Il mondo seriale è un oceano pieno di pesci impossibili da notare nella loro singolarità. Ognuno di questi ha un colore proprio, ma tende a confondersi nell’abisso di un fondale così vasto da far paura. Per questo motivo, spesso, rimaniamo a galla, accanto a tutto quello che già conosciamo. Sono titoli caratterizzati da una forte qualità e da un talento unico nel loro genere: sanno offuscare tutto ciò che ci gravita attorno. Ma adesso, sarete d’accordo, è arrivato il momento di smetterla di essere così selettivi, e di aprirci al mondo seriale in tutta la sua totalità, cogliendo qualsiasi sua sfumatura. Basterebbe solo un po’ di pazienza per comprendere quanti pesci meravigliosi nuotino al suo interno. Sappiamo quanto questa sia un’operazione complessa: in giro si sentono sempre gli stessi titoli, e ricercare qualcosa di nuovo spesso risulta complicato, ma è qui che arriviamo noi. Ogni venerdì sera, infatti, vi intratterremo con una rubrica che vi consiglierà delle Serie Tv da vedere di cui, forse, non avete mai sentito parlare (qui troverete la lista di serie proposte la settimana scorsa). Quindi prendete carta e penna, e tenetevi pronti per cominciare un viaggio all’interno di una serialità che è stata troppo spesso nascosta e bistrattata. Alcune delle serie che vi nomineremo sono vittime di cancellazioni, bassi ascolti o scarsa considerazione dalle nostre parti, nonostante avrebbero potuto conoscere un destino completamente diverso. La qualità, infatti, non manca di certo. Cominciamo.
1) MotherFatherSon
MotherFatherSon è una miniserie britannica creata da Tom Rob Smith. Con a capo due magistrali Richard Gere e Helen McCrory, la serie racconta la storia di una famiglia disfunzionale colpita da un gravissimo evento: Caden Finch, il figlio di una ricca coppia divorziata, sarà vittima di un ictus che causerà conseguenze fisiche e mentali gravi, lasciandolo totalmente indifeso. I genitori, fino a quel momento impegnati nella propria vita e carriera, si ritroveranno dunque a doversi prendere cura di Caden come se fosse ancora un bambino, lasciando da parte per un attimo la carriera e gli affari. La cosa non è però così semplice per Max Finch, proprietario di un importante quotidiano britannico in cui lavorava anche il figlio. Una fitta rete di intrighi terrà Max con il fiato sospeso e con la preoccupazione che i segreti – di cui era a conoscenza il figlio – possano trovare luce. Tra suspense, colpi di scena, flashback e dinamiche familiari, MotherFatherSon racconta una storia drammatica che non si pone alcun limite morale. I personaggi, come vedremo, faranno di tutto per riuscire nei loro obiettivi, anche se questo significherà giocare sporco e fare del male alle persone che amano. I dialoghi, inoltre, si dimostrano come una delle caratteristiche principali della serie: forti, pieni di rabbia e rancori e, soprattutto, capaci di restituirci la vera condizione mentale ed emotiva di ogni personaggio.
La serie è disponibile su Sky e Now!
2) You’re Whole
You’re Whole è una Serie Tv americana creata da Michael Ian Black per Adult Swim. Andata in onda nel 2012, lo show può essere considerato a tutti gli effetti un prodotto satirico che prende di mira il self-help, le televendite e la star Randall Tyree Mandersohn. Ogni episodio viene presentato come parte di un DVD composto da 27 dischi, e in ognuno di questi troviamo Michael Ian Black come ospite e Randall Tyree Mandersohn, una persona “totalmente cieca” che pratica il self-help. Nel dettaglio, quest’ultimo, insieme alla moglie, cerca di aiutare le persone tramite oggetti assurdi creati di lui stesso. La serie, composta da due stagioni, ha conquistato la critica ottenendo commenti più che positivi tanto da convincere lo show ad andare in onda – nel 2014 – con una puntata in diretta che, alla fine, si rivelò un vero e proprio successo.
3) Ghost Lab
Spostiamoci per un attimo all’interno del mondo dell’horror con Ghost Lab, una Serie Tv americana debuttata nel 2009 su Discovery Channel. Chiunque sia appassionato del genere ha certamente trovato pane per i suoi denti, dato che siamo di fronte a uno prodotto non solo horror, ma anche documentaristico. I protagonisti del progetto, infatti, fanno parte di Everyday Paranormal, una squadra investigativa paranormale impegnata nella propria missione di confermare la presenza dell’aldilà. Per riuscirci prenderanno parte a diverse esplorazioni che vedranno come protagonisti i luoghi più infestati d’America. Ogni missione vedeva l’utilizzo di vere apparecchiature capaci di sondare la presenza dei vari fenomeni paranormali, cosa che rendeva l’esperienza ancora più inquietante. Preparatevi quindi a vivere momenti agghiaccianti, fatti di fenomeni inquietanti e un gruppo di persone che non si tirerà indietro di fronte a nessuno di questi.
4) Perception
Lasciamo il genere paranormale per addentrarci all’interno di un crime molto particolare che mischia l’argomento della salute mentale con quello investigativo. Il dottore Daniel Pierce (niente poco di meno che il nostro Will Truman nel cult comedy Will&Grace) è un neuroscienziato affetto da schizofrenia che viene chiamato dall’FBI per collaborare ad alcuni dei casi più difficili e complicati da risolvere. Insieme a lui ci saranno la sua ex allieva, il suo assistente Max Lewicki, e la presenza molto particolare di Natalie Vincent, la sua migliore amica. Quel che rende particolare questo personaggio è il modo con cui il protagoniste gli si interfaccia: Natalie, infatti, appare a Daniel solo tramite delle allucinazioni che, alla fine, si riveleranno necessarie per la risoluzione del caso. Sarà lei a farlo ragionare a fargli trovare la chiave giusta, cosa che darà vita a dei dialoghi interessanti. La serie, composta da tre stagioni, ha vissuto un momento di fama durante la prima di queste. Gli ascolti, infatti, erano più che positivi, ma le cose non continuarono così molto a lungo portando la serie a una necessaria cancellazione. Siamo certamente di fronte a un crime interessante che si dimostra in grado di saper maneggiare questo genere senza cadere nella ripetizione di schemi già visti. Infatti, Perception, aveva trovato la propria chiave per distinguersi e creare una propria identità, e la sua cancellazione risulta davvero come una mancata occasione.
5) Years and Years
Years and Years è una miniserie britannica creata da Russell T Davies. La serie, disponibile dal 5 marzo 2020 su Starz Play (segnatevelo), vede come protagonista la magistrale Emma Thompson nei panni di un’ex celebrità entrata in politica. Le opinioni e il modo di vivere la politica del suo personaggio divideranno la nazione: c’è chi spera salga al potere, e chi l’esatto opposto. Years and Years non parlerà solo di questo, ma al contrario si concentrerà anche su un altro aspetto: la vita famigliare dei Lyons. Se avete amato This Is Us per il suo racconto di vita strettamente intimo, riuscirete ad amare anche questo tipo di Serie Tv che racconta il susseguirsi degli anni e la crescita di ognuno dei membri della famiglia. Quel che più si apprezza di questo prodotto è il modo attraverso il quale racconta la crescita di ognuno di loro rapportandola anche ai cambiamenti del paese in cui abitano. Tra sconvolgimenti politici, instabilità e economica e una Gran Bretagna sempre più vulnerabile, Years and Years costruisce un racconto che unisce l’intimità di una famiglia e le conseguenze del mondo in cui abita, narrando senza pretese l’impatto che questo ha su ogni individuo. In modo intelligente, leggero ma mai superficiale, ci facciamo così spazio in questa storia così vicina a noi.
6) PEN15
PEN15 racconta, in modo estremamente originale, il periodo della scuola media e il modo di affrontarla dei protagonisti. Siamo agli inizi degli anni 2000, e Erskine e Konkle – interpretate dalle creatrici della serie che ricoprono il ruolo di se stesse tredicenni – stanno vivendo uno dei momenti più cruciali e critici della loro vita. Tra cambiamenti fisici e voglia di crescere, PEN15 racconta la storia dell’adolescenza in modo fedele alla realtà, restituendo così un’immagine concreta e sincera di quel periodo in cui tutti volevamo crescere ma non sapevamo come. Le due protagoniste sono accerchiate da veri ragazzini di tredici anni e raccontano di come quello che doveva essere il giorno più bello della loro vita, sia diventato senza troppe difficoltà il peggiore. Composta da due stagioni, la serie racconta la sua storia sullo sfondo del comedy cringe, un particolare genere che si caratterizza per black humor, situazioni imbarazzanti, un trash sapientemente utilizzato e un linguaggio scurrile.
Insomma, curiosi?
7) Shrill
Shrill – comedy statunitense con Aidy Bryant – fa il suo esordio durante il 2019 mettendo in scena un racconto estremamente attuale. Annie è una ragazza che sogna di fare la giornalista, ma la società – che vede in lei un corpo non uniforme ai canoni estetici – continua a metterle i bastoni tra le ruote. La protagonista, abituata da sempre questo tipo di comportamento, cerca di non preoccuparsene troppo continuando la sua strada con determinazione. In ogni episodio comprendiamo, senza sconti, che tipo di ingiustizie la protagonista abbia provato. Veniamo, di fatto, messi di fronte a una realtà scomoda, crudele e difficile. Annie, comunque, non è un personaggio che si piange addosso, per questo motivo pubblica un articolo che diventa immediatamente virale, riuscendo anche a portarle grandi soddisfazioni. Ma in mezzo a tutto questo si nasconde un troll – nel gergo dell’internet è un utente che commenta i contenuti con fare provocatorio ed errato – che comincia a insultarla, facendo di lei un vero e proprio bersaglio. Annie continua a non darsi per vinta di fronte a questo tipo di eventi, facendo un percorso che la porterà – durante finale di stagione – a compiere un gesto coraggioso e forte. Non vi diremo quale, non vogliamo rovinarvi la sorpresa, ma vi diremo che senza dubbio – Shrill – è un grande racconto, e lo è soprattutto grazie alla sua parte intima e delicata che cerca di non vittimizzare e di non cadere nei luoghi comuni connessi all’argomento portante della serie. Con grande delicatezza, infatti, la serie cerca di narrare il punto di vista della protagonista, donandole una voce che diventa la voce di tutti.