Stiamo per parlarvi de La tempesta del secolo, dunque questi sono al contempo #ConsigliSeriali sono anche #ConsigliKinghiani. Difficile stabilire chi vanti più adepti tra la serialità e il Re del Brivido, ma una cosa è certa: il binomio Serie Tv-Stephen King non può che essere un binomio vincente. Se avete una mezza idea di chi sia questo folle scrittore del Maine, sapete che stiamo parlando di uno degli autori più prolifici di sempre e dovreste anche sapere che molte delle sue opere sono diventate capolavori cinematografici (si pensi anche solo a Le ali della libertà, Stand By Me, Il miglio verde, Secret Window, Carrie – Lo sguardo di Satana, Misery non deve morire e chi più ne ha più ne metta) e innumerevoli Serie e Miniserie, che abbiamo – parzialmente – trattato in questo pezzo.
In questo pezzo andiamo ad approfondire una di queste Serie Tv: La tempesta del secolo. Un po’ perchè stiamo assistendo al processo di tropicalizzazione del clima che ci costringe sempre più spesso a vedercela con temporali a cui non eravamo abituati e che, dunque, conferiscono anche un afflato epico alle nostre giornate. Scherzi a parte, spararsi i duecentocinquantasei minuti delle tre puntate di questa super miniserie, realizzata nel 1999 da ABC, durante un giorno di pioggia, è veramente un appuntamento a cui non dovreste mancare.
Poi c’è questa cosa che tutto quello che nasce da Stephen King, persino cose che nelle mani di un qualsiasi essere umano sarebbero trashate abominevoli, si trasforma in oro e, guys, questa è più che una garanzia.
Adesso cercheremo di spiegarvi in soldoni di cosa si tratti, ma senza troppi spoiler, altrimenti che razza di #ConsiglioSeriale è?
LA TEMPESTA DEL SECOLO
Little Tall è un’immaginaria isola piccola, piccola al largo delle coste del Maine. La vita degli isolani è, almeno all’apparenza, beata e pacifica, ma proprio quando essi si stanno attrezzando per fronteggiare una tempesta che si presenta a dir poco impetuosa, compare a Little Tall tale Andre Linoge, che sconvolgerà le vite di ognuno di loro. Nessuno ha mai visto questo energumeno bizzarro, ma sembra che sia il detentore dei segreti più reconditi degli isolani. Dal momento del suo arrivo è tutto un susseguirsi di morti accompagnate dal leitmotiv “datemi ciò che voglio e me ne andrò”.
DISSOLVENZA IN APERTURA:
1 ESTERNO: MAIN STREET, LITTLE TALL ISLAND – TARDO POMERIGGIO.
La NEVE scorre davanti all’obiettivo della TELECAMERA, dapprima così veloce e intensa che non vediamo niente. IL VENTO SIBILA. LA TELECAMERA comincia ad AVANZARE e vediamo una LUCE ARANCIONE INTERMITTENTE. È il semaforo all’angolo di Main Street con Atlantic Street, l’unico incrocio cittadino di Little Tall. Il semaforo DONDOLA VIOLENTEMENTE nel vento. Le due vie sono deserte e così è giusto che sia: è in corso una feroce tormenta. Vediamo fioche luci nelle case, ma nessun essere umano. La neve già accumulata copre per metà le vetrine.
MIKE ANDERSON parla con un lieve accento del Maine.
MIKE ANDERSON (voce fuori campo)
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Mi chiamo Michael Anderson e non sono quello che si definirebbe un erudito. Non sono forte nemmeno in filosofia, ma so una cosa: in questo mondo ci si passa pagando. Di solito un bel po’. Qualche volta tutto quello che hai. È una lezione che pensavo di aver imparato nove anni fa, durante quella che da queste parti chiamano la tempesta del secolo.
La tempesta del secolo, Stephen King
Questo l’incipit, non della sceneggiatura, bensì del romanzo, probabilmente già concepito per essere poi girato. Non vi basta un inizio così?
un saluto agli amici di Serie Tv, la nostra droga, Seriamente Tv!