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Lettera di Sansa Stark a Meredith Grey

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Cara Meredith,

non ho mai incontrato una dama con questo nome, in nessuno dei Sette Regni. Questo ai miei occhi già dice molto di te, sei unica. Ma forse è normale. I nostri mondi sono così diversi e distanti che queste mie parole ti giungeranno come un’eco lontanissima.

Non so quando riceverai questa mia missiva, né se la riceverai, eppure dovevo scriverti. Ho ascoltato la storia della tua vita e ho sentito il mio cuore sussultare: sei così diversa da me, ma sei anche così simile. Le epoche differenti in cui siamo nate e siamo cresciute ci hanno condotte verso strade diverse e rimango sbigottita per ciò che tu sei riuscita a fare. Hai scelto di studiare tenacemente, hai scelto di diventare un cerusico esperto. Hai scelto l’uomo con cui passare la tua vita. Scegliere… scegliere? Un verbo che nel mio mondo è riservato a pochi fortunati, certamente non donne.

Meredith, con quale forza d’animo sei riuscita a farti strada in un mondo di uomini? Hai sempre saputo cosa avresti voluto per te?

Quando ero solo una bimba mi è sempre apparso chiaro ciò che sarei stata: una moglie devota, una madre premurosa e l’importante signora di un castello. Vedevo il mio futuro nitido davanti a me, come un ruscello in primavera. Nient’altro aveva importanza, altro non mi era concesso sapere e tanto mi bastava. La mia più grande preoccupazione era farmi pettinare la lunga chioma rossa, affinché fossi perfetta agli occhi di tutti. Ogni mio gesto, pensiero e parola era rivolta al fine di quel futuro che la mia condizione di nobile privilegiata mi avrebbe garantito. Purtroppo i miei amati genitori non mi spiegarono che la felicità sarebbe stato un requisito del tutto superfluo, nel bel quadretto che mi ero immaginata.

Era così stupida, così sciocca… o semplicemente ero una bimba. Fino a pochi anni fa almeno.

Ambedue avevamo davanti una vita brillante e fortunata. 

Tu intelligente, capace e forte hai raggiunto con il tuo solo talento gli obiettivi che ti eri preposta. Hai scoperto cosa sono i baci e le carezze di un uomo d’onore che ti ama, lo hai sposato e hai costruito con lui una famiglia. Quella famiglia unita che non hai avuto alle spalle, quella famiglia che ti ha lasciata sola nel mondo, abbandonata a te stessa. Hai fatto tutto questo con le tue solo forze! Senza che nessuno ti obbligasse, senza nessuno che decidesse che ciò sarebbe stato meglio per te o per il tuo illustre cognome.

Ti ammiro moltissimo per questo.

Io dal canto mio avevo un bel visino che mi avrebbe spalancato ogni porta. E una famiglia unita e potente, che mi avrebbe difesa da ogni cosa orrida di questo mondo, con la spada e con il sangue. Ma io non ho mai assaporato cosa sia l’abbraccio sincero di un uomo che non ti utilizza per i suoi secondi fini, per ferirti. Che non ti fa invocare gli dei di morire, piuttosto che incontrare ancora il suo sguardo o il tocco della sua mano. Un uomo che non ti utilizza come merce di scambio, come un animale da possedere e addomesticare. Che ti bacia e ti stringe a sé per un sentimento di puro amore, passione e che non cela sordidi desideri di follia malata.

Ma così per noi non è stato e le fortune di cui ci facevamo forti non sono bastate a proteggerci. Abbiamo perso chi amavamo, siamo state illuse e ferite, nel corpo e nella mente, così fortemente da procurarci cicatrici perenni, seppur invisibili.

Anche tu, come me, hai pensato che fosse troppo? Che un altro dolore così, un’altra lacrima, sarebbe stata sufficiente a spezzarti dentro, uccidendoti sul colpo? Eppure quella lacrima arrivava. Quel dolore cieco ti colpiva ancora, ma ti ritrovavi viva, nonostante tutto. Tramortita sì, ma viva.

Meredith

Io e te, cara Meredith, abbiamo visto in faccia il Male più e più volte, quando ha posato la sua ombra scura su di noi per sempre. Tra simili ci si riconosce. Solo chi ha toccato il fondo può vedere nell’altra le cicatrici invisibili di cui ti parlavo.

Siamo delle sopravvissute, questa è la verità. Ognuna di noi è andata avanti, contro le onde del mare di questo Fato avverso che ci voleva spingere giù nel profondo degli abissi. Siamo rimaste ancorate a due pensieri così fermi che ci hanno tenute a galla. Nel tuo caso i tuoi bellissimi tre figli, la tua spina dorsale che ti ha permesso di riemergere. Nel mio caso invece la pura e cieca vendetta. Sì, dopo tante lacrime ho compreso alla fine che la mia voglia di vendicarmi mi avrebbe nutrita. Mi avrebbe tenuta in vita e avrebbe pompato il mio cuore, costringendolo a battere incessantemente. Mi ha obbligata a smettere di piangere, dopo aver pensato che le lacrime fossero l’ultima cosa rimastami.

La vendetta sarà uno scopo meno nobile rispetto alla tua famiglia, ai tuoi piccoli Zola, Bailey ed Ellis, ma pur sempre uno scopo, cara Meredith.

Meredith

Ci chiediamo incessantemente come sarà il nostro futuro ora, quando queste nuvole passeggere si sposteranno. Il peggio è passato o ci aspetta ancora altro dolore? Mio padre una volta disse a mia sorella Arya che un uomo si dimostra coraggioso specialmente quando ha paura. Io l’ho capito solo ora che la paura può essere una gran cosa. Perché può annientarti, questo è vero, ma se come noi riesci poi a riemergere da quell’abisso allora nient’altro potrà ferirti di più. O farti più male di così.

Ci è voluto un po’, ma è un’amara lezione che ho imparato a caro prezzo sulla mia stessa pelle.

Quindi vivi Meredith, fai che quel fuoco che brucia dentro la tua anima ti mantenga combattiva e salda, come sei sempre stata. Dovrai essere salda per tanto tempo, hai ancora molto da vivere! Il tuo adorato Derek e i miei amati genitori, insieme a Lexie, Robb e Rickon, ci sapranno guidare, dovunque essi si trovino.

Mi congedo ora da te, mia compagna di sventura ma anche di coraggio. Spero che mi crederai se ti scrivo che, anche se di persona non ti conoscerò mai e non riderò e non piangerò con te, e non ti vedrò sorridere o arrabbiarti, ti auguro la felicità che pensi di aver perduto per sempre. Dal più profondo del mio cuore.

A presto Meredith, spero.

Lady Sansa Stark di Grande Inverno.

Meredith

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