Lei (Yoon Se-ri) una ricca ereditiera della Corea del Sud, lui (Ri Jeong-hyeok) un ufficiale militare della Corea del Nord: potrebbe essere l’inizio alternativo di Sk8r Boy, ma in realtà stiamo parlando dei due protagonisti del k-drama Crash Landing on You, serie trasmessa tra dicembre 2019 e febbraio 2020. Come un bel k-drama che si rispetti, la serie porta avanti la struggente storia d’amore tra i due protagonisti, accompagnando la narrazione con episodi ironici e tragicomici allo stesso tempo.
Yoon Se-ri (Son Ye-jin) è una donna in carriera di Seoul a capo di una sua linea di abbigliamento; in seguito a un volo promozionale in deltaplano al fine di testare un nuovo abbigliamento sportivo, si ritroverà, a causa di una piccola deviazione dovuta a una raffica di vento improvvisa, ad atterrare in una zona demilitarizzata che divide il nord e il sud. Seri viene così ritrovata, appesa a un albero, dall’ufficiale Ri Jeong-hyeok (Hyun Bin), che già dalla prima scena risulta essere un grazioso gentiluomo. Da qui nasce tutta la storia che si snoda nei 16 episodi che man mano ci faranno apprezzare, se non amare, tutti i personaggi.
Perché guardarla?
È una serie completa: si piange, si ride, si ama e, soprattutto, si riflette. Ma andiamo in ordine!
Durante alcuni episodi non mancano le lacrime: sia per momenti di per sé drammatici, che per momenti romantici da togliere il fiato. Per prima cosa si ride – fin da subito – grazie a tutti quei personaggi secondari che, con le loro più svariate avventure e disavventure riescono a smorzare la rigidità di alcune situazioni. Si ama. Perché è difficile non aprire il cuore difronte a tanta dolcezza e purezza dei personaggi principali. Si riflette. Perché facciamo i conti con una realtà che poi così lontana non è.
Un amore platonico, ma predestinato
Crash Landing On You non è una semplice storia di amore fatta di eventi sfarzosi e grandi gesti plateali (che possono essere tutto fumo ma niente arrosto). È un amore semplice, un amore puro, che cresce man mano grazie (o causa, dipende dai punti di vista) a questa convivenza forzata che i due protagonisti si trovano a portare avanti, affinché Seri possa ritornare alla sua vita normale. Anche una volta raggiunta Seul, però, i due non sembrano tanto convinti a doversi allontanare l’uno dall’altra, proprio perché c’è qualcosa di grande tra i due, che va ben oltre i limiti imposti dalla loro società. La forza e la bellezza di quest’amore risiede nei personaggi stessi: lei, per quanto possa sembrare un personaggio altezzoso, a tratti snob, dimostra una spiccata sensibilità per ciò che la circonda. D’altro canto, abbiamo invece un personaggio maschile che fin da subito si può inquadrare come il tipico gentiluomo, un uomo d’altri tempi, a tratti freddo, quasi distante, ma dall’animo caldo. Potremmo facilmente racchiudere questa storia d’amore in una semplice frase: she fell first, but he fell harder.
Una società divisa, ma non lontana
La prima parte della serie è ambientata tra Pyongyang e il villaggio al confine, restituendo un’immagine del Paese di Kim Jong-un inedita: siamo in un villaggio in cui la corrente elettrica viene staccata la notte, in cui si vedono le donne del paese che si apprestano a fare il bucato o a preparare le conserve insieme. È un villaggio che possiamo definire – quasi – genuino, bucolico, che però subisce raid notturni oppure controlli perenni, affinché nessuno possa agire o criticare il regime. La bellezza della rappresentazione di questa parte della società è risultata così viva e ricca di dettagli mai visti prima, grazie soprattutto alla consulenza di diversi rifugiati, che si sono costruiti una nuova vita al Sud. Tutti i diversi riferimenti che vengono fatti, come ad esempio la divisione 11 (ovvero un gruppo di spie militari, che possono essere paragonate ad un livello di 007), oppure il fatto che, per quanto sia un regime che reprime e rifiuta tutti gli sfarzi del capitalismo, vi sono i ricchi e potenti circondati dal lusso e dalla tecnologia più sfrenata, che fa contrasto con la semplicità in cui vivono nei diversi villaggi, restituiscono un quadro molto inedito che, piano piano, mostra le condizioni della regione del Nord.
Il Sud diviene, invece, l’ambientazione della vicenda della seconda parte: ci si imbatte subito nel contrasto della caotica e ricca Seul, in cui il consumismo – che tanto viene disprezzato dal regime – regna sovrano. Qui non possono mancare sketch comici, che vedono come protagonisti i soldati che hanno aiutato Seri a ritornare a casa, ora dinnanzi a invenzioni nuove, molto lontane dalla loro realtà. Quello che salta subito all’occhio, dunque, è il grande contrasto tra le due realtà: un villaggio del nord semplice e solidale, ma allo stesso tempo sotto un rigido regime, contro l’estrema occidentalizzazione, portata avanti dal lusso più sfrenato del sud.
Musica dolce e sfrenata
La musica, come sempre accade soprattutto nei drama coreani, ha un grande valore, e in Crash Landing on You ne abbiamo l’ennesima prova: contribuisce a creare patos nelle scene più coinvolgenti dal punto di vista emotivo, ma allo stesso tempo a smorzarlo nelle diverse scene comiche create dalla truppa dei fedelissimi del capitano Ri.
Crash Landing on You si è dimostrato essere un perfetto k-drama: un dolce viaggio dalle note acide, che ti accompagna per tutti gli episodi, ma che una volta terminato però non lascia l’amaro in bocca. Anzi, la sua dolcezza – non troppo mielosa – riesce ad addentrarsi anche nei cuori più freddi. Perciò mettevi comodi, preparate la vostra bevanda e i vostri snack preferiti e godetevi la serie.