anche i modi in cui entrambi hanno progressivamente tradito gli stereotipi sui quali erano stati concepiti inizialmente: lei che da radicale e polemica inizia a standardizzarsi per farsi psicologa, lui che da popolare atleta finisce per abbracciare il suo lato più tenero e nerd.
È proprio in virtù di questo nostro amore che quando abbiamo visto Troy e Britta uscire allo scoperto come coppia nella 4×01 di Community non abbiamo potuto fare altro che sentirci pervasi da uno strano senso di straniamento. Anche se già nella terza stagione avevamo ricevuto parecchi segnali circa un loro possibile coinvolgimento amoroso, vederli agire a tutti gli effetti come coppia ci ha comunque lasciato non solo freddi, ma anche e soprattutto sconcertati. Nonostante già nell’episodio 3×15, Troy fosse riuscito a scaldare il cuore di Britta impersonando il suo ex fidanzato Blade e nonostante nella 3×16 l’uscita tra i due sembrasse essere andata piuttosto bene, vedere i due darsi effusioni ci ha lasciato con una sensazione di disagio che non è mai del tutto passata.
Sarà forse stata la mancanza di chimica fra i due interpreti, che durante varie interviste hanno sempre affermato di considerarsi quasi come fratelli, sarà forse stato il fatto che Community ci aveva abituato a pensare a Britta e a Troy come più legati ad altri personaggi (la prima a Jeff, il secondo a Annie), fatto sta che i nostri dubbi non hanno fatto altro che acuirsi con il tempo.
Che la quarta stagione avesse qualcosa di profondamente sbagliato alle sue spalle non è di certo un mistero: l’allontanamento del talentuoso Dan Harmon (poi co-creatore di Rick & Morty), showrunner della serie e responsabile delle sue più grandi genialate, a seguito di pesanti screzi con Chevy Chase (interprete di Pierce Hawthorne) danneggiò pesantemente Community. Banale, fiacca, senza estro: la quarta stagione segnò un vero e proprio passo indietro rispetto alle prime tre grandi stagioni che ci avevano intrigato con trame sempre più sperimentali e innovative. I due nuovi showrunner David Guarascio e Moses Port, d’altra parte non avevano la stoffa adatta e finirono per trattare la serie come se fosse una comedy qualsiasi, andando a rendere i personaggi sempre più macchiettistici e concentrandosi troppo su storyline senza mordente e incapaci di arricchire la narrazione.
È su questa scia che si colloca l’approfondimento della storia d’amore tra Britta e Troy, due personaggi che, insieme, invece di trovare una chiave di volta, finiscono per impoverirsi e per perdere di interesse. La creazione di questa relazione finisce infatti per portare al riproporsi delle classiche dinamiche relazionali tipiche di tante sitcom che Community pareva aver sdoganato. Vi ricordate, per esempio, quando Jeff, sul finale della prima stagione aveva sdoganato il classico cliché di triangolo amoroso? O quando aveva ribaltato lo stereotipo della commedia romantica andando a correre sotto la pioggia verso casa del rivale Dottor Rich Stephenson invece che da Annie?
Perché allora fare dei simili passi indietro?
La relazione tra Troy e Britta semplicemente non funziona e risulta più volte fin troppo forzata, andando tra l’altro a togliere l’attenzione da dinamiche che sarebbero state sicuramente di maggiore interesse, come la meravigliosa e unica amicizia tra Troy e Abed (Danni Pudi). Questo perché i due “innamorati” non hanno davvero nulla in comune se non il fatto di volersi bene come degli amici: Troy è immaturo e giocoso, pronto a lanciarsi in nuove sfide; è semplicemente un ragazzino che deve ancora capire come inserirsi nel mondo e che sicuramente in più occasioni si è dimostrato insofferente alla tendenza da parte della ragazza di fare la guastafeste e di “Brittare” ogni situazione. Britta d’altra parte, oltre a essere tendenzialmente più seria di Troy, appare come una donna più vissuta, con tante esperienze alle spalle e con una precisa idea del ruolo che dovrebbe avere in quanto donna attivamente impegnata nel civile.
Se volessimo cercare di trovare un senso dietro alla motivazione che ha portato questi due personaggi a unirsi, probabilmente potremmo pensare che entrambi hanno cercato nell’altro una parte di sé di cui di sentivano di mancare. Britta ricerca in Troy quel senso di leggerezza per la cui mancanza lei veniva sempre criticata, mentre Troy rivedeva in lei una persona da ammirare per la sua esperienza e maturità. Tuttavia, siamo consapevoli che queste, molto probabilmente, siano solo dietrologie che abbiamo inventato per provare a giustificare scelte narrative che, semplicemente, non hanno funzionato e che quasi sicuramente non sono neppure state prese in considerazione dagli autori della stagione.
Troy e Britta hanno infatti semplicemente caratteri troppo diversi, incompatibili dal punto di vista romantico.
Una consapevolezza che dovettero maturare avere anche gli showrunner della serie i quali, di fatto, non sembrarono credere alla loro stessa creazione, facendola separare di punto in bianco e rendendo così ancora più inutile qualsiasi storyline ad essa legata fino a quel momento. Dopo un anno di relazione, senza particolari motivi, Troy si rende improvvisamente infatti conto di volere bene a Britta come ad un amica più come a una fidanzata e di non essere maturo a sufficienza per avere una relazione con lei. Una parentesi che si chiude lasciando da un lato sollevati i fan della serie, che avranno poi modo di riprendersi e di riaffezionarsi a Community con le stagioni successive, ma che da un altro ci lascia ancora più straniti dall’approccio messo in pratica dagli sceneggiatori.
Insomma, una storyline del tutto evitabile che, retrospettivamente parlando, sa tanto di riempitivo e che ben rappresenta la grande crisi vissuta da Community nel corso della tanto detestata quarta stagione.